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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Ottobre 2013 |
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CINESI A PRATO, UNA RICERCA SULLE TRASFORMAZIONE SOCIALI
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Firenze, 8
ottobre 2013 – Un´indagine sulla presenza cinese nel territorio pratese
realizzata con l´intento di esplorare le nuove dinamiche sociali che
caratterizzano una comunità che, per lungo tempo (e spesso anche adesso), è
stata identificata soprattutto attraverso stereotipi. L´hanno coordinata tre
studiosi dell´Università di Siena (Fabio Berti, Valentina Pedone e Andrea
Valzania) per conto dell´Osservatorio Sociale Regionale. Lo studio ha fornito
lo spunto di partenza per l´incontro che si è tenuto il 4 ottobre a Prato
organizzato nell´ambito del Progetto Prato della Regione Toscana in
collaborazione con la Camera di Commercio, l´Osservatorio Sociale Regionale ed
il Pin, Polo Universitario Città di Prato.
La ricerca dal titolo "Vendere e comprare.
Processi di mobilità sociale dei cinesi a Prato", che è stata presentata
nell´ambito del convegno "Fortunatamente vendo ai cinesi", studia le
trasformazioni sociali in atto nella comunità cinese prendendo come punti di
osservazione i consumi ed il commercio al dettaglio. Il risultato è un quadro
completamente nuovo e per certi versi inaspettato rispetto ai luoghi comuni che
finora hanno prevalso nell´immaginario collettivo. Accanto alle indiscutibili
doti imprenditoriali, i cinesi di Prato e dintorni col tempo hanno sviluppato
un´ottima propensione ai consumi, producendo ricadute non indifferenti
sull´intero tessuto economico locale.
Riguardo ai flussi migratori, i ´nuovi´ cinesi
arrivano soprattutto dal Fujian e dalla Manciuria (più poveri e con meno reti
sociali), mentre diminuisce il tradizionale flusso dal Zhejiang (fatti salvi i
ricongiungimenti familiari). La percezione verso il migrante cambia: è una
persona che non ha colto o non riesce a cogliere le opportunità che offre il
suo paese. Chi è rimasto a Prato mostra imbarazzo nei confronti di amici e
parenti che hanno continuato a vivere in patria.
Le attività produttive sono più diversificate:
malgrado il manifatturiero continui ad essere prevalente, si assiste ad una
sorta di terziarizzazione caratterizzata dallo sviluppo di una serie di
attività commerciali differenziate e variegate (ristorazione, servizi,
commercio). Crescono i negozi al dettaglio, sia per via della crisi ma anche
della voglia di differenziare attività produttive e lavorative. Ancora è una
minoranza ma si fa strada l´ascesa di una specie di piccolo ´ceto medio´.
Spostando l´attenzione sui consumi, i cinesi si sono
trasformati progressivamente in formidabili consumatori locali, tanto che in
alcuni campi merceologici sono i migliori, se non addirittura, i soli clienti.
L´immagine legata ai cinesi intenti soltanto a inviare rimesse in patria è
ormai superata ed il commercio locale ne trae beneficio, modificando strategie
di marketing e introducendo novità merceologiche per incentivarne gli acquisti
e venire incontro ai loro gusti. Questo si traduce anche in un maggior
interscambio culturale e conoscenza con la popolazione autoctona. I più ricchi
acquistano gioielli, vino pregiato e beni da regalare al loro ritorno in patria
per differenziarsi dai più poveri i quali, tuttavia, cercano comunque di
emularli. Il consumo tende così a divenire anche per i cinesi simbolo di status
o, più in generale, modello a cui tendere: comunicare all´esterno (soprattutto
da parte delle giovani generazioni) una condizione sociale ed economica agiata,
il "successo" del progetto migratorio, l´appartenenza ad una comunità
di consumatori globali.
Anche dall´acquisto delle case emergono elementi
interessanti. Tre gli elementi da sottolineare: l´incidenza della crisi (con la
chiusura di tante agenzie nate sfruttando la loro propensione all´acquisto), la
tendenza ad insediarsi anche in zone e quartieri diverse dal Macrolotto 0 e
l´influenza nelle decisioni di acquisto delle complesse forme di religiosità
popolare, elemento che ha trasformato il mercato immobiliare pratese (una casa
disposta in base ai principi del feng shui ha non solo molte più probabilità di
esser venduta ma anche di spuntare prezzi superiori a quelli di mercato).
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