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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
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CARNI SUINE, LOMBARDIA: NO A RIFORMA UE
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Torrazza
Coste/pv - "Ringraziamo una
schizofrenica Unione europea, che, da un lato, raccomanda maggiore sicurezza
alimentare, mentre, dall´altro, al Parlamento di Strasburgo, approva una
riforma dei controlli sanitari sulla carne suina, che va nella direzione
opposta. Temo purtroppo che con questa soluzione legislativa finirà nel solito
modo, che potremmo definire ´all´europea´: minori certezze per i consumatori e,
in caso di scandali, tutta la colpa addossata ai suinicoltori".
L´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, protesta - a margine
della seduta di Giunta regionale tenuta al Centro Ersaf di Riccagioia, in
provincia di Pavia - nei confronti del Parlamento europeo, che, nei giorni
scorsi, ha approvato la riforma dei controlli sanitari sulla carne suina.
Verifiche
Troppo Blande - La linea adottata, secondo quanto riportato dagli organi
comunitari, "permetterà di dichiarare idonea al consumo umano la carne
suina dopo un controllo visivo da parte del veterinario ufficiale, senza
necessità sistematica di palpazione o incisione". I veterinari ufficiali,
responsabili per la certificazione della carne col bollo sanitario, saranno
"autorizzati a ricorrere alle procedure di incisione e palpazione solo se
i dati di provenienza dell´animale, delle ispezioni precedenti o dei controlli
visivi, hanno indicato possibili rischi per la salute pubblica o per il
benessere degli animali".
Vince
Il Pressapochismo - L´assessore lombardo Fava non ci sta: "Hanno vinto il
pressapochismo e le logiche che sanciscono l´irresponsabilità e la
superficialità - dichiara -, perché non credo basti il controllo visivo dei
sanitari, i macelli non possono essere assimilati alla catena di montaggio dei
tondini. A pagare, purtroppo, saranno gli anelli deboli della filiera:
allevatori e consumatori".
Consulenze,
Iter Piu´ Semplice - Semplificazione burocratica e amministrativa e pagamento
diretto in sostituzione dell´agricoltore. La Regione Lombardia, con una
delibera dalla Giunta regionale, migliora la Misura 114 del Piano di sviluppo
rurale (Psr) 2007-2013, in merito al ´Ricorso a servizi di consulenza da parte
degli imprenditori agricoli e forestali´.
Procedure
Più Snelle - Il contributo regionale rimane invariato, fino a un massimo di
1.500 euro per consulenza, pari al 70 per cento dei costi ammissibili. I
servizi personalizzati possono essere erogati dai soggetti riconosciuti da
Regione Lombardia. La ratio della Misura 114 è quella di consentire agli
imprenditori agricoli e forestali di migliorare la produttività aziendale,
ottemperare ai criteri di gestione obbligatori, alle disposizioni sulle buone
condizioni agronomiche e ambientali e al rispetto dei requisiti in materia di
sicurezza sul lavoro prescritti dalla normativa comunitaria e nazionale.
"Motivi che ci hanno spinto a rendere più snelle le procedure della misura
114 del Psr - spiega l´assessore Fava -, apportando correttivi anche sulla base
dell´esperienza positiva registrata in Lombardia con i voucher". Nella
fattispecie, sono stati semplificati alcuni passaggi formali e amministrativi
rispetto all´erogazione del servizio di consulenza ed è stata garantita
maggiore flessibilità nell´articolazione dei contenuti del servizio di
consulenza (pur permanendo l´obbligatorietà di verificare e agire rispetto agli
ambiti considerati obbligatori dal Regolamento 1698/2005).
Cosa
Cambia - Nella formulazione attuale, tramite l´adozione dello strumento del voucher,
l´agricoltore paga al soggetto che ha svolto la consulenza un importo pari al
30 per cento del valore del servizio, mentre il restante 70 per cento viene
pagato direttamente dalla Regione (per conto dell´agricoltore). In precedenza,
al contrario, l´imprenditore agricolo-forestale era chiamato ad anticipare per
intero il pagamento dell´intero importo relativo al servizio di consulenza,
ottenendo solo in un secondo momento il contributo da Regione Lombardia.
Inoltre, sono state precisate meglio le caratteristiche che i consulenti devono
possedere.
Albo
Agromeccanici Al Via In Regione
Approvata inoltre dalla Giunta, su proposta dell´assessore Gianni Fava,
l´istituzione dell´Albo delle imprese agromeccaniche, come previsto
dall´articolo 13 bis della legge regionale 31/2008. "L´obiettivo - spiega
l´assessore Fava - è di promuovere la professionalità delle imprese di
meccanizzazione agricola e di ottenere un visione complessiva del fenomeno
contoterzismo". "Il ruolo delle imprese agromeccaniche - aggiunge
Fava - riveste una notevole importanza nelle attività di raccolta e in altri
servizi che prevedono l´utilizzo di mezzi di elevata potenza e attrezzature
particolarmente sofisticate".
Richiesto
Dagli Operatori - L´istituzione dell´Albo delle imprese agromeccaniche risponde
inoltre a una esplicita richiesta degli operatori e permetterà di circoscrivere
con precisione il contoterzismo, "portando alla luce - conclude
l´assessore - tutte le sue numerose componenti, comprese quelle che, operando
in regime di connessione con l´attività agricola, sono sostanzialmente
sconosciute".
Integrato
Elenco Prodotti Assicurabili: con una delle delibere approvate dalla Giunta, la
Regione integra l´elenco dei prodotti agricoli assicurabili e ne aggiorna le
rese massime assicurabili per ettaro, accogliendo le richieste
dell´Associazione dei consorzi di difesa lombardi e le esigenze del mondo
agricolo.
A
Favore Dei Redditi Agricoli - "Il provvedimento - commenta l´assessore
regionale all´Agricoltura Gianni Fava - permette di tutelare i redditi delle
imprese agricole, sulla base delle reali capacità produttive del territorio.
Riteniamo inoltre che, a fronte di un taglio delle risorse comunitarie
destinate all´Italia nella prossima Pac per oltre 1,4 miliardi di euro, lo strumento
delle assicurazioni costituisca una soluzione valida, anche se non esclusiva,
per proteggere le aziende del comparto primario".
Le
Nuove Categorie - Queste le nuove categorie vegetali da annoverare nell´ambito
dei prodotti assicurabili e l´adeguamento delle rese massime per alcune specie
vegetali, che erano già presenti negli allegati A e B della D.g.r. 68/2013:
-
ciliegie impianto superspindel - provincia di Bergamo - resa q.Li/ha 150;
-
pesche impianto palmetta libera a singolo filare - provincia di Bergamo - resa
q.Li/ha 330;
- pera
mantovana - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 450;
- mele
- provincia di Mantova - resa q.Li/ha 550;
-
cocomeri serra e pieno campo - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 700;
-
ciliegie - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 234;
- uva
per vino da tavola Mantova - provincia di Mantova - resa q.Li/ha 500;
-
lavanda specie Angustifoglia - provincia di Lodi - resa q.Li/ha 10,00 prodotto
secco sgranato (q.Li 700/ha prodotto fresco);
-
nocciole - provincia di Bergamo - resa q.Li/ha 9,00;
- mais
nostrano di Storo - provincia di Brescia - resa q.Li/ha 55,00;
-
arundo da biomassa - tutta la regione - resa q.Li/ha 725;
-
colture foraggere - tutta la regione - resa unitaria espressa per il fieno;
-
loietto da seme - tutta la regione - resa q.Li/ha 8,00.
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