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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Ottobre 2013 |
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LOMBARDIA INCONTRA I PRODUTTORI DI CARNE BOVINA
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Milano - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia
Gianni Fava, il direttore generale Franco Picco e i referenti della zootecnia
hanno incontrato i consorzi dei produttori di carne della Lombardia, per
discutere dei problemi della bovinicoltura e per impostare una politica
efficace a sostegno del settore. "Il comparto carne bovina è stato per
lungo tempo ignorato - ha esordito l´assessore Fava - e sta attraversando un
periodo di difficoltà prolungato, che ha portato alla diminuzione dei capi allevati,
in misura considerevole. Diventa dunque prioritario individuare strategie
condivise per riequilibrare il comparto".
Il Comparto - La zootecnia da carne in Lombardia è
prevalentemente fatta di vitelli a carne bianca, vacche a fine carriera e, in
parte, da vitelloni a carne rossa. Nella precedente programmazione regionale
era stato privilegiato il comparto lattiero, che porta nelle casse degli
allevatori premi per circa 19 milioni di euro su un totale nazionale di 40
milioni, mentre nel segmento della carne bovina la Lombardia beneficia di 4
milioni di euro di premi (dei quali solo uno per i vitelli nati da vacche
nutrici), su un plafond complessivo nazionale di 52 milioni.
Marchio Ed Etichettatura - Nessuna direttrice di
intervento è stata esclusa a priori. "Ho avuto diverse sollecitazioni per
promuovere la linea vacca-vitello - ha dichiarato l´assessore - e per creare un
marchio regionale che identifichi in maniera chiara la provenienza del
prodotto, peraltro già oggi individuata attraverso l´etichettatura
obbligatoria. Già oggi l´autosufficienza nell´approvvigionamento delle carni
bovine si aggira intorno al 50%, dobbiamo evitare che la filiera si trasferisca
altrove e qui rimangano solamente i consumatori".
Prodotto Più Riconoscibile - Ridurre i ristalli
dall´estero, soprattutto dalla Francia, e rendere il prodotto maggiormente
riconoscibile sono altri elementi chiave, secondo il sistema. "Proveremo -
ha aggiunto Fava - a convincere gli ipermercati ad esporre la carne nata,
allevata e macellata in Italia con la dovuta evidenza, esattamente come fanno i
francesi nel loro Paese, cercando al contempo di promuovere azioni specifiche
per informare il consumatore sulla qualità del Made in Italy anche nella
carne".
Aggregazioni E Consorzi - Per far sì che le azioni di
sostegno al comparto risultino più efficaci, il settore dovrà anche muoversi
per migliorare l´aggregazione, attraverso enti consortili, organizzazioni di
produttori, distretti produttivi, anche interregionali. Accanto al consorzio
regionale lombardo dei Produttori di carne bovina, al consorzio Carne bovina
documentata di Mantova, al consorzio Ab carni di Brescia, al consorzio Qualità
carne bovina di Milano, hanno preso parte alla riunione all´assessorato
all´Agricoltura della Regione Lombardia anche i vertici di Italia Zootecnica,
il consorzio di secondo grado con sede in Veneto, che raggruppa realtà
allevatoriali del Nord Italia e della Penisola.
Percorsi Condivisi Per Il Nord - "L´obiettivo
della Lombardia - ha spiegato Fava - è quello di impostare un percorso
condiviso con i produttori di bovini da carne e con le Regioni del Nord, in
modo da uniformare il più possibile le politiche di sostegno, in un momento
complesso per il mercato". In proposito gli assessori delle Regioni del
Nord hanno chiesto al ministro per le Politiche agricole, Nunzia De Girolamo,
di partecipare ad un incontro in Veneto con gli allevatori e le istituzioni.
"Ad oggi - ha fatto sapere Fava - non abbiamo ricevuto alcuna
risposta".
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