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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Ottobre 2013 |
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EDISON: L’EXPORT DEI DISTRETTI ITALIANI SUPERA I LIVELLI PRE-CRISI A QUOTA 76,7 MILIARDI DI EURO
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Milano, 10 ottobre 2013 - Per i principali distretti
industriali italiani il primo semestre 2013 si chiude con una crescita
dell’export del +5,2% rispetto al primo semestre del 2012, evidenziando un
andamento nettamente più favorevole rispetto a quello dell’export manifatturiero
italiano, risultato in calo del -0,6%. E’ quanto emerge dall’Indice dell’Export
dei 99 principali distretti industriali elaborato dalla Fondazione Edison. Lo
spaccato settoriale evidenzia un contributo positivo di tutti i comparti che
compongono l’Indice: l’export dei prodotti Hi-tech appare in crescita del
+17,1% tendenziale, gli Alimentari-vini del +9,1%,
l’Automazione-meccanica-gomma-plastica e l’Abbigliamento-moda entrambi del
+2,6%, l’Arredo-casa del +1,9%.
L’indice mette in evidenza un altro risultato
eccellente delle imprese distrettuali: se si considera l’ultimo anno
“scorrevole”, iniziato a luglio 2012 e terminato a giugno 2013, l’export
distrettuale è risalito ampiamente oltre i livelli pre-crisi: il precedente
picco delle esportazioni dei 99 distretti analizzati dalla Fondazione Edison
(che non sono tutti quelli esistenti ma solo un campione dei più importanti)
era stato toccato nel periodo aprile 2007-marzo 2008, con 73,8 miliardi di euro
di export; nell’anno scorrevole conclusosi a giugno 2013 le esportazioni
distrettuali hanno fatto ora segnare un nuovo record storico, pari a 76,7
miliardi di euro, recuperando abbondantemente il crollo che le aveva viste
precipitare a 57,8 miliardi nel periodo gennaio-dicembre 2009.
Tra i distretti che più hanno recuperato rispetto
all’anno solare 2008 si segnalano anzitutto i distretti Hi-tech, smentendo
dunque il luogo comune dell’incapacità dell’Italia di fare innovazione e di
essere presente in settori ad elevato contenuto di tecnologia: dei 5 distretti
che hanno messo a segno la crescita maggiore, superiore del 50% rispetto
all’export del 2008, 4 appartengono al comparto Hi-tech e sono, nell’ordine, i
2 distretti farmaceutici di Frosinone e Latina, l’elettronica dell’Etna Valley
e gli aeromobili di Napoli; il quinto distretto è quello parmense dei formaggi
e latte che, rispetto all’anno 2008, ha visto raddoppiare le proprie
esportazioni. La farmaceutica di Frosinone, sospinta da nuovi investimenti
produttivi esteri, ha addirittura quadruplicato il suo valore di export
rispetto al 2008, l’Etna Valley lo ha più che raddoppiato, l’export di prodotti
farmaceutici di Latina è aumentato dell’80%, quello degli aeromobili di Napoli
di oltre il 50%. Ma anche altri tre distretti tecnologici sono tornati
ampiamente sopra i livelli di export del 2008: si tratta degli aeromobili di
Vergiate, le autovetture sportive di Maranello e la cosmetica milanese.
Tra i distretti che oggi esportano molto di più
rispetto al 2008 ve ne sono numerosi che appartengono ai comparti
Alimentare-vini e Abbigliamento-moda. Tra quelli con un export superiore del
10% rispetto a quello del 2008 si evidenziano: i due distretti parmensi degli
insaccati e della pasta e prodotti da forno; gli insaccati di Modena; gli oli
fiorentini; i vini della Valpolicella, del senese, delle Langhe, del trentino,
dell’astigiano, del Chianti fiorentino; il cioccolato e i prodotti da forno di
Alba; la pelletteria e le calzature fiorentine; il tessile-abbigliamento della
Valsesia e di Perugia, l’occhialeria del Cadore, le calzature del Fermano e del
Brenta veneziano, la concia di Arzignano, Solofra e Santa Croce sull’Arno. Nel
settore della Automazione-meccanica-gomma-plastica si ricordano le macchine per
imballaggio di Bologna; le macchine industriali di Pavia; la plastica e gomma
del Lago d’Iseo e di Alessandria. Nell’arredo-casa si segnalano le pietre
ornamentali di Pietrasanta e Massa Carrara. Complessivamente sono 52 i
distretti ad aver superato i livelli di export pre-crisi, a cui si aggiungono
altri 11 distretti che vi rimangono al di sotto soltanto del 5%.
Per riaffermare la centralità del manifatturiero e dei
distretti produttivi nell’economia italiana, nonché la necessità che l’economia
reale sia messa nelle condizioni di poter esprimere il suo potenziale con
efficaci azioni di governo (prima tra tutte il taglio del cuneo fiscale),
Fondazione Edison, Fondazione Symbola ed Unioncamere presenteranno a Roma il 15
ottobre prossimo presso la sede nazionale di Unioncamere un Manifesto
intitolato “Oltre la crisi. L’italia deve fare l’Italia”.
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