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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Marzo 2007
 
   
  UNA SFIDA STORICA IL BUTTAFUOCO STORICO SI CONFRONTA CON I MIGLIORI VINI D’EUROPA E SI PIAZZA TRA I PRIMI 5 POSTI

 
   
  Lo scorso 25 febbraio 2007 era il colmo delle festività del anniversario decennale del Club del Buttafuoco Storico e forse era il punto più importante di tutti i dieci del programma. Aveva un’importanza qualitativa mai vista, il mettersi in confronto contro i più rinomati vini italiani ed europei. Per questo erano invitati sopratutto i tecnici del settore per poter discutere su un livello molto professionale il punto della situazione che ha raggiunto questo vino simbolo dell’enologia di qualità oltrepadano. Il segreto del Buttafuoco La sfida alle fine era anche una organizzativa perchè la data dello storico evento era proprio la domenica del blocco nelle grande città del Nord. Ma grazie al supporto dell’istituto agrario I. T. A. S. Carlo Gallini di Voghera, dal Preside Dottor Luigi Toscani e dai Vice-presidi Dottor Teresio Nardi e Dottor Davide Mangiarotti sono stati superati anche queste difficoltà. “Ci fa sempre piacere a dare una mano ai nostri ex-allievi”, confermava Toscani. Tutti erano un po’ presi dalle onde di gioia e felicità, ma anche della sorpresa, proprio da parte della commissione* stessa, costituita da rappresentanti di Assoenologi, Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), Fisar (Federazione Italiana Sommeliers Albergatori e Ristoratori) e della stampa. Non solo gli esterni che conoscono magari un pochino meno la realtà oltrepadana, ma anche persone del posto che si sono stupiti della franchezza dei vini Buttafuoco Storico, della forza e gioventù anche delle annate vecchie. Unisono dovevano ammettere che hanno sottovalutato sin’ora il potenziale e la piacevolezza di questi vini. Valter Calvi, uno dei fondatori del club, lo chiama “il segreto del Buttafuoco” e dice: “il vino colpisce i nostri interlocutori con il sapiente utilizzo, inventato dai nostri avi, della vinificazione congiunta delle quattro uve Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto piantate già mescolate nella vigna. E ognuna delle quali partecipa alla creazione del vino con un proprio ruolo ben preciso, ma sinergico con le altre”. I concorrenti Per il confronto sono stati scelti sette importanti vini di prestigiose zone viticole europee. Gli extra-oltrepadani sono stati acquistati presso due grandi distributori di Milano ed erano i seguenti: Amarone, Sforzato, Salento, lo spagnolo Ribera del Duero ed i tre francesi Fangères, Girondas e Chauteauneuf du Pape. Si optava soprattutto per vini ottenuti da uvaggi di minimo 3-4 vitigni, barricati, elevato volume d’alcool e sovramaturazione delle uve, ovvero vini rossi di grande struttura per avere alcuni parametri produttivi in comune. La scelta dei “rappresentanti” del club era molto impegnativo. Per la preselezione dei tre campioni Buttafuoco Storico ci sono stati eseguiti già da ottobre del 2006 diversi degustazioni e concorsi. Per esempio sono stati inviati 21 campioni di diverse annate e cantine a Wein-plus – uno dei portali più autorevoli sui vini di tutto il mondo e poi effettuati un paio di degustazioni interni. Tutto ciò alla cieca. Incrociando le date, la scelta definitiva erano tre vini provenienti dalle tre aree geologiche in cui si suddivide la zona di produzione del Buttafuoco: le Ghiaie, le Arenarie e le Argille. (Ulteriori informazioni si trova sul sito: http://www. Buttafuocostorico. It/pagine/sottozone. Asp) Il metodo Il Panel d’esperti degustatori della commissione ha analizzato alla cieca tre Buttafuoco Storico (inserite per caso nelle sequenza) assieme agli altri sette. Non soltanto le etichette erano naturalmente invisibili, ma che chiunque avesse a che fare con il Club è rimasto fuori dall’Aula Magna dell’istituto Gallini di Voghera. Chiuse le porte, sono rimasti soltanto vino e assaggiatori, a tu per tu. Per la valutazione si utilizzava il modulo e metodo “Union Internationale des Oenologues”. E per la formulazione del punteggio finale è stato eliminato il voto più alto e del più basso, come d’abitudine in queste occasioni. Risultato: i vini Buttafuoco Storico si sono piazzati tra i primi cinque. La sfida della qualità “Tre vini Buttafuoco Storico tra i primi cinque in classifica è meraviglioso”, esprime Marco Maggi, già la seconda generazione degli soci del club, la gioia di tutti. Ma non è tanto la posizione dei singoli Buttafuoco, che conta, quanto il risultato complessivo. I tre vini oltrepadani si sono piazzati nei primi cinque posti in una prova che li vedeva a confronto con i migliori prodotti d’Italia e non solo. Se i soci del Club volevano una verifica sulla qualità del loro prodotto, non c’è dubbio che l’hanno avuta ed è stata un successo. Un’avventura partita per gioco si è concretizzata dopo 10 anni in numeri considerevoli di bottiglie. Ma non solo numeri, il livello qualitativo del prodotto non teme confronti ed è per questo naturale la continuazione sulla strada tracciata che sembra la giusta, dato le conferme degli esiti recenti. Le sfide future Sempre di più i soci del club cercano il confronto esterno è per questo la decisione di partecipare sempre di più a concorsi soprattutto internazionali. Le prossime saranno quelli della Vinitaly e Vinexpo in Francia per divulgare l’immagine del Buttafuoco Storico anche all’estero. La base per un enoturismo di qualità sia per italiani che per stranieri è previsto con l’apertura di una propria enoteca, previsto per la fine dell’anno 2007 a Canneto Pavese che sostituirà anche l’attuale sede del club a Castana. “Siamo estremamente contenti dello sviluppo dei scorsi mesi e guardiamo con molto entusiasmo al futuro. Il test del 25 febbraio è stato impegnativo e anche tra noi c´era molta incertezza, perché non è facile misurarsi alla cieca con i migliori prodotti del mercato. Ma volevamo fortemente questa verifica. Ormai sappiamo che dopo 10 anni di lavoro, il Buttafuoco storico è pronto per competere con i grandi e questa prova l’ha dimostrato. Ora è necessario puntare più che mai sulla comunicazione. E sarebbe importante che questo sforzo fosse collettivo, non soltanto del Club. I nostri ristoratori, per esempio, dovrebbero tenere conto di questi risultati, quando compilano la loro carta dei vini", parole del presidente del club Fabiano Giorgi. Non solo vino Il Club del Buttafuoco Storico è anche amicizia, amicizia profonda tra i soci che si incontrano anche fuori degli eventi o si siedono insieme a un tavolo dopo le riunioni per godersi una bella cena e qualche vino, anche al di là delle proprie vigne, sempre con lo scopo di allargare la vista e confrontarsi nel modo giusto per riconoscere anche i propri sviluppi. Amicizia e soprattutto rispetto nel confronto giornaliero tra loro e con i giornalisti, i critici, i clienti ed i professionisti. Il 25 febbraio erano al fianco del club gli amici del Fisar e dell’Onav per offrire i loro servizi nel momento dell’arrivo del numeroso pubblico, incuriosito dall’evento e voler fare il proprio confronto delle 10 etichette in concorso. Un vino nato in un territorio, che nel momento del successo si ricorda delle radici, promuovendo e sostenendo progetti come quelli in occasione del Decennale 1996-2006 nei quali si è legato il Buttafuoco Storico all’amicizia, arte, al benessere, alla cultura, solidarietà, allo spettacolo, sport, alla tavola, al territorio, finendo con Buttafuoco contro tutti. Ecco. Il vero successo è quello collettivo, è il sistema. Chi sorseggia prossimamente un bicchiere di Buttafuoco Storico non beve solo vino, ma si nutre l’anima con un succo fatto per l’amore. Club del Buttafuoco Storico info@buttafuocostorico. It www. Buttafuocostorico. It .  
   
 

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