PARLAMENTO EUROPEO: CON LA CINA: NUOVE OPPORTUNITÀ PER L´UE? L´ACCORDO FACILITERÀ IL FLUSSO DI INVESTIMENTI DALLA CINA VERSO L´UNIONE EUROPEA
Strasburgo, 8 ottobre 2013 - Un nuovo accordo sugli
investimenti con la Cina potrebbe contribuire a creare nuove opportunità per le
imprese europee e a sbloccare miliardi di dollari di investimenti. L´8 ottobre i
deputati europei si confronteranno sul tema. Ne abbiamo parlato con Helmut
Scholz, parlamentare tedesco della Sinistra Unita, e con Crescenzio Rivellini,
parlamentare italiano di centro destra.
Qual è il vantaggio di un accordo sugli investimenti a
livello europeo piuttosto che a livello nazionale? Aiuterebbe gli stati membri
a difendere meglio le loro aziende e i loro consumatori?
Helmut Scholz - Attualmente alcuni degli accordi
bilaterali esistenti sono meno vantaggiosi rispetto ad altri, invece in futuro
verranno create delle condizioni di parità per tutti gli investitori dell´Ue.
Inoltre questo faciliterà il flusso di investimenti dalla Cina verso l´Unione
europea: gli investitori cinesi non dovranno più confrontarsi con norme europee
differenti.
Crescenzio Rivellini - Nei negoziati bilaterali la
Cina sarà sempre più forte. È vero che alcuni paesi ne hanno tratto vantaggio,
ma ora è chiaro che fosse solo nel breve periodo. Gli accordi bilaterali creano
una concorrenza interna sotterranea che può solo danneggiare l´Europa.
La situazione attuale è equilibrata per le imprese
dell´Ue che vogliono investire in Cina? In che maniera questo accordo
migliorerà la situazione?
Helmut Scholz - Se guardiamo alla situazione attuale,
possiamo notare che alcune imprese europee hanno più successo nel mercato
cinese rispetto ad altre. Le aziende tedesche e inglesi che hanno cominciato a
investire vent´anni fa stanno lavorando molto meglio oggi rispetto alle loro
concorrenti europee.
Il nuovo accordo potrebbe aiutare queste aziende ad
adeguarsi. Allo stesso tempo dobbiamo assicurarci che gli investimenti non
siano fatti a scapito del clima, dell´ambiente e delle condizioni di lavoro.
Crescenzio Rivellini - Oggi i diritti di proprietà
intellettuale sono negati alle imprese europee disposte a investire in Cina. Se
parliamo con una sola voce, allora saremo in grado di ridiscutere questo
aspetto. L´accordo è un passo avanti nella giusta direzione.