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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Ottobre 2013 |
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MOLISE: VIOLENZA DI GENERE, VIOLENZA SUI DEBOLI. IL PENSIERO DEL PRESIDENTE FRATTURA PER LA STRAGE DI LAMPEDUSA
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Campobasso, 8 ottobre 2013 - "Nella riflessione
sulla nuova nostra legge regionale di repressione contro la violenza sulle
donne, il nostro pensiero, il nostro dolore, anche la nostra rabbia per la
strage di migranti avvenuta a Lampedusa. Credo sia giusto, credo sia dovuto.
Un´ecatombe di uomini, bambini e donne, un´ecatombe
che nessuno può accettare e che obbliga tutti noi a riconsiderare tante cose.
La sofferenza di oggi, di questo lutto nazionale, è una sofferenza vera, carica
di quel senso di colpevolezza che ha a che fare con le ingiustizie della
società.
E una società ingiusta è quella che sfoga la sua
rabbia, la sua violenza, la sua forza di sopraffazione contro i deboli, è
quella che non li tutela, non li accoglie nel momento della sofferenza, della
disperazione e della solitudine. I migranti come tante donne, nostre, vittime
dell´ingiustizia sociale. C´è un filo comune che lega tutte le vittime del
mondo: la solitudine, la mancata vicinanza, spesso, delle istituzioni.
È, questo, il grido d´aiuto che ritroviamo in ogni
storia nostra, di violenza e sopraffazione domestica: la solitudine,
l´impossibilità da parte di donne vessate, picchiate, perseguitate, di
riconoscere la porta giusta alla quale bussare. Perché non c´è quella porta
giusta.
È la cronaca che purtroppo ci racconta che
l´intervento della magistratura spesso non è sufficiente. Un allontanamento
coercitivo non limita l´aggressore nelle sue follie. Ci vogliono strutture,
case di accoglienza, punti di ascolto. Ci vuole una società che non faccia
sentire la vittima mai sola.
Finora, come ci hanno indicato anche gli operatori del
sociale, nonché i magistrati che a questi casi si dedicano e li chiamano
"amori criminali", in Molise ogni vicenda si è complicata per via
dell´insufficienza o inesistenza di strutture sociali di accompagnamento e
sostegno. Le case protette sono fondamentali, senza questi muri sicuri si resta
vittime nella propria gabbia. E poco possono fare le misure giudiziarie nei
confronti dell´aggressore, molto spesso stalker insospettabile. Il nostro
magistrato Rossana Venditti in più circostanze pubbliche ha sottolineato un
aspetto fondamentale: la cultura, il reddito, le condizioni sociali hanno
scarso rilievo. La violenza sulle donne è trasversale. Non ha titoli di studio.
Questa legge regionale, che vede le nostre consigliere
in prima fila, che ha visto tante nostre capaci collaboratrici lavorarci con il
cuore e la passione, è il segnale tanto atteso per il nostro Molise. Con questa
legge oggi il nostro Molise e tutti noi possiamo dimostrarci persone
migliori".
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