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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Ottobre 2013 |
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MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA, FRATTURA: UNA STRATEGIA COMUNE PER CRESCERE TUTTI INSIEME
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Campobasso, 10 ottobre 2013 - Di seguito l´intervento
integrale che il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha
tenuto ieri a Bruxelles durante il
seminario dedicato alla Macroregione Adriatico-ionica, all´interno degli Open
days 2013.
"Gentile Commissario europeo, Signora Damanaki,
illustri ambasciatori e rappresentanti dei Governi,
direttore Palma Andres,
cari colleghi delle Regioni e delle città
dell´Adriatico e dello Ionio,
cercherò di
dare qualche spunto, evitando di ribadire concetti e considerazioni già tanto
ben illustrate da chi mi ha preceduto. E nel salutare i tanti presenti, voglio
ringraziare il Presidente Spacca e la Regione Marche per tutto il lavoro svolto e per aver fortemente costruito questo
evento.
In questi anni abbiamo condiviso, come Regioni e Enti
territoriali, decine e decine di progetti di cooperazione, consolidato rapporti
istituzionali e interpersonali, dato vita a network come l´Euroregione Adriatico-ionica
che è servita ad approfondire tematiche e consolidare in tutti noi la
consapevolezza di dover e poter cogliere le potenzialità di un´area, quella
dell´Adriatico e dello Ionio, estremamente interessante e con molteplici opportunità di crescita economica
e sociale che una solida, e prima o poi, comune casa europea esalterà.
Riconosciamo che si poteva fare di più e meglio, si
potevano evitare sovrapposizioni di progetti e risorse facendo meglio
interagire le giuste ambizioni dei singoli territori.
Ma è proprio questa la prospettiva positiva che ci
aspetta: il disegno di una visione di lungo periodo che Istituzioni europee e
Governi nazionali dovranno elaborare alzando l´asticella degli obiettivi da
raggiungere.
Una strategia macroregionale, prima ancora degli
interventi da porre in essere, è un cambio di passo culturale e di gestione:
dai singoli protagonismi a un gioco di squadra, dall´idea di autoreferenzialità
alla convinzione che solo insieme possiamo crescere tutti, dal fatto che non
sempre spendere le proprie risorse, anche in maniera corretta, vuol dire
valorizzarle nel miglior modo possibile.
È un salto di qualità cui siamo chiamati,
innanzitutto, noi decisori politici: condividendo l´approccio e le metodologie,
coinvolgendo gli attori sociali ed economici delle nostre Regioni, garantendo
che anche la macchina amministrativa sia
all´altezza di questo compito.
I problemi che affronteremo sono sotto gli occhi di
tutti : un´area molto vasta, Paesi molto diversi, alcuni Stati membri
dell´Unione europea ed altri no, articolazioni istituzionali abbastanza
disomogenee.
Ma allo stesso modo, tante sono le opportunità
positive: un mercato dalle forti potenzialità, risorse ambientali e culturali
di grande valore, il mare e le numerose opportunità di sviluppo, il
consolidamento ed il rafforzamento dell´Europa nei balcani occidentali.
Stiamo contribuendo come Regioni, in queste settimane,
a riempire di contenuti il piano d´azione: pochi punti, di grande impatto e al
cui interno si possano valorizzare le specificità e le eccellenze dei nostri
territori. Abbiamo già esperienze e proposte che vanno solo ricollocate e
supportate nello scenario più ampio, un
contributo arriverà dai ministeri interessati così come un ottimo lavoro hanno
già avviato il Forum delle Camere di Commercio dell´Adriatico e dello Ionio, il
Forum delle Città e delle Università dell´area in questione , il forte impulso
dato dal segretariato della Iai (Iniziativa Adriatico-ionica).
Un apprezzamento particolare va al lavoro che stanno
svolgendo i national contact point, per l´Italia il consigliere Vitolo del
Ministero affari esteri e la dottoressa Rusca del Dipartimento per la coesione.
Loro avranno il difficile compito di recepire, raccogliere e portare a sintesi,
in poche settimane, tutte le indicazioni e le sollecitazioni che arriveranno.
Cercheremo, anche in questo, di facilitare il loro
compito implementando, speriamo con impegno e qualità, occasioni di confronto
programmate in attività previste da progetti in essere: nello specifico ribadisco
che il progetto Adri.gov, che vede la Regione Molise come lead partner, è
funzionale ai nostri prossimi impegni.
Chiediamo alla Commissione europea e ai Governi
Nazionali di costruire un piano d´azione chiaro, con pochi e grandi obiettivi,
con una governance dei processi semplice e determinata. I temi sono
incredibilmente vitali al nostro futuro.
Non potrà esserci sviluppo senza un forte
potenziamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti ed auspichiamo che
Bruxelles riconsideri, con uno sguardo più attento alla´area di nostro
interesse, le direttrici già
programmate: potenziare i collegamenti su gomma e rotaia e valutare una seria
politica rivolta ad una rete di aeroporti regionali, in un mondo così
competitivo, farà la differenza. Non potrà esserci attrattività turistica senza
promuovere la sostenibilità ambientale e la buona conservazione dell´ecosistema esistente, da
un lato, e un´azione di bonifica dei
punti di maggior criticità, dall´altra. Abbiamo eccellenze nel campo della
ricerca e dell´innovazione in grado di trainare l´intera area. Abbiamo risorse,
e penso alla pesca, che meglio gestite serviranno a rilanciare l´economia di
riferimento. Abbiamo, infine, la necessità di governare un processo di crescita
delle competenze. Non ci sarà nessuna strategia, la migliore possibile, in
grado di essere realizzata se le persone
che dovranno lavorare alla concretizzazione degli interventi non abbiano
capacità e formazione elevata e il più omogenea possibile nei territori
coinvolti. Proprio sul tema della capacity building, avendo avuto dalle regioni
italiane il compito di coordinare una possibile proposta, la Regione Molise
nelle prossime settimane cercherà di articolare un´iniziativa condivisa. Il
tutto con un chiaro ed unico obiettivo che abbiamo davanti: quello di
finalizzare il nostro impegno a creare economia e lavoro con l´occhio rivolto,
soprattutto, ai nostri giovani.
Un ultimo riferimento alle risorse: sappiamo che la
Commissione non immagina finanziamenti aggiuntivi rispetto ai budget previsti
dalla nuova programmazione, con senso di responsabilità siamo in linea con
queste indicazioni.
Ma sappiamo anche che l´articolazione dei fondi
strutturali, diversa per singole regioni, non sempre consente di intervenire su
tutti i pilastri della strategia e la stessa cooperazione territoriale potrebbe
non essere esaustiva. Sarà, quindi , necessario approfondire il tema di un intervento dei Governi su eventuali
strumenti complementari.
Conosciamo l´attesa che c´è nei confronti del ruolo
che l´Italia potrà e dovrà giocare nei prossimi mesi: abbiamo da offrire le
nostre migliori esperienze ma dobbiamo avere la giusta umiltà nel raccogliere
gli insegnamenti che vengono dai nostri interlocutori transfrontalieri , siano
essi di livello nazionale o locale .
L´anno prossimo, di questi giorni, saremo nel pieno
del semestre di Presidenza italiana dell´Unione europea e, soprattutto, sono sicuro che ci ritroveremo di nuovo
intorno a questo tavolo con un ottimo risultato raggiunto e con attese che
avranno la cornice della concretezza e della realizzabilità".
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