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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Ottobre 2013 |
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INDAGINE INDUSTRIA MANIFATTURIERA NOVARESE: PRODUZIONE IN CALO
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Novara, 8 ottobre 2013 - Continua all’insegna del
“meno” l’andamento dell’industria manifatturiera novarese, che nel secondo
trimestre 2013 vede diminuire sia la produzione che il fatturato.
La 167a “Indagine congiunturale sull’industria
manifatturiera” registra flessioni in tutte le province del Piemonte, eccetto
Torino, con la performance novarese posizionata al penultimo posto: in
confronto al periodo aprile-giugno 2013 la produzione provinciale arretra del
-3,4% (-1,2% il dato regionale) e anche il fatturato appare in diminuzione, con
un calo del -2,8% (a fronte del -0,6% dell’intero Piemonte).
L’indagine ha coinvolto nel Novarese 141 imprese, per
un totale di oltre 7.900 addetti ed un fatturato superiore ai 2,4 miliardi di
euro.
«I dati evidenziano qualche sofferenza in più rispetto
al contesto regionale - spiega Paolo Rovellotti, presidente della Camera di
Commercio di Novara – ma ci conforta constatare, pur nella negatività espressa
dal calo della produzione, il settimo consecutivo, un miglioramento rispetto
agli indicatori rilevati in apertura d’anno. Dall’estero si riaprono spiragli
positivi, gli unici in grado di rischiarare un quadro con numerose zone d’ombra
che si chiamano burocrazia, incertezza legislativa, rigidità del mercato del
lavoro.
Il vero problema non è il potenziale competitivo delle
nostre imprese – sottolinea Rovellotti – che rappresenta un dato di fatto,
bensì le sfavorevoli condizioni di contesto con cui gli imprenditori devono
fare i conti e che finiscono troppo spesso per frenare la loro attività».
Settori -
Il calo della produzione industriale interessa tutte
le attività economiche, con l’unica eccezione del tessile-abbigliamento, che
rispetto al secondo trimestre del 2012 evidenzia un lieve aumento, pari al +1%.
Le flessioni dell’output registrate dai principali
comparti (alimentare, tessile-abbilgliamento, chimica-gomma-plastica e
metalmeccanico) appaiono comunque moderate: appena al di sotto del punto
percentuale per alimentare e metalmeccanico (con le rubinetterie che scendono
al -2,3%) e leggermente inferiore alla media provinciale per la
chimica-gomma-plastica (-3,1%).
Dimensioni -
Per quanto riguarda il profilo dimensionale, la
riduzione produttiva viene avvertita in misura più evidente dalle piccole
imprese, in particolare da quelle con meno di 10 addetti, la cui perfomance si
attesta al -5,1%.
Le attività con un numero di addetti compreso tra 10 e
49 unità registrano una diminuzione minore, pari al -3,2%, mentre le grandi
imprese contengono il calo della produzione al di sotto della media
provinciale.
Capacità Produttiva -
Il grado di utilizzo della capacità produttiva si
attesta mediamente al 57,1%: a registrare il valore più alto nel periodo in
esame sono le rubinetterie (69,4%) mentre il più basso viene raggiunto dal
tessile-abbigliamento (54,1%).
Nuovi Ordinativi -
L’analisi della domanda mostra risultati diversificati
rispetto alla provenienza delle commesse: mentre gli ordinativi domestici si
confermano in calo, con una flessione annua del -4,2%, quelli provenienti
dall’estero evidenziano un aumento del +5,6%.
L’incremento della domanda oltreconfine coinvolge
tutte le attività economiche e, in modo particolare, la chimica-gomma-plastica,
che oltre a mettere a segno un incremento a due cifre (+10,4%) rappresenta
l’unico comparto che riesce a registrare un risultato favorevole anche sul
fronte delle commesse interne (+2,6%).
Fatturato -
Il confronto con il secondo trimestre 2012 vede
diminuire il fatturato, che rispetto allo scorso anno si riduce complessivamente
del -2,8%: restringendo l’analisi ai principali comparti il quadro risulta più
attenuato, con risultati che vanno dal -1,4% dell’alimentare al +1% della
chimica-gomma-plastica.
Aumenta, invece, il fatturato estero, con un
incremento medio del +1,6%, sostenuto da tutti i comparti di attività
economica.
Prospettive A Tre Mesi -
Le prospettive formulate dagli imprenditori per il
trimestre successivo alla rilevazione si mantengono negative in riferimento a
tutti i principali indicatori congiunturali.
Quasi il 47% degli intervistati dichiara di aspettarsi
un calo della produzione industriale, a fronte del 13,9% che ne prospetta un
aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -32,9 punti
percentuale.
Le previsioni pessimistiche prevalgono anche
relativamente al fatturato, atteso in flessione dal 46,1% degli imprenditori,
quota che supera di 29,8 punti percentuale quella degli ottimisti.
Analoghe le aspettative espresse nei confronti dei
nuovi ordinativi, il cui saldo di opinione risulta negativo in riferimento sia
alla domanda interna, attesa in diminuzione dal 48,3% degli intervistati contro
il 14,9% che ne ipotizza un aumento, sia a quella estera, il cui saldo
ottimisti/pessimisti risulta pari a -14,9 punti percentuale. Va comunque
evidenziato che quasi il 46% degli imprenditori ha formulato previsioni di
stabilità in merito alle commesse estere.
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