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Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Marzo 2007 |
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IN CUCINA IL SILENZIO È D’ORO A LA MAGGIORANA DI RIVOLI (TO) CORSI DI CUCINA PER AUDIOLESI.
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Esiste un modo di comunicare che può andare al di là delle parole e dei suoni, un modo semplice e diretto che passa attraverso canali sensoriali “alternativi” rispetto all’udito. Lontano dai frastuoni e dal caos di una qualsiasi città di oggi, c’è un’isola felice dove si chiacchiera con pentole, tegami, mestoli e fruste, dove i sapori sono ancora autentici così come i rapporti e le amicizie che in questo luogo nascono. Siamo a casa di Erica Maggiora, chef illuminato e particolarmente dotato – oltre che di uno spiccato senso armonico e creativo per l’arte della cucina – di uno spirito attento e aperto alle cose del mondo. L’idea di promuovere dei corsi di cucina per audiolesi nasce nel 2002 quando Erica Maggiora incontra, in maniera del tutto casuale, un non-udente. In quel periodo però la sede non può ancora essere utilizzata a seguito di lavori di ristrutturazione e soltanto nell’aprile del 2004 comincerà finalmente un rapporto che dopo quattro anni risulta ormai consolidato. Nessuno ci aveva pensato prima, forse pochissimi dopo questa esperienza avranno preso spunto e cercato di imitarla. Spetterà alla sensibilità e alla voglia di sperimentare dello chef Erica Maggiora il primato di una scelta che si schiera apertamente contro i pregiudizi. Il successo è immediato, il primo gruppo di audiolesi che vogliono frequentare i corsi di cucina è di circa cinquanta persone, tantissime, i gruppi diventano due e comincia così una frequenza che ancora oggi segue una cadenza mensile. Nei ricordi di Erica Maggiora, rispetto a questa esperienza, c’è il timore di non trovare subito la via giusta per comunicare, ma anche lo stimolo a raccogliere una nuova sfida… ma si sa: il segreto in tutte le cose risiede nella genuinità e nella semplicità. Fin dal primo momento questo nuovo gruppo di “apprendisti in cucina” risulta più che attento, nulla sfugge poiché gli occhi del singolo sono gli occhi di tutti: mai la definizione di “gruppo” è stata così giustamente interpretata. Se qualcuno perde un passaggio ci pensa un altro componente a richiamarlo, a renderlo nuovamente partecipe su ciò che sta accadendo in quel momento. Questi individui sono costantemente impegnati nell’attenzione rispetto al proprio mondo, alla propria persona e a quella degli altri componenti del gruppo. Il senso dell’udito è sostituito dagli occhi e dall’attenzione degli altri e tutto ciò dà un senso di protezione e di appartenenza difficili da spiegare: è come se mani, occhi e bocca per assaggiare e gustare appartenessero in realtà ad un’unica entità, in assoluta sintonia e empatia con tutte le sue parti. La sinergia che si va creando tra lo chef e gli studenti dà risultati sorprendenti, le lezioni scorrono facilmente, gli allievi imparano terminologie tecniche, preparazioni di base e si capiscono al volo con l’insegnante. Per festeggiare adeguatamente la fine del corso e premiare gli studenti così attenti e motivati, Erica Maggiora ha voluto regalare loro un momento di rara intensità: “è stata quasi la realizzazione di un sogno”, racconta Erica, “organizzare il concerto di Natale per pianoforte e vedere come queste persone – apparentemente tagliate fuori da esperienze “sonore” come quelle che la musica può offrire – riuscissero a percepire, con l’aiuto di un palloncino gonfiato da stringere al petto, e tradurre i suoni in vibrazioni. Un’esperienza come questa è solo un esempio di tutto ciò che ognuno di noi, nel suo piccolo e nel proprio campo, può fare nei confronti degli altri. L’idea di dare a tutti quanti una possibilità è al fondo di questa piccola storia di vita e di cucina, raccontata per fornire un esempio di integrazione, poiché quella che dovrebbe essere la normalità risulta spesso l’eccezione. . |
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