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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Ottobre 2013 |
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TUMORE DEL PANCREAS, PIÙ CASI MA MIGLIORA LA SOPRAVVIVENZA GLI ONCOLOGI: “PARTE LA PRIMA CAMPAGNA EDUCAZIONALE IN ITALIA”
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Milano,
14 ottobre 2013 – Aggressivo, in costante aumento e difficile da individuare in
fase iniziale. Il tumore del pancreas farà registrare nel 2013 circa 12.200
nuovi casi (erano 11.500 nel 2012 e 11.000 nel 2011). Ed è una delle neoplasie
a prognosi più sfavorevole. Ma oggi, grazie ai progressi della ricerca, siamo
di fronte a una svolta nella terapia: si stanno affacciando nuove armi che
migliorano la sopravvivenza. Ed è sempre più alta l’attenzione della comunità
scientifica verso questa malattia particolarmente insidiosa. La prevenzione
resta l’arma fondamentale per sconfiggerla: basti pensare che i casi
attribuibili al fumo di sigaretta sono il 20-30% fra gli uomini e il 10% nelle
donne. Per questo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha deciso
di promuovere la prima campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione
su questa patologia, presentata il 12 ottobre al Xv Congresso della società
scientifica in corso a Milano. Un progetto articolato, che comprende la
distribuzione di opuscoli informativi, un sondaggio fra gli oncologi, uno fra i
cittadini, un sito web dedicato a questa patologia e accessibile a tutti, e un
tour in nove Regioni che partirà a gennaio 2014. “Abbiamo realizzato due
opuscoli, che saranno distribuiti nei centri di oncologia di tutto il Paese –
spiega il prof. Stefano Cascinu, presidente Aiom –. Uno dedicato completamente
alla prevenzione, ricco di consigli utili per imparare a seguire uno stile di
vita equilibrato. I fumatori presentano un tasso di incidenza da doppio a triplo
rispetto ai non tabagisti. Ma ricordiamo anche l’impatto di altri fattori di
rischio che vanno dall’obesità, alla ridotta attività fisica fino all’alto
consumo di grassi. Il secondo booklet è pensato invece per le persone che
purtroppo hanno già ricevuto la diagnosi di neoplasia: è un ottimo strumento
comunicativo, un ulteriore collegamento tra l’oncologo e il paziente. Perché lo
specialista deve diventare il punto di riferimento in tutto il percorso
diagnostico-terapeutico, sia per il malato che per i familiari”. È parte
integrante della campagna, realizzata con il supporto di Celgene, il sondaggio
condotto fra gli oncologi per capire come viene affrontata e trattata la
patologia. “Hanno risposto 560 specialisti – afferma il prof. Carmine Pinto,
Segretario nazionale Aiom e Direttore dell´Unità Operativa Complessa di
Oncologia del Policlinico S. Orsola-malpighi di Bologna –. Ben il 93% ritiene
che la realizzazione di campagne di informazione rivolte ai cittadini sia
l’attività più importante che una società scientifica come l’Aiom può
promuovere sul tumore del pancreas”. Solo il 7% degli uomini e il 9% delle
donne risultano vivi a 5 anni, senza sensibili scostamenti nell’ultimo
ventennio. “È una patologia complessa, per lungo tempo asintomatica, infatti
solo il 7% dei casi è diagnosticato in fase iniziale – sottolinea il prof.
Cascinu –. Ma oggi, per la prima volta, siamo di fronte a un sensibile passo in
avanti. La ricerca è riuscita a mettere a disposizione una nuova molecola, il
nab-paclitaxel. Un punto di svolta nella terapia. Somministrato con
gemcitabina, determina un aumento significativo nella sopravvivenza a un anno:
un terzo contro un quarto dei pazienti, con un tasso raddoppiato a 24 mesi (9%
vs 4%)”.
Nab-paclitaxel
(paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle) è un trattamento già
impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico e sfrutta le più
recenti scoperte tecnologiche. Il paclitaxel è infatti legato all’albumina, una
proteina del plasma, e formulato in nano particelle, grazie alla
nab-technology. L’albumina funziona come un vero e proprio veicolo di trasporto
del principio attivo. Nab-paclitaxel ‘viaggia’ attraverso le cellule
endoteliali, attraversa le pareti dei vasi sanguigni più rapidamente rispetto
ai farmaci chemioterapici tradizionali e giunge in quantità maggiori nella sede
colpita dalla malattia. Come risulta dal sondaggio condotto fra gli oncologi,
la conoscenza di questa nuova possibilità terapeutica è molto alta (il 78% di
coloro che sanno che sono state approvate nuove armi contro questo tumore). Ed
è sottolineata con forza l’importanza dell’approccio multidisciplinare nella
scelta del trattamento. Fino al 10% dei pazienti con tumore del pancreas
presenta una storia familiare. “Presto promuoveremo un’indagine anche fra i
cittadini – continua il prof. Cascinu –. Lanceremo un sito web dedicato alla
neoplasia, da cui poi raggiungeremo i cittadini per sondare le loro conoscenze
sulla patologia”. Il numero relativamente ristretto di persone che vivono oggi
con il tumore del pancreas (9.636, pari allo 0,4% di tutti i pazienti
oncologici, equamente distribuiti tra maschi e femmine), è direttamente
collegabile all’aggressività e alla conseguente breve sopravvivenza di questo
tipo neoplasia. “La campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione che
stiamo realizzando – spiega il prof. Pinto – è l’ulteriore conferma
dell’impegno dell’Aiom a favore della cultura dell’informazione e della
prevenzione. Sintomi, anche non specifici, specie se è presente una storia
familiare, vanno riferiti al medico di famiglia e allo specialista per far sì
che sempre più casi vengano diagnosticati in stadio iniziale”.
“Siamo
orgogliosi di supportare questo progetto – conclude il dott. Pasquale Frega,
amministratore delegato di Celgene Italia –. Abbiamo l’obiettivo ambizioso di
migliorare le condizioni di salute e il benessere della comunità. Ogni giorno
ci impegniamo per scoprire, sviluppare e rendere disponibili nuovi trattamenti
per aiutare, in maniera efficace ed efficiente, i pazienti che purtroppo sono
già stati colpiti da malattie gravi e di forte impatto sociale. E promuovere
stili di vita corretti rappresenta la vera arma vincente per sconfiggere il
cancro”.
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