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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Ottobre 2013
 
   
  CENTRALE NUCLEARE DI CAORSO, LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA INVIA UNA RELAZIONE AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 
   
  Bologna, 22 ottobre 2013 - Quando sarà concluso lo smantellamento della centrale nucleare di Caorso il sito dovrà essere privo di residui radioattivi, pertanto occorre realizzare tutte le operazioni necessarie a garantire tale risultato. Questa la posizione della Regione Emilia-romagna, che ha trasmesso al ministero dello Sviluppo economico una relazione realizzata dalla Commissione tecnica di supporto istituita in settembre 2013 per il “decommissioning” (smantellamento) di Caorso. Le considerazioni espresse sono frutto della valutazione che la Commissione ha effettuato sulla relazione Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) relativa alle operazioni di disattivazione della centrale. “Il sito deve essere rilasciato privo di vincoli radiologici - sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli -. Per fare ciò è necessario e urgente definire, a livello nazionale, un sistema di gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi e realizzare in un sito idoneo un deposito dove possano essere trasferiti tutti i rifiuti pregressi e quelli che deriveranno dalle attività di smantellamento. Il sito di Caorso, infatti, per motivi geologici, sismici e idraulici non è assolutamente idoneo ad ospitare a tempo indeterminato i residui radioattivi”. L’impianto di Caorso, la cui realizzazione prese avvio nel 1970, è localizzato sulla riva destra del Po, in provincia di Piacenza; nel 1987, in seguito all’esito del referendum nazionale sul nucleare, interruppe l’esercizio produttivo. Da allora è iniziato il complesso percorso di dismissione, sulla base della strategia di “disattivazione accelerata” definita nel 1999 dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato e che prevede il rilascio del sito senza vincoli di natura radiologica. Tra le attività già svolte, l’allontanamento del combustibile irraggiato, che a seguito di un accordo intergovernativo del 2006 tra Italia e Francia è stato trasferito all’impianto francese di La Hague; il trattamento e condizionamento dei rifiuti radioattivi pregressi e dei rifiuti solidi a bassa attività; lo smantellamento dell’edificio turbina, “off-gas”, delle vasche e delle torri e la decontaminazione del circuito primario. Impegnati nell’attività di dismissione dell’impianto sono, oltre alla Regione, i ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e la società So.g.i.n. Spa, costituita nel 1999 per gestire lo smantellamento di tutte le centrali nucleari italiane.  
   
 

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