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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
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SAITTA, “ECCO I VERI SPRECHI DELLA POLITICA” IL PRESIDENTE DELL´UPI: “7.800 SOCIETÀ CON 15 MILIARDI DI SPESA PERSONALE. BASTA CON ATTACCHI STRUMENTALI A PROVINCE, GOVERNO INTERVENGA”
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Roma,
15 ottobre 2013 - “Ecco la grande zona grigia della spesa pubblica: 7.800
società ed enti strumentali, gestiti da nominati della politica, dove non c’è
alcuna trasparenza o controllo sulla qualità né sul costo dei servizi. Noi
questo allarme lo avevamo lanciato lo scorso anno, inascoltati, al Governo
Monti”.
Così
commenta il Presidente dell’Upi Antonio Saitta l’inchiesta pubblicata ieri sul
quotidiano “Il Sole 24 Ore” che, riportando i dati del Ministero della Pubblica
Amministrazione, fotografa una galassia di oltre 7.800 società ed enti
strumentali, l’8% in più rispetto all’anno precedente, per lo più con bilanci
in rosso, con un esercito di 300 mila addetti e oltre 19 mila componenti dei
Consigli di Amministrazione, per un costo complessivo di solo personale di 15
miliardi di euro.
“Ricordiamo
che le Province - amministrati da persone elette dai cittadini e non nominate
dalla politica, con personale assunto attraverso concorsi pubblici - per
garantire oltre 5000 scuole sicure e accoglienti più di 130 mila chilometri di
strade percorribili, per assicurare il trasporto extraurbano, i servizi per il
lavoro e la formazione, gli interventi per la difesa del suolo e la gestione
dei rifiuti, spendono non più di 10 miliardi”.
“Per
razionalizzare questi 7.800 enti – sottolinea Saitta - verificando davvero
quali sono di pubblica utilità e quali invece andrebbero cancellati, non serve
una riforma costituzionale, non servono disegni di legge ponte e tantomeno
decreti legge: basterebbe usare questa preziosa banca dati del Ministero e
intervenire con decisione contro questi sprechi. Invece il Governo, con il
Disegno di Legge Delrio, vuole aggiungere a questa zona grigia anche le
Province, trasformando queste istituzioni in altri 107 enti di nominati che
andranno a sommarsi ai 7.800 esistenti, aumentando le spese nascoste. Non è
così che si può riconquistare la fiducia dei cittadini, e certo non è così che
si interviene sulla spesa pubblica. Se davvero si vuole riformare il Paese e
tagliare gli sprechi della politica si cominci cancellando questa zona grigia”.
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