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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
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IMPRESE SOCIALI: 5.400 DIPENDENTI IN MENO NEL 2013 GAGLIARDI (UNIONCAMERE), “PORLE AL CENTRO DELLE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE”
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Roma,
15 ottobre 2013 - “Le imprese sociali risentono della crisi e
della stretta dipendenza dalla committenza pubblica, ma mostrano una tenuta
occupazionale ancora migliore rispetto al resto dell’economia italiana”, ha
detto il segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi, intervenendo
alle Giornate di Bertinoro per l’economia civile, promosse dall’Aiccon -
l’Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e
del Non Profit.
“Stimiamo – ha aggiunto Gagliardi - che le quasi
15mila imprese sociali con almeno un dipendente (composte soprattutto da
cooperative sociali) presenti nei Registri delle Camere di commercio
impieghino, nel complesso, 435mila lavoratori. Sia per l’affacciarsi sul
mercato di nuove imprese sociali, sia per l’aumento occupazionale di quelle già
esistenti, dal 2008 al 2012 i dipendenti nel mondo delle imprese non profit
sono aumentati di quasi il 6% l’anno, ben più di quanto hanno messo a segno
tutte le altre aziende italiane. Una crescita legata alla diffusa
esternalizzazione di servizi da parte della pubblica amministrazione, non
accompagnata però da un credito capace di accompagnare la crescita di questo settore
e in uno scenario caratterizzato dalla continua riduzione di finanziamenti
pubblici.
È per questi motivi, e non solo per le difficoltà
dello scenario economico, che nel 2013 le imprese sociali prevedono una
flessione occupazionale di -5.400 lavoratori dipendenti (-1,2%). Un dato negativo certo, ma
molto inferiore a quello prospettato dall’insieme delle imprese italiane, i cui
dipendenti quest’anno caleranno del -2,2%”.
Per le imprese sociali, il fattore lavoro assume
ancora un valore talmente elevato e originale che si rivela difficilmente
sostituibile con il capitale. E per soddisfare al meglio i bisogni crescenti
dei loro utenti, resta fondamentale l’impegno di queste imprese nel campo della
formazione e della qualificazione della propria forza lavoro. Continua infatti
ad aumentare anche nel 2013 la domanda di figure di profilo elevato: le
professioni intellettuali, scientifiche e tecniche raggiungono il 34% delle
assunzioni (contro il 23% del totale delle imprese), a fronte di un 27% rilevato
nel 2006. I laureati rappresentano quest’anno il 28% delle entrate programmate,
quasi il doppio della media delle imprese italiane e ben 10 punti percentuali
in più di quanto avvenuto nel 2006. Più diffusa è poi l’offerta di formazione
continua ai dipendenti: il 54% delle imprese sociali ha realizzato nel 2012
attività formative per i propri dipendenti, a conferma di una sempre maggiore
attenzione prestata al miglioramento delle competenze tecniche e delle capacità
professionali delle risorse umane già presenti in azienda, oltre che al livello
di qualificazione delle nuove assunzioni.
Movimenti e tassi previsti
dalle imprese sociali nel 2013 per settore di attività, ripartizione
territoriale e classe dimensionale
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Movimenti
previsti nel 2013*
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Tassi
previsti nel 2013***
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(v.A.)
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Entrate**
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Uscite
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Saldo
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Entrata**
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Uscita
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Saldo
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Totale
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27.700
|
33.100
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-5.400
|
6,4
|
7,6
|
-1,2
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Industria
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770
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1.360
|
-590
|
4,6
|
8,2
|
-3,6
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Servizi
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26.930
|
31.740
|
-4.810
|
6,4
|
7,6
|
-1,2
|
Commercio e servizi di alloggio, di ristorazione e
turistici
|
850
|
1.110
|
-270
|
7,9
|
10,3
|
-2,5
|
Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio
|
370
|
460
|
-90
|
6,0
|
7,4
|
-1,5
|
Servizi informatici e delle Tlc; servizi avanzati alle
imprese
|
360
|
470
|
-110
|
4,9
|
6,3
|
-1,4
|
Servizi operativi di supporto alle imprese e alle
persone
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1.950
|
2.810
|
-860
|
5,5
|
8,0
|
-2,4
|
Istruzione e servizi formativi privati
|
2.880
|
3.920
|
-1.050
|
6,0
|
8,1
|
-2,2
|
Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati
|
18.710
|
20.880
|
-2.180
|
6,3
|
7,0
|
-0,7
|
Altri servizi alle persone
|
1.810
|
2.070
|
-260
|
13,1
|
15,0
|
-1,9
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Ripartizione Territoriale
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Nord Ovest
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10.850
|
12.170
|
-1.320
|
6,4
|
7,2
|
-0,8
|
Nord Est
|
8.690
|
9.630
|
-940
|
8,7
|
9,6
|
-0,9
|
Centro
|
4.010
|
5.400
|
-1.390
|
5,1
|
6,9
|
-1,8
|
Sud e Isole
|
4.140
|
5.900
|
-1.760
|
4,8
|
6,8
|
-2,0
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Classe Dimensionale
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1-9 dipendenti
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1.410
|
2.140
|
-730
|
5,5
|
8,3
|
-2,8
|
10-49 dipendenti
|
4.320
|
6.310
|
-2.000
|
4,2
|
6,2
|
-2,0
|
50 dipendenti e oltre
|
21.970
|
24.650
|
-2.680
|
7,1
|
8,0
|
-0,9
|
* Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi
arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli
valori. Dati comprensivi dei contratti a tempo determinato a carattere
stagionale.
** Per "entrate" si intendono le entrate complessive
(stagionali e non stagionali) di lavoratori dipendenti. Si consideri tale
precisazione anche per tutte le tavole seguenti.
*** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi
occupazionali non arrotondati.
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo
Excelsior, 2013
Per il segretario generale di Unioncamere, “la tenuta
e la piena affermazione dell’impresa sociale in Italia passano però anche
attraverso una profonda riflessione sul suo ruolo all’interno delle politiche
di sviluppo locale, individuando strumenti innovativi
per sostenere l’imprenditorialità e la microimprenditorialità”.
A questo
scopo, Unioncamere ha promosso l’iniziativa di sistema Start up imprenditoria sociale, il cui obiettivo è favorire la
nascita di 400 nuove imprese sociali. Le Camere che partecipano al progetto
stanno procedendo, in questa prima fase (il bando per la ricezione delle
candidature chiude il 21 ottobre prossimo), alla selezione degli aspiranti
imprenditori sociali che potranno beneficiare di informazioni e orientamento di
base per l’avvio d’impresa, nonché di formazione e accompagnamento alla
elaborazione del loro business plan. Già da una prima analisi delle domande a
oggi pervenute è possibile tracciare alcune delle tendenze evolutive del mondo
delle imprese sociali. A partire dalla diffusione sempre più evidente in ambiti
quali il turismo sociale o la tutela ambientale. Molti candidati, poi,
dichiarano di aver già maturato esperienze nel sociale, spesso legate al
volontariato, e vogliono far diventare un “lavoro” le proprie competenze.
Per il
sostegno dell’imprenditorialità sociale, occorre poi favorire forme di
collaborazione con il sistema del microcredito. Per questo, Unioncamere e Banca
Etica hanno recentemente sottoscritto un Protocollo di Intesa con il quale
vogliono integrare i servizi di informazione, formazione, orientamento,
accompagnamento e assistenza tecnica per l’avvio di nuove attività
imprenditoriali sociali offerti dalle Camere di commercio con l’offerta da
parte di Banca Etica di un pacchetto integrato di prodotti di microcredito
specificatamente dedicato all’imprenditoria sociale.
Lo scorso 7
ottobre è stato inoltre presentato il rinnovato Protocollo d’intesa tra
Unioncamere e Forum Nazionale del Terzo Settore per la valorizzazione
dell’imprenditorialità sociale, che punta, tra l’altro, al rafforzamento della
rete dei 33 Comitati per l’imprenditoria sociale e il microcredito (Cisem)
costituiti dalle Camere. Queste strutture si prefiggono di cooperare con
associazioni imprenditoriali, con quelle del Terzo Settore, con i Comuni e con
il mondo della ricerca (a partire da quella universitaria) per promuovere lo
sviluppo di queste imprese.
“Le Camere di
commercio - conclude Gagliardi – sono il soggetto in grado di rafforzare
l’indispensabile triangolazione tra chi produce beni economici e chi produce
beni sociali: fra imprese profit, mondo del non profit e istituzioni. La Camera
può rappresentare la casa che sostiene lo sviluppo delle imprese sociali e del
non profit, un indispensabile tassello nel nuovo modello di sviluppo
dell’Italia basato sulla qualità, sulla sostenibilità, sulla cultura dei
territori: perché la coesione e il benessere sociale non sono ininfluenti
rispetto alla creazione di ricchezza, come dimostra l’esperienza dei nostri
distretti produttivi, dell’imprenditorialità diffusa, delle aziende familiari”.
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