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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Ottobre 2013
 
   
  TEMPI E PASSI NEI PROSSIMI ANNI PER LO SVILUPPO DELLO SPAZIO EUROPEO DI GIUSTIZIA

 
   
  Uno sguardo nella sfera di cristallo: quale sarà la politica dell’Ue in materia di giustizia nel 2020? È questo il tema di un dibattito a livello europeo lanciato dalla Commissione, il cui punto di partenza è un pacchetto di cinque documenti della Commissione riguardanti il diritto civile, penale e amministrativo, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali nell’Ue. Il dibattito verterà sulle possibili azioni future nel quadro della politica europea di giustizia destinate a rafforzare le basi su cui poggia l’Unione europea e portare a termine la costruzione dello spazio europeo di giustizia nell’interesse dei cittadini e delle imprese dell’Unione. Tra le idee presentate figurano nuove misure per aumentare la fiducia reciproca nella giustizia civile, diritti procedurali rafforzati nel settore della notificazione e comunicazione degli atti, un uso maggiore dei regimi facoltativi di diritto sostanziale europeo e un nuovo meccanismo per risolvere le eventuali crisi dello Stato di diritto negli Stati membri. Chiunque sia interessato può partecipare al dibattito e contribuire a definire le future politiche nel campo della giustizia. La Commissione ha pubblicato un invito a presentare contributi valido fino alla fine del 2013, con la possibilità di inviare contributi preliminari entro l’11 novembre. I documenti della Commissione e i contributi preliminari saranno discussi nell’ambito del Forum europeo sul futuro della politica dell’Ue in materia di giustizia il 21 e 22 novembre a Bruxelles. Al forum interverranno oratori di rilievo, quali ministri nazionali, membri del Parlamento europeo, giudici della Corte di giustizia e delle corti supreme nazionali nonché rappresentanti del mondo accademico e delle professioni giuridiche. “In poco tempo abbiamo fatto molta strada nello sviluppo di uno spazio europeo di giustizia. La politica in materia di giustizia, infatti, è emersa come settore d’intensa attività a livello europeo — paragonabile al mercato interno negli anni’ 90. Rimane però ancora del lavoro da fare”, ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia. “Dobbiamo costruire uno spazio europeo di giustizia che sia completo e solido. I cittadini e le imprese potranno approfittare di tutti i vantaggi del nostro mercato interno solo se avranno la certezza che i loro diritti saranno tutelati ovunque. È una questione di fiducia reciproca nei rispettivi sistemi giudiziari. Dobbiamo quindi continuare a rafforzare questa fiducia”. I contributi raccolti aiuteranno la Commissione a definire la politica dell’Ue in materia di giustizia dopo il programma di Stoccolma. Come annunciato dal Presidente Barroso in una lettera dell’11 settembre 2013 al Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, nella primavera del 2014 la Commissione presenterà una comunicazione sulle future iniziative nel settore della giustizia e degli affari interni, che sarà discussa al Consiglio europeo del giugno 2014; i contributi serviranno per preparare la parte della comunicazione relativa alla giustizia. *** I cinque documenti presentati dalla Commissione illustrano la strategia della Commissione nei seguenti settori: diritto civile - l’Unione europea ha costruito “ponti” tra i sistemi nazionali di diritto civile, garantendo che le decisioni giudiziarie siano automaticamente riconosciute negli altri Stati membri, proteggendo le imprese nelle situazioni di insolvenza transfrontaliera e aiutando a determinare la giurisdizione competente nei casi di divorzio, successione e matrimonio transfrontalieri. Il documento della Commissione evidenzia altri settori in cui può essere necessario intervenire per consentire ai cittadini che si spostano con la famiglia in un altro Stato membro e ai consumatori e alle imprese che vogliono sfruttare appieno le opportunità del mercato unico di trarre massimo beneficio dallo spazio europeo di giustizia. Le azioni previste comprendono norme rafforzate per la notificazione e comunicazione degli atti, il miglioramento dell’esecuzione delle decisioni giudiziarie e misure di sostegno alla crescita per colmare il divario tra le disposizioni nazionali di diritto fallimentare e mantenere il passo con gli sviluppi tecnologici e del mercato, come nel caso delle questioni contrattuali connesse al cloud computing; diritto penale - i cittadini si aspettano che la loro vita, i loro diritti fondamentali e la loro incolumità siano garantiti in tutta l’Unione europea. Con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, l’Unione ha potuto adottare nuove misure nel campo del diritto penale, ad esempio armonizzare le definizioni di reati gravi, introdurre norme comuni per proteggere le persone indagate o imputate per un reato, garantire norme valide in tutta l’Ue a tutela delle vittime di reato e proporre un nuovo sistema di azione penale a livello dell’Unione per tutelarne il bilancio dalla frode. Il documento della Commissione esplora le ulteriori possibilità per sfruttare le novità introdotte dal trattato di Lisbona, ad esempio il consolidamento e la standardizzazione di determinati strumenti quali i provvedimenti di congelamento e di confisca; diritto amministrativo - l’Unione europea si affida in larga misura alle amministrazioni nazionali per gestire efficacemente la sua legislazione e assicurarne così la corretta attuazione. È quindi importante per i cittadini e le imprese che anche questa parte dell’architettura dell’Ue funzioni bene. Il documento della Commissione esamina gli ulteriori possibili interventi, ad esempio rafforzare i diritti procedurali in materia amministrativa e la cooperazione tra le autorità amministrative; Stato di diritto - l’esperienza ha dimostrato che sarebbe utile potenziare la capacità dell’Unione europea di far fronte a crisi dello Stato di diritto. A tal fine è auspicabile un apposito meccanismo dell’Ue per lo Stato di diritto (si veda il discorso Speech/13/677). Il documento della Commissione sollecita contributi sulle possibili configurazioni di tale meccanismo; diritti fondamentali - l’Unione europea ha già fatto molto per sviluppare una cultura dei diritti fondamentali: la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea è la bussola dell’Unione e orienta ogni sua proposta. Il documento contiene idee per rafforzare il rispetto della Carta, sia nelle attività delle istituzioni europee, sia in quelle degli Stati membri quando attuano il diritto dell’Unione. *** La politica dell’Ue in materia di giustizia ha subito un profondo cambiamento nel corso degli ultimi anni. È solo nel 2010, all’inizio del mandato dell’attuale Commissione, che è stato creato il portafoglio Giustizia. Da allora, la Commissione ha presentato oltre 50 iniziative in questo settore, gettando le basi per un vero e proprio spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia al servizio dei cittadini europei — uno degli obiettivi fondamentali dell’Ue enunciati nel trattato di Lisbona. Nell’arco di pochi anni sono stati fatti notevoli progressi: i nuovi diritti europei delle vittime di reato e la facilitazione del riconoscimento delle sentenze hanno migliorato l’accesso alla giustizia, mentre le proposte della Commissione sulla protezione dei dati personali mirano a rafforzare i diritti fondamentali e il mercato unico digitale. Inoltre, iniziative quali il quadro di valutazione europeo della giustizia hanno messo in luce l’importanza per la crescita economica dell’efficacia dei sistemi giudiziari e delle politiche in materia di giustizia. Ora l’obiettivo è fare il punto sui progressi compiuti e individuare le principali sfide del futuro. A tal fine, la Commissione sta organizzando il forum “Assises de la Justice”, che si terrà il 21 e 22 novembre. Si tratta di una conferenza di due giorni che riunirà giudici, avvocati, studiosi, responsabili politici e rappresentanti delle imprese di tutta Europa. Nell’intento di aprire un ampio dibattito sul ruolo della giustizia nell’Unione europea, la Commissione invita tutte le parti interessate a presentare idee su come rispondere alle aspettative dei cittadini e delle imprese e creare un vero e proprio spazio europeo di giustizia. È possibile inviare i contributi preliminari a Just-assises@ec.europa.eu  entro l’11 novembre e partecipare al dibattito sui social media utilizzando l’hashtag #Eujustice. Info: i cinque documenti tematici - http://ec.Europa.eu/justice/events/assises-justice-2013/discussion_papers_en.htm ; Commissione europea — Assises de la Justice - http://ec.Europa.eu/justice/events/assises-justice-2013/index_en.htm ; http://ec.Europa.eu/reding    
   
 

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