|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
|
|
  |
|
|
FONDI UE, TOSCANA: PIÙ RISORSE AL CENTRO NORD CON L´ACCORDO REGIONI-GOVERNO
|
|
|
 |
|
|
Firenze,
15 ottobre 2013 – Un passo avanti importante nella discussione in atto fra
Regioni e Governo sui prossimi sette anni di programmazione dei fondi europei è
stato raggiunto, la scorsa settimana, con l´ ipotesi di accordo, che ieri era all´approvazione della Conferenza delle
Regioni, per quanto riguarda la destinazione delle risorse. "Alle Regioni
del Centro Nord andranno più risorse del precedente periodo per quanto riguarda
fondi europei di coesione. Da Bruxelles e dal cofinanziamento statale saranno
garantiti 11,7 miliardi. Le Regioni coofinazieranno con altri 2 miliardi i
programmi regionali, cui si aggiungerà una ulteriore dotazione complessiva di 2
miliardi per programmi nazionali destinati sempre al Centro nord".
Questa
la notizia emersa dall´intervento dell´assessore alle attività produttive
lavoro formazione Gianfranco Simoncini, all´incontro sui fondi europei
organizzato da Anci-regione a Palazzo Strozzi Sacrati sul tema "Le città
nella nuova programmazione 2014-20120". Il primo a confermare l´annuncio
sull´accordo, con l´auspicio di una sua approvazione, è stato il ministro per
la coesione territoriale Carlo Trigilia, che ha fatto le conclusioni della
tavola rotonda cui hanno partecipato anche la vice presidente del Comitato
delle Regioni Mercedes Bresso, il presidente di Anci Toscana e sindaco di
Livorno Alessandro Cosimi, il sindaco di San Miniato e responsabile economia
Anci Vittorio Gabbanini.
"Siamo
consapevoli – sostiene Simoncini – della centralità dei fondi europei che, per
i prossimi sette anni, saranno le uniche risorse certe sulle quali potremo
contare per lo sviluppo della nostra regione e del paese. Per questo la Regione
sta facendo di tutto per trovare soluzioni che permettano di scongiurare i
ritardi ormai certi nell´erogazione dei fondi, ritardi legati a problemi di
rapporto fra Commissione, Parlamento e Consiglio europei, che rischiano di
lasciare scoperto quasi tutto il 2014. Con il documento unitario preparatorio
al bilancio prevediamo la possibilità di anticipare risorse regionali per
evitare il blocco di alcune attività essenziali come ad esempio quella dei
centri per l´impiego, o il sostegno alle imprese". L´assessore ha poi
affrontato il tema del ruolo delle città nello sviluppo. "I centri urbani
sono una leva essenziale di sviluppo, la nuova programmazione dei fondi Ue
riconosce e rafforza questa visione che, per la Toscana, non è certo nuova. Con
i Piani integrati di sviluppo (Piuss), abbiamo già realizzato un´esperienza
che, pur con qualche difficoltà da parte dei Comuni, spesso legata al Patto di
stabilità, ha dato risultati positivi che più volte la Commissione europea ci
ha riconosciuto".
Sull´unicità
dell´esperienza toscana e sulle positive relazioni istituzionali che attorno ad
essi sono state costruite si è soffermato anche il presidente Anci Alessandro
Cosimi.
"Quando
sediamo a tavoli in cui si parla di Europa, la Toscana viene guardata come una
realtà che ha rappresentato un buon modello di funzionamento e dove si è
costruita una armonizzazione di rapporti tra comuni e Regione. I fondi europei
sono l´unica chance che abbiamo per poter fare investimenti nei prossimi anni.
Pensiamo che le città possano avere un ruolo importante nella nuova
programmazione 2014-2020 e che i comuni debbano stare in un percorso insieme
alla Regione per poter scegliere e costruire quali sono le opportunità ma anche
gli obiettivi primari, penso ad esempio al tema della mobilità" . Da parte
dei Comuni emerge anche la richiesta di "tenere fuori le emergenze dai
finanziamenti europei di consentire ai territori di dispiegare la propria
capacità progettuale". Il presidente Anci auspica che ci possa essere un
tavolo, in Regione, "dove discutere di questi temi e poter proporre un
pensiero che abbia un tempo lungo, che coinvolga le comunità. Chiediamo anche
che il cofinanziamento stia fuori dai vincoli imposti ai Comuni dal Patto di
stabilità, perché questo porta le comunità a non poter essere protagoniste del
proprio sviluppo. Come è successo ad alcuni Comuni che per questo non hanno
potuto portare avanti i Piuss (Piano integrati di sviluppo)".
Con la
nuova programmazione si tratta però di andare oltre. "Oggi questo
strumento che pur ha avuto un ruolo positivo, va ripensato – dice Simoncini –
cercando, con la prossima programmazione dei fondi, che secondo noi non possono
essere usati per far fronte ad interventi ordinari, di mettere insieme un
intervento integrato per le città, eventualmente utilizzando, nel caso in cui
venisse adottato anche uno specifico Piano operativo nazionale per le aree
metropolitane, ma mettendo comunque insieme diversi fondi e diversi assi del
Por, per incrementare le risorse disponibili e ampliare i campi di
intervento".
|
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|