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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Ottobre 2013 |
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BASILICATA, IX LEGISLATURA, DE FILIPPO: FONDAMENTALI RAFFORZATI IN ANNI ORRIBILI
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Potenza, 2 ottobre 2013 - Il presidente sottolinea come la Basilicata,
regione più debole d’Italia, sia riuscita ad affrontare il periodo più
difficile della storia repubblicana riuscendo a difendere coesione e politiche
di sviluppo e collocandosi per molti aspetti nella parte alta della classifica
delle regioni italiane “La fotografia della Basilicata che proviamo a mettere a
fuoco al termine di questa legislatura regionale ha come unico obiettivo di
vedere come questa terra che presenta fondamentali strutturalmente più deboli
del resto del Paese e delle sue singole Regioni ha reagito in quello che è
stato il tempo più difficile dell’economia mondiale e possiamo dire che il
quadro di sostanziale tenuta che ne emerge rappresenta un punto di partenza
incoraggiante per il futuro che va a merito di tutti i lucani”. Così il
Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, in occasione della
Conferenza stampa convocata per fare il punto sulle attività condotte dalla
Regione Basilicata nel corso della sua Ix Legislatura. “Per quel che riguarda
la Regione – ha spiegato De Filippo – posso dire che la scelta fatta di
concentrare risorse che si andavano sempre più assottigliando sulla tenuta
della coesione sociale e sulle politiche di sviluppo è andata nel senso desiderato.
Gli anni che abbiamo trascorso, a livello nazionale, europeo e globale, sono
stati definiti da molti analisti come quelli di una guerra e il rischio è che
una regione oggettivamente debole come la Basilicata ne uscisse stritolata. Nel
succedersi degli eventi abbiamo affrontato il federalismo manicheo, la logica
ragionieristica dei costi standard che pretende che i servizi ai cittadini
costino ugualmente in zone con la densità abitativa di Milano come a San Paolo
Albanese, il nuovo centralismo di chi voleva ricette uniche e rigide per tutto
il Paese, una spending review che con i tagli lineari toglieva parte del
superfluo a chi ne aveva e l’indispensabile a chi sopravviveva e tutte le
singole declinazione di queste altalenanti tendenze politiche che alla fine
producevano il comune risultato di ridurre risorse. Abbiamo combattuto questa
guerra con rigore e chiedendo anche sacrifici, ma senza affondare la lama nel
tessuto sociale e produttivo lucano come pure ci veniva richiesto. In questo
modo, la Basilicata regione più debole d’Italia, dopo aver affrontato la fase
più difficile della sua storia repubblicana, si trova senza dubbio nella parte
alta della classifica per molti aspetti, dalla qualità della sanità alla tenuta
dei conti del settore; dalla salvaguardia del lavoro e dei lavoratori (mettendo
a carico del proprio bilancio i costi di personale di comunità montane e
forestazione prima sostenuti dallo Stato e trovando risorse per garantire tutte
le platee degli ammortizzatori sociali) e per la promozione dell’impresa e la
creazione di nuovi posti di lavoro; dalla lotta al dissesto idrogeologico
all’irrobustimento delle reti viarie; dalla qualificazione dell’agroindustria
al sostegno ai giovani agricoltori; dal consolidamento dell’università al
potenziamento dell’offerta formativa anche con il coinvolgimento dei precari
della scuola; dagli investimenti per il monitoraggio ambientale all’elevazione
degli standard da rispettare. “Certo – ha concluso De Filippo – il lavoro che
noi abbiamo fatto, in molti casi, sconta la difficoltà di essere difficilmente
palpabile perché sicuramente fa più effetto un nuovo posto di lavoro creato che
non le migliaia che sono state salvate, perché la garanzia di una sanità che
resta sul territorio, a differenza di quanto ad esempio avviene in tutte le
altre regioni del Sud dove i commissari nominati per il rientro della spesa
stanno effettuando tagli drastici, finisce col passare in secondo piano
rispetto a quei ticket introdotti dallo Stato e che, anche grazie al lavoro
fatto con i sindacati, abbiamo comunque mitigato. Ma in Basilicata si respira
un’aria diversa di quella che si respira altrove, abbiamo salvato tutto quanto
era salvabile e lo abbiamo fatto con coscienza e dignità. Non abbiamo accettato
le sirene di chi voleva consegnare la nostra regione ai petrolieri in cambio di
qualche spicciolo in più che pure poteva esserci estremamente utile e, anche in
questo, delineando un economia variegata e uno sviluppo equilibrato, abbiamo
rafforzato i fondamentali di questa regione. Una base – ha concluso De Filippo
– che consegniamo a chi avrà il compito di proseguire un lavoro, che non nasce
ieri e non termina oggi, per il quale abbiamo ricevuto da chi ci ha preceduto
una staffetta che ci accingiamo a consegnare in altre mani, sapendo di aver
fatto, per quanto di nostra capacità, un tratto di strada, e che saremo sempre
pronti ad aiutare e a fare il tifo per chi i lucani decideranno avrà il compito
di proseguire”.
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