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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
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TOSCANA: SOLDI SUBITO AI COMUNI CHE HANNO SCELTO DI FONDERSI
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Firenze
15 ottobre 2013 - Dopo i referendum consultivi che ci sono stati da primavera
fino all´inizio di ottobre, nel 2014 in Toscana ci saranno sedici Comuni che
diventeranno otto. E per loro c´è una buona notizia. "La giunta ha deciso
di inserire nella prossima legge finanziaria una modifica alla legge regionale
68 del 2011 che concedeva contributi, tra l´altro, proprio ai Comuni che
decidono di fondersi – annuncia nel corso di un´iniziativa sulle riforme delle
autonomie a Grosseto, l´assessore Vittorio Bugli – Quei Comuni per riscuotere i
maggiori contributi non dovranno più attendere l´anno successivo all´elezione
dei nuovi sindaci, dei nuovi consigli comunali e delle nuove giunte. I soldi
arriveranno in cassa l´anno stesso". Già dal 2014. E non si tratta di poca
cosa.
Ogni
Comune che si fonde può contare oggi in Toscana su 250 mila euro l´anno per
cinque anni di maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione
di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che
variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei
trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I
Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del
patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti da
troppo tempo fermi.
Per chi
però tarderà a decidersi se fondersi, gli incentivi rischiano di farsi in
futuro più leggeri. E dunque conviene affrettarsi. Nelle modifiche che si pensa
di apportare al testo, qualora la legge di fusione venga approvata dopo il 31
dicembre 2014 (e la legge è immediatamente successiva ai referendum consultivi,
nel caso chiaramente di una vittoria dei sì) il contributo annuale scenderà a
100 mila euro per comune, fino ad un massimo di 400 mila euro per fusione.
Otto
comuni al posto di sedici – Sono sedici i comuni che hanno già scelto di
fondersi e dove i sì hanno vinto nei referendum consultivi decisi dalla
Regione: sedici Comuni che diventeranno appunto otto. Le elezioni si
svolgeranno nel corso del 2014. Si tratta di Fabbriche di Vallico e Vergemoli
in provincia di Lucca, di Figline Valdarno e Incisa Valdarno in provincia di
Firenze, di Castelfranco di Sopra e Pian di Scò in provincia di Arezzo e di
Castel San Niccolò e Montemignaio sempre in provincia di Arezzo. E poi ancora
di Pratovecchio e Stia in provincia di Arezzo, di San Piero a Sieve e Scarperia
in provincia di Firenze, di Crespina e Lorenzana in provincia di Pisa e di
Casciana Terme e Lari, sempre in provincia di Pisa. I Comuni dove un referendum
si svolgerà nel 2014 potranno andare a nuove elezioni nel 2015.
Le
Unioni - E poi ci sono le unioni di Comuni, non alternative ma spesso
complementari alle fusioni di Comuni. Oggi le Unioni di Comuni in Toscana sono
ventisei. L´ultima a costituirsi è stata quella del Valdarno inferiore. Quella
più grande, 14 comuni e più di 120 mila abitanti, è l´Unione della Valdera,
nata cinque anni fa. Enti intermedi senza alcun costo aggiuntivo per la
politica, che coinvolgono oltre centocinquanta comuni su 287 (ed un quarto
della popolazione toscana), più di quelli che sarebbero al momento obbligati a
gestire insieme, per legge, funzioni e servizi fondamentali. Obbligo che dal 1
gennaio 2014 riguarda tutti i Comuni sotto 5.000 abitanti (che scendono a
3.000, se montani).Il personale delle Unioni è tutto dei Comuni che le
compongono.
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