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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
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UE: CON NUOVA PROGRAMMAZIONE RISORSE RAFFORZARE COMPETITIVITÀ FVG
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Trieste,
15 ottobre 2013 - A fronte di un
ammontare complessivo di circa
60
miliardi di euro, tra risorse Ue e cofinanziamento nazionale,
destinati
all´Italia nel prossimo periodo di programmazione
comunitario
2014-2020 (a cui occorre aggiunge le poste del Fondo
Sviluppo
e Coesione), il Friuli Venezia Giulia potrebbe contare
su un
possibile aumento dei fondi ad esso destinati.
Ma
quali sono le priorità, le linee strategiche che il Friuli
Venezia
Giulia deve adottare nei prossimi sette anni?
A
queste domande ha risposto ieri a
Trieste, in un seminario
destinato
ad amministratori e funzionari pubblici, il direttore
generale
del ministero all´Economia e Finanza Fabrizio Barca, già
ministro
per la Coesione territoriale ed impegnato in istituzioni
quali
l´Unione europea, l´Ocse e la Banca d´Italia e docente in
diverse
prestigiose Università come Bocconi Milano, Mit Boston e
la
californiana Stanford.
Dopo il
saluto dell´assessore alle Finanze Francesco Peroni
(all´incontro
hanno partecipato anche gli assessori regionali
Loredana
Panariti, Mariagrazia Santoro, Gianni Torrenti, Sara
Vito ed
il presidente del Consiglio Franco Iacop), Fabrizio Barca
ha
ricordato in primis le tre esigenze strategiche dettate da
Bruxelles
ed i grandi temi che le Regioni Italiane, alcune
"ritagliabili"
proprio per il Friuli Venezia Giulia, dovranno
cercare
di "applicare".
E´
necessario infatti concentrare le risorse che giungeranno su
pochi
obiettivi, ha osservato, facendo dunque massa critica senza
disperdere
i finanziamenti in troppe progettualità; connettere i
fondi
della programmazione Ue al bilancio ordinario; usare sempre
più una
"chiave territoriale" degli interventi.
A
queste necessità programmatiche il Friuli Venezia Giulia può
rispondere
investendo sui filoni della Ricerca e dell´Innovazione
("credo
fondamentali per questa regione", ha sottolineato Barca),
sull´apertura
all´innovazione e sull´attuale stato
dell´innovazione
in regione, che non ci vedono brillare in Europa
(siamo
piazzati, rispettivamente, al 222.Mo ed al 133.Mo posto
nella
Ue).
Una
133.Ma posizione che comunque ci vede tra le quattro Regioni
migliori
nel panorama nazionale e che quindi impone al Friuli
Venezia
Giulia di dover "alzare l´asticella" del fattore
competitività:
"siete obbligati alla conoscenza", ha indicato.
Come?:
secondo l´economista, ad esempio, comprendendo dalla
risposta
ai bandi "le proprie vocazioni innovative", facendo
scelte
"secche" sui distretti tecnologici, confezionando "bandi
per
idee", dando cioè slancio ai potenziali che nascono dalla
domanda,
non solo dall´offerta, e così dialogando con il proprio
tessuto
industriale ed il proprio sistema della ricerca.
Molto
importante appare inoltre l´impegno a favore del mondo
dell´istruzione
(il Friuli Venezia Giulia presenta alcuni
positivi
indici di settore), determinanti saranno gli interventi
destinati
all´inclusione sociale (che secondo Barca racchiudono
"un
forte trascinamento per l´applicazione di nuove tecnologie")
e
soprattutto guardare con attenzione alle nuove "strategie Ue
per le
aree interne", cioè quelle distanti da grandi centri di
agglomerazione
e di servizio, con traiettorie di sviluppo
instabili,
alle prese con problemi demografici: per le mappe Ue
in
particolare la montagna friulana e pordenonese ed alcune zone
costiere,
per una popolazione complessiva di quasi 150 mila
abitanti.
Anche
il Friuli Venezia Giulia, ha commentato Barca, dovrà quindi
fare
scelte importanti per queste sue aree interne, scegliendo
un´
"area prototipo" nella quale andare avanti combinando urgenze
socio-economiche
e potenzialità presenti, aiutando l´unificazione
dei
servizi ora offerti autonomamente dai Comuni di quella zona,
sapendo
che lo Stato potrà anche fornire aiuti finanziari
aggiuntivi.
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