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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Ottobre 2013
 
   
  AREE DI CONFINE IN LOMBARDIA, MARONI: OK A ZONA FRANCA

 
   
  Cernobbio/Co), 14 ottobre 2013 - "Quella della zona franca contro la burocrazia per la zone di confine è un´iniziativa che stiamo sostenendo. E, nella riunione della Giunta regionale che faremo a Riccagioia (Pavia), l´assessore alle Attività Produttive Mario Melazzini presenterà una delibera che darà attuazione al principio della zona franca a zero burocrazia, avendo come obiettivo l´idea di rendere la vita più facile a chi fa impresa". Lo ha dichiarato il 10 ottobre il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell´assemblea di Confindustria Como a Villa Erba, a Cernobbio. "Vediamo che molte nostre imprese - ha proseguito il presidente -, soprattutto piccole e medie, emigrano in Cantone Ticino, dove trovano condizioni nettamente più favorevoli da un punto di vista fiscale e anche burocratico. Noi vogliamo colmare questo gap e trovare soluzioni, per trattenere qui le nostre imprese. Per questo è fondamentale creare una zona franca a burocrazia zero, per poter reggere la concorrenza che arriva dal Canton Ticino e attira i nostri imprenditori, esattamente come abbiamo fatto per i nostri benzinai con la Carta sconto, equiparando il costo della benzina dei nostri distributori di confine con quelli svizzeri. Una misura che sta funzionando. Ed è quello che vogliamo fare anche per le imprese, creare una zona franca a burocrazia zero". Rimodulare Fondo Per Assunzioni Giovani. "Chiederò al ministro del Lavoro Enrico Giovannini di intervenire per una rimodulazione del plafond per le agevolazioni alle imprese che assumono giovani, che si è esaurito solo per la Regione Lombardia per un errore di calcolo compiuto dal Governo. Abbiamo saputo - ha proseguito il presidente Maroni - che è stato già esaurito il plafond a disposizione della Regione Lombardia per le agevolazioni alle imprese che assumono giovani, un plafond che si è esaurito solo per la Lombardia per un errore di calcolo fatto a Roma, mentre le Regioni del Sud non hanno sforato nemmeno il 10 per cento della disponibilità. Per cui, esauriti questi fondi, tutte le nuove domande presentate dalle imprese lombarde saranno respinte. Per questo chiederò subito al ministro Giovannini una rimodulazione del plafond, perché qui la richiesta c´è e non è giusto che non sia soddisfatta solo perché hanno fatto male i conti nel riparto dei 160 milioni per finanziare le nuove assunzioni". "Non possiamo accettare - ha concluso il presidente Maroni - che le tante domande che stanno arrivando dalle nostre imprese per assumere i giovani non possano essere accettate non perché i fondi sono finiti, ma perché hanno calcolato male i soldi da assegnare alla Lombardia". La Nostra Regione Un Modello Virtuoso - "La Lombardia ha un sistema così efficiente che potrebbe essere applicato in tutte le altre Regioni e avremmo risolto il grosso dei problemi di questo Paese. Abbiamo calcolato - ha spiegato il presidente - che, se tutte le Regioni italiane attuassero i criteri che abbiamo in Lombardia, - nel rapporto tra spesa pubblica ed efficienza dei servizi e nel rapporto tra dipendenti pubblici e numero di abitanti - si risparmierebbero 30 miliardi di euro. Non occorre inventare nulla, ma solo fare quello che facciamo qui in Lombardia, basterebbe solo applicare il modello lombardo a tutte le altre Regioni italiane". Necessaria Una Semplificazione Istituzionale - "La semplificazione dei livelli istituzionali - ha poi sottolineato Maroni - deve essere parallela a quella della burocrazia, perché sono due facce della stessa medaglia. In Italia abbiamo un sistema di organizzazione istituzionale troppo complesso, che genera resistenza e tempi lunghi. La Regione e i Comuni sono i due Enti principali per regolare le attività e le iniziative a livello regionale, ma, in mezzo, ci sono tropi Enti, gli Ato, i Bim, i Consorzi, i Parchi eccetera, che rendono tutto più complicato. Semplificare non vuol dire solo eliminare alcune procedure, ma anche questi Enti intermedi". "A Roma - ha concluso il presidente della Lombardia - stanno discutendo di questa riforma, ma, secondo me, nel modo sbagliato, perché vanno mantenuti Comuni e Regioni, eliminando tutto quello che è in mezzo, salvo lasciare alla singola Regione la decisione di come organizzare un livello intermedio, che serve per le migliaia di piccoli Comuni che, altrimenti - penso a una Regione come la nostra, di 10 milioni di abitanti - avrebbero difficoltà ad avere un rapporto diretto con la Regione senza un Ente intermedio". Su Legge Elettorale Giudizio Stravagante "Non ho ancora letto le motivazioni del Tar, ma francamente mi pare sia una cosa stravagante, perché il premio di maggioranza è previsto addirittura nella legge nazionale e in altre leggi regionali". Ha spiegato il presidente Maroni a proposito del ricorso sulla legge regionale emanata nel 2012 e della decisione del Tar Lombardia di rinviare la questione alla Corte Costituzionale. "Non si capisce perché - ha poi fatto notare il presidente Maroni - sarebbe incostituzionale per la Lombardia e costituzionale per il Parlamento italiano. Comunque mi pare che non possa avere alcuna influenza significativa sui numeri in Consiglio regionale".  
   
 

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