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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
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TERMOABLAZIONE: SANDRO ROSSI AL VERTICE MONDIALE DELLA RICERCA “I NOSTRI STUDI SUL FEGATO SONO I PIÙ IMPORTANTI DEGLI ULTIMI 70 ANNI”
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Pavia,
15 ottobre 2013 – La radiologia nel mondo parla italiano. Sandro Rossi,
presidente della ‘Fondazione cura mini-invasiva tumori’ e direttore della
Struttura Complessa di Medicina Vi ed Ecografia interventistica della
Fondazione Policlinico San Matteo Irccs di Pavia, è tra i 100 autori più citati
nella letteratura scientifica nel campo della radiologia tra il 1945 e il 2012.
È quanto emerge da un articolo pubblicato sul numero di settembre della più
importante rivista americana del settore, l’‘American Journal of
Roentgenology’. Lo studio ha analizzato i lavori pubblicati sulle dodici
principali riviste di radiologia, selezionate per impact factor (il parametro
più utilizzato per valutare l’impatto di una pubblicazione) e valore storico,
che hanno ricevuto il maggior numero di citazioni. Il prof. Rossi è stato il
primo ricercatore al mondo ad aver pubblicato, nel 1996, uno studio sulla
termoablazione a radiofrequenza nel tumore del fegato, una tecnica innovativa
che ha aperto la via a un metodo rivoluzionario nel trattamento di questa
neoplasia, alternativo rispetto alla chirurgia tradizionale. Nella top 100 i
due lavori che portano la firma del prof. Rossi (oltre a quello del 1996, un
altro del 1998) sono stati gli unici ad aver raddoppiato in pochi anni il
numero di citazioni (passando da 259 a 515 e da 202 a 405). “È un risultato
prestigioso per la ricerca italiana che dimostra di saper competere a livello
mondiale - spiega il prof. Sandro Rossi –. La termoablazione percutanea o
intra-operatoria permette di eliminare le cellule malate in 10-15 minuti, con
meno rischi e complicanze per i pazienti rispetto alla chirurgia tradizionale,
che richiede di solito almeno 2 ore. Ogni anno in Italia circa 1500 persone
sono operate con questa tecnica. Il tumore del fegato nel nostro Paese nel 2012
ha fatto registrare 12.800 nuove diagnosi ed è al terzo posto per mortalità
nella fascia di età compresa fra i 50 e i 69 anni. In oltre il 90% dei casi
insorge in persone colpite da cirrosi epatica. Con questa tecnica inoltre i
pazienti possono tornare in poco tempo alle attività quotidiane perché non
richiede tagli sulla pelle e viene eseguita in anestesia locale”. Nella
classifica dell’‘American Journal of Roentgenology’ il nostro Paese, con 10
articoli, è il secondo dopo gli Stati Uniti (57) per numero di studi che hanno
ottenuto il maggior numero di citazioni. Seguono Germania (9), Francia (7) e
Regno Unito (6).
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