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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Ottobre 2013 |
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TOSCANA: LA RETE NAZIONALE TRAPIANTI SEMPRE PIÙ SICURA
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Firenze, 2 ottobre 2013 - Sono stati presentati l’ 1 ottobre,
a Firenze i risultati finali del progetto "Il Sistema integrato di
Gestione del Rischio dei Trapianti (Grt)", finanziato nel 2010 dal
Ministero della Salute attraverso il Centro di Controllo delle Malattie (Ccm).
Con il progetto Grt, la Rete Nazionale Trapianti si è dotata di metodi e
strumenti ancora più sviluppati per anticipare e controllare i rischi connessi
alla donazione e al trapianto di organi, tessuti e cellule.
Nell´ambito del progetto Grt è stato messo a punto un
protocollo nazionale condiviso per la gestione degli eventi avversi, in accordo
con quanto prevede la Direttiva Europea 53/2010 su qualità e sicurezza nel
trapianto di organo. Il protocollo, che consente un´allerta di tutta la Rete
per gestire in modo efficace il rischio in tempo reale, nonché per diffondere
le lezioni apprese dall´analisi degli eventi, è stato oggetto di un corso di
formazione per gli operatori sanitari coinvolti nei processi di donazione e
trapianto; il corso ha raggiunto oltre 500 medici, infermieri, biologi e
psicologi nelle numerose edizioni tenutesi dal Piemonte alla Calabria.
L´attuale registro nazionale degli eventi avversi,
revisionato ed aggiornato grazie al progetto Grt, contiene 112 casi avvenuti
dal 2008 a giugno 2013, per un´incidenza pari all´1,6% sul totale dei donatori
segnalati nello stesso periodo. I casi che hanno determinato un effetto sul
paziente, denominati reazioni avverse, sono stati solo 10 su oltre 15.000
trapianti realizzati in questi 5 anni, pari ad un´incidenza dello 0,07%. Un
dato che avvicina la Rete Nazionale Trapianti alle organizzazioni complesse
ultrasicure, come l´aviazione che da anni si è dotata di sistemi di gestione
del rischio.
Il professor Antonio Amoroso, coordinatore del
progetto, ha descritto le dettagliate analisi condotte su ciascun evento: le
osservazioni hanno permesso di apprendere le eventuali criticità ed adottare
azioni di miglioramento. Infatti, grazie
al lavoro costante del board del progetto, ogni caso clinico è stato
riesaminato per poi offrire un eventuale feedback e supporto alle strutture in
cui si è verificato il problema.
Il dottor Alessandro Nanni Costa, direttore del Cnt,
ha ricordato lo storico impegno per la sicurezza della Rete Nazionale
Trapianti, che da dieci anni dispone di un servizio di second opinion e di
criteri per stratificare il rischio dei donatori. Il sistema italiano è un
punto di riferimento per la sicurezza a livello internazionale, riconosciuto
anche dall´Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha conferito al Cnt la
funzione di "collaborating centre" proprio nell´ambito della
sicurezza nei trapianti. Il progetto Grt è un ulteriore tassello che completa
il quadro, integrando nel Sistema Informativo dei Trapianti (Sit), con un apposito
modulo informatizzato, il registro nazionale degli eventi avversi.
In conclusione, il dottor Riccardo Tartaglia,
coordinatore delle Regioni per la Sicurezza dei Pazienti, ha osservato come la
fattiva collaborazione tra i risk manager ed i coordinamenti regionali e
ospedalieri dei trapianti sia stata la chiave del successo del progetto Grt,
che ha valorizzato le competenze di entrambe le comunità professionali per
costruire un sistema di reporting e learning innovativo ed in grado di
coinvolgere i livelli locali, regionali e nazionali del Serivizio Sanitario
Nazionale.
Il progetto Grt ha visto il coinvolgimento di 13
Regioni (Piemonte, Toscana, Emilia-romagna, Lombardia, Sardegna,
Abruzzo-molise, Sicilia, Calabria, Umbria, Friuli Venezia-giulia, Marche,
Veneto, Puglia) e l´attiva partecipazione del Centro Nazionale Trapianti.
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