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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Ottobre 2013 |
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PUGLIA, LA SPEZIA PER STATI GENERALI ECONOMIA DEL MARE
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Bari, 8 ottobre 2013 - Intervento del 4 ottobre a La
Spezia dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia,
Fabrizio Nardoni, nell’ambito del Focus su “La valorizzazione delle aree
protette e la sostenibilità ambientale come fattore strategico di sviluppo”,
tenutosi agli Stati Generali delle Camere di Commercio italiane sull’Economia
del Mare.
All’appuntamento a cui hanno partecipato tecnici ed
esperti del settore era presente anche il Ministro per l’Ambiente Andrea
Orlando.
Dobbiamo fare del patrimonio delle risorse locali non
delocalizzabili (beni ambientali, patrimonio artistico-culturale, tradizione
produttiva agricola, zootecnica, alieutica e agroalimentare di eccellenza) il
vero modello di riconversione economica green del nostro Paese – ha detto
Nardoni all’assemblea degli Stati Generali – e la Puglia in questo ha già dato
prova di grande attivismo sviluppando sia in termini di valori, sia in termini
di crescita complessiva, importanti traguardi sul mercato del turismo e su
quello delle esportazioni di prodotti agroalimentari.
Una metamorfosi – ha spiegato ancora Fabrizio Nardoni
– che deve andare oltre l’interpretazione in chiave economica del modello green
per essere anche passaggio culturale del mercato e delle comunità. Per Nardoni
su queste premesse si aprono, dunque, nuove chance di sviluppo per territori un
tempo considerati marginali o compromessi.
Io provengo da Taranto – ha detto l’Assessore Nardoni
– e lì più che altrove rivedere gli asset di sviluppo economico e occupazionale
è un imperativo di sopravvivenza che assegna grandi responsabilità alla futura
governance anche della ricorsa mare. Il questo il nuovo Feamp (Fondo Europeo
per gli Affari Marittimi e la Pesca) 2014-2020 ci offre importanti linee guida
– dice Nardoni – prevedendo una politica marittima integrata, attraverso il
principio di regionalizzazione nella gestione della pesca, che pone in primo
piano la difesa del pescatore ma anche e soprattutto la tutela del mare. La
parola d’ordine è: integrazione. Dobbiamo subito mettere in sintonia la filiera
del mare (diporto, pesca, acquacoltura, cantieristica, turismo)- ha sottolinea
l’assessore regionale nel suo intervento - anche per non far perdere all’Italia
importanti quote di mercato di quello che nello studio di Unioncamere nazionale
si preannuncia come il vero volto nuovo dell’economia italiana che nel 2011 ha
prodotto 41,3miliardi di euro di valore aggiunto e un bacino lavorativo di
circa 800mila unità.
Ma da assessore al ramo e da coordinatore nazionale di
tutti gli assessori all’agricoltura italiana Nardoni pone sugli scudi
soprattutto il mondo della pesca. Occorre guardare con occhi nuovi alla figura
del pescatore – ha dichiarato – e in questo credo sia necessario colmare un
vuoto legislativo tutto italiano che non rende giustizia del grande lavoro in
ambito ambientale svolto da questi operatori del mare. Riferendosi poi al
Ministro Orlando Nardoni ha detto: “La legge definisce le attività connesse a
quella di pesca ma non include i pescatori nei ruoli di gestione ambientale che
pure svolge quotidianamente (pulizia dei porti, dei fondi, ruolo di
sorveglianza nelle aree protette), così come non riconosce premialità ad
esempio ai pescatori che si impegnano in interventi di acquacoltura biologica,
al contrario di quanto avviene per gli agricoltori che in molte misure di
sostegno di vedono riconoscere contributi e incentivi per la manutenzione del
verde, del paesaggio. Nella crisi del settore della pesca i pescatori italiani,
sperando anche in un ritorno al mare da parte delle nuove generazioni, devono
poter contare di più su voci che non solo consentano di integrare il reddito ma
siano in grado di restituire alla categoria la dignità che merita”.
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