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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Ottobre 2013 |
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ACNE: L’IMPORTANZA DI NORMALIZZARE IL PROFILO LIPIDICO DEL SEBO PER COMBATTERLA ALLA RADICE. DALLA RICERCA BIODERMA, UN’ARMA IN PIÙ PER CONTRASTARE I PROBLEMI DELL’ACNE
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L’acne
è una malattia della pelle difficile da combattere, lo sanno bene i ragazzi che
ne sono i più colpiti: si stimano infatti in 1.200.000, il 40% della
popolazione tra i 15 e i 19 anni, i giovani colpiti da acne moderata, mentre
circa il 3%, soffre della forma più grave. Nella forma giovanile, l’acne
colpisce quasi equamente maschi e femmine, ma l’acne non interessa solo i
giovani e può comparire anche in età adulta, colpendo prevalentemente le donne
(12%) e meno (1%) gli uomini. Può presentarsi in varie forme e livelli di
gravità, dalle più lievi alle forme più severe, con importanti implicazioni
sulla qualità della vita di chi ne è affetto e, proprio per questi motivi, va
curata in modo appropriato, rivolgendosi al dermatologo, ed evitando il passa
parola che può condurre solo a cocenti delusioni sul piano dei risultati
soprattutto nelle forme più gravi. Fino ad oggi i dermatologi hanno lavorato su
più fronti per contrastare questo frequente problema e il sebo in eccesso è
stato messo sotto accusa perché ritenuto la principale causa dell’insorgenza
dell’acne. Un gruppo di ricerca internazionale, composto dal Prof. Christos
Zouboulis, Direttore dell’Ospedale Dermatologico di Berlino e uno dei massimi
esperti mondiali sulle ricerche sul sebo, dal Dottor Mauro Picardo, ricercatore
e Responsabile del Laboratorio di Fisopatologia Cutanea dell’Istituto
Dermatologico San Gallicano Irccs di Roma e dal dottor Eric Jourdan, Direttore
scientifico del Laboratoire Dermatologique Bioderma, ha condotto uno studio,
per approfondire le conoscenze sulle cause dell’acne ed, in particolare, sul
ruolo del sebo. I risultati hanno messo in evidenza come non sia tanto
l’eccesso quanto piuttosto la variazione della composizione qualitativa del
sebo una delle cause dell’insorgenza dell’acne. Queste osservazioni hanno
consentito a Bioderma di formulare un nuovo trattamento dermocosmetico per la
pelle acneica - Sébium Global - che svolge contemporaneamente più azioni:
normalizza la composizione del sebo, elimina i comedoni, affina la grana della
pelle, idrata e migliora l’efficacia dei trattamenti farmacologici. “Nella
pelle sana, spiega Vincenzo Bettoli, Professore a Contratto presso la Scuola di
Specializzazione in Dermatologia e Venereologia, Responsabile dell´Ambulatorio
Acne, Università degli Studi di Ferrara, il sebo ha la funzione di proteggere
la pelle; in particolare sono tre gli acidi della pelle che garantiscono la sua
integrità: l’acido sapienico che tiene sotto controllo l’attività
antibatterica, l’acido oleico che protegge la barriera cutanea e l’acido
linoleico che è responsabile della permeabilità della pelle. Quando la
composizione del sebo muta, ed in particolare quando vi è un’alterazione di
questi acidi grassi, il ruolo protettivo del sebo ha una falla che porta alla
produzione delle manifestazioni tipiche dell’acne: la riduzione dell’acido
sapienico diminuisce l’attività antibatterica, aprendo così la strada ad
infezioni, l’attività protettiva dell’acido oleico viene a mancare consentendo
la comparsa di comedoni e la diminuita presenza dell’acido linoleico produce
una ipercheratinizzazione della barriera cutanea”, conclude Bettoli. “Abbiamo
quindi compreso - afferma Eric Jourdan - quanto sia importante mantenere
la composizione del sebo delle persone con acne, il più possibile, simile a
quello delle persone con pelle sana.” “Queste conoscenze sono state utilizzate
dai ricercatori Bioderma per mettere a punto un innovativo dermocosmetico per
la pelle a tendenza acneica Sébium Global, basato sul principio attivo
bakuchiol e sul complesso antiossidante brevettato fluidactiv, che hanno
dimostrato di riuscire a riequilibrare il livello degli acidi grassi del sebo,
agendo quindi sulle cause della formazione dell’acne”, spiega Jourdan.
L’associazione bakuchiol e fluidactiv combatte l’ossidazione degli acidi grassi
e dello squalene presenti nel sebo la cui ossidazione è una delle principali
cause delle alterazioni del sebo che portano all’acne. “Uno studio in doppio
cieco su 40 persone con pelle grassa acneica, che prevedeva un’applicazione di
bakuchiol e fluidactiv per un periodo di 8 settimane, ha dimostrato di riuscire
a normalizzare il profilo lipidico” conclude Jourdan. “L’acne non è un mero
problema estetico ma una vera e propria malattia cutanea con importanti
implicazioni estetiche”, afferma Giuseppe Monfrecola, Professore Ordinario di
Dermatologia dell’Università di Napoli Federico Ii. “Essa, pertanto va curata
dallo specialista dermatologo in ogni sua fase per evitare che le lesioni o i
residui cicatriziali possano influenzare negativamente la qualità della vita
dei soggetti che ne sono affetti. Il trattamento dell’acne deve essere
personalizzato e modulato nel tempo sia per mettere la malattia sotto controllo
che, soprattutto, per mantenere i risultati ottenuti: bisogna ricordare che
l’acne può durare molti anni e che il successo viene, non solo dalla corretta
prescrizione dermatologica, ma molto di più dall’aderenza del paziente alla
terapia”. “Nel trattamento dell’acne, aggiunge Monfrecola, il dermatologo deve
tener conto di numerosi fattori e prescrivere la cura in base a: tipologia di
acne (gravità, localizzazione prevalente etc.), età e sesso del soggetto,
eventuali trattamenti già praticati o in corso, periodo dell’anno diversi - ad
esempio, nell’estate dall’inverno - stato di salute generale ed eventuale
assunzione di altri farmaci. La prima visita è fondamentale per capire quale è
la percezione della malattia da parte del paziente (ed eventualmente dei
genitori) e anche quali sono le aspettative o le errate convinzioni e per
spiegare la reale natura del problema, le modalità per una corretta terapia con
tutte le implicazioni in senso temporale o di eventuali effetti collaterali e
come gestirli” conclude lo specialista.
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