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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Ottobre 2013
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: MIGLIORARE LE NORME PER LE INDUSTRIE COMUNITARIE CHE OPERANO IN CINA

 
   
  Strasburgo, 10 ottobre 2013 - Mentre i ministri degli esteri dellŽUe stanno discutendo di autorizzare negoziati con la Cina, nel dibattito di mercoledì i deputati hanno evidenziato che un accordo dŽinvestimento Ue-cina deve garantire una migliore posizione alle imprese Ue nel mercato cinese e la sua negoziazione deve essere supervisionata dal Parlamento. I deputati, pur accogliendo con favore lŽiniziativa di migliorare le relazioni economiche con la Cina, hanno inoltre chiesto che i servizi culturali e audiovisivi siano esclusi dai colloqui ed esortato i negoziatori a garantire che le merci prodotte nei campi di lavoro cinesi non rientrino in nessun accordo. Accesso più equo per le imprese dellŽUe - Contrariamente al clima stabile e aperto cui gli investitori cinesi sono confrontati nellŽUe, gli investimenti delle imprese comunitarie in Cina sono gravati da misure discriminatorie, come lŽobbligo di costituire joint venture con aziende cinesi che le costringe a trasferire tecnologie strategiche ai partner cinesi. Il testo approvato stabilisce che si dovrebbero avviare colloqui solo se la Cina sŽimpegna formalmente a negoziare un accesso più facile al suo mercato per le imprese dellŽUe. I deputati rilevano che il surplus commerciale della Cina con lŽUe ammonta a 146 miliardi di euro nel 2012, contro i 49 miliardi di euro del 2000 e che le imprese cinesi stanno mostrando un crescente interesse a investire nel mercato Ue. Nessun consenso senza trasparenza - Poiché i colloqui toccheranno argomenti pubblici comunitari molto sensibili, per i deputati essi dovranno essere condotti "con la massima trasparenza possibile" ed essere soggetti a controllo parlamentare, affinché gli esiti dei negoziati ottengano la necessaria approvazione del Parlamento europeo. Nessun investimento per beni prodotti nei campi di lavoro cinesi - Le merci prodotte in campi di lavoro forzato, ad esempio nel quadro del sistema di rieducazione attraverso il lavoro, generalmente noto con il nome di Laogai, "non dovrebbero beneficiare di investimenti nellŽambito dellŽaccordo bilaterale di investimento". Si chiede inoltre alla Commissione europea di valutare lŽimpatto dei diritti umani in qualsiasi possibile accordo. Servizi culturali e diritti di proprietà intellettuale esclusi dallŽaccordo - I deputati chiedono che i servizi culturali e audiovisivi siano esclusi dai colloqui. LŽaccordo dovrebbe inoltre proteggere i servizi pubblici nellŽUnione europea e garantire il rispetto dei diritti comunitari di proprietà intellettuale. Negoziare un accordo anche con Taiwan - In una risoluzione separata, votata mercoledì, i deputati hanno anche invitato lŽUnione europea a prendere in considerazione il potenziamento dei legami economici con Taiwan, in concomitanza dellŽaccordo con la Cina. Prossime tappe - Gli Stati membri dellŽUe dovrebbero autorizzare lŽapertura dei colloqui bilaterali sugli investimenti Ue-cina alla fine di questo mese, approvando un mandato negoziale elaborato dalla Commissione europea. Una volta raggiunto un accordo, sarà necessaria lŽapprovazione del Parlamento prima che esso possa entrare in vigore e andrebbe a sostituire i 26 accordi bilaterali di investimento che oggi gli Stati membri dellŽUnione europea hanno con la Cina.  
   
 

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