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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Ottobre 2013
 
   
  MARONI: ALLEANZA CON LE IMPRESE CONTRO LA BUROCRAZIA

 
   
  Legnano/mi, 22 ottobre 2013 - Una grande alleanza per cancellare la burocrazia e togliere così una delle ´zavorre´ che più pesa sulla competitività delle imprese lombarde. L´ha proposta il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni intervenendo, a Legnano (Milano), all´assemblea di Confindustria dell´Alto Milanese. Ricordando che già uno degli ultimi provvedimenti adottati dalla Giunta, quello che ha stanziato 30 milioni per le Start up innovative, "è già ´a burocrazia zero´", il governatore ha chiesto agli imprenditori di contribuire al suo progetto, teso a ridurre il più possibile, fino a cancellarli, gli adempimenti di spettanza regionale che gravano sul mondo produttivo. Rivoluzione Culturale - In Italia, ha osservato Maroni, l´imprenditore viene visto dalle istituzioni quasi come un ´nemico´. Come un potenziale evasore, al quale chiedere una tonnellata di documenti prima di poter avere un´autorizzazione. "Il mio approccio - ha spiegato - è l´opposto: mi fido, non ti chiedo nulla prima, ma ti controllo e, se sgarri, ne paghi le conseguenze. E´ una rivoluzione culturale, che voglio portare avanti insieme alle imprese", ha proseguito il presidente, invitando il numero uno di viale dell´Astronomia per l´Alto Milanese Gian Angelo Mainini a unirsi "al tavolo di lavoro che sto costituendo, per valutare concretamente i singoli processi burocratici in capo alla Regione Lombardia e decidere insieme quali debbano essere ridotti o azzerati". Pur rinnovando la sua stima nei confronti di un sistema, quello lombardo, "che sta lavorando molto bene", Maroni ha osservato che "non si può affidare alla burocrazia la riforma di se stessa". "Serve - ha detto - una spinta, un aiuto esterno". "Io - ha ribadito - voglio arrivare a zone di ´burocrazia zero´ nell´interesse principale del mondo delle imprese, che è l´interesse numero uno della Regione Lombardia". Tempi Più Brevi Per Pagamenti - Fra gli effetti negativi della burocrazia, Maroni ha ricordato il ritardo con il quale le aziende vengono pagate dalle Pubbliche amministrazioni. Un ´delay´ che vede l´Italia fanalino di coda europeo, con tempi che arrivano a superare del doppio la media Ue. "La Lombardia, invece, - ha sottolineato - è in cima alla classifica della virtuosità. Noi paghiamo in 60 giorni e il mio obiettivo è di arrivare entro la fine del mandato a farlo entro 30 giorni". Intanto, per rispondere subito alle esigenze del tessuto produttivo, è stato varato un provvedimento, ´Credito in cassa´, che, senza incidere sul Patto di stabilità, mette un miliardo a disposizione dei Comuni lombardi, per pagare i loro debiti. Un risultato importante, al quale si è arrivati impegnando solo 22 milioni del Bilancio regionale, grazie al coinvolgimento del sistema bancario. Questa è un´altra delle capacità che abbiamo dato prova di sfruttare bene, per creare un ´effetto leva´ capace di soddisfare le esigenze del mondo delle imprese". Iniziative Concrete - Nel suo articolato intervento, il governatore ha ricordato alcuni degli interventi portati avanti dalla Regione Lombardia per sostenere le imprese. Tutti, ha sottolineato, improntati "alla concretezza, perché le analisi e gli studi sono importanti e utili per capire i fenomeni, ma il compito delle Istituzioni è quello di dare risposte e risolvere problemi". Fra gli interventi più significativi, quello che taglia l´Irap per le imprese innovative, la cui utilità è stata ricordata anche dal presidente Mainini nella sua relazione. "Abbiamo messo a disposizione - ha sottolineato Maroni - 30 milioni di euro per i giovani che aprono nuove imprese e per quelle già esistenti che decidono di investire sull´innovazione". "Un intervento - ha aggiunto - che favorisce la creazione dei cluster tecnologici regionali, che sono in via di definizione e, fra i soggetti interessati, penso ci sarà sicuramente anche l´energy cluster di Legnano". Quattro Motori Nostro Modello - Avendo assunto giusto giovedì scorso la Presidenza dei ´Quattro motori d´Europa´, l´associazione che riunisce Lombardia, Baden -Württemberg, Catalunya e Rhône Alpes, Maroni ha evidenziato che per lui è questo il benchmark di riferimento. "Quando sento l´Italia così in basso nelle statistiche - ha affermato - penso sempre si tratti di dati da leggere con maggiore attenzione, perché la Lombardia e le Regioni del Nord, sono una cosa un po´ diversa". "Noi - ha ribadito - siamo in grado di competere con i nostri maggiori concorrenti europei, nonostante i ´pesi´ che ci gravano sulle spalle: costo del lavoro, burocrazia, pressione fiscale, infrastrutture che ancora mancano". Una ´gara´, che, secondo il governatore, "saremmo anche in grado di vincere, se solo ci fossero riconosciute le nostre potenzialità". Sbloccare Le Risorse Finanziarie - Rivolgendo indirettamente un appello al Governo, il presidente ha posto l´accento sull´esigenza di poter sfruttare le risorse finanziarie prodotte dal territorio. "Su ogni 100 euro di imposte - ha ricordato - in Lombardia ne rimangono 66. Se potessimo arrivare a trattenerne almeno al 75 per cento, come previsto nel nostro programma, sarebbe una svolta. Ogni punto percentuale vale 2 miliardi di euro, cioè avremmo a disposizione 16 miliardi in più. Una somma molto rilevante, soprattutto se pensiamo che tutta l´Irap pagata dalle imprese in Lombardia ammonta a 8 miliardi. Potremmo cancellarla, senza tagliare i servizi e avendo ancora altrettanti fondi da destinare ad altri investimenti". Tutto Il Paese Dovrebbe Fare Come La Lombardia - Altro intervento essenziale, secondo il governatore, quello dell´applicazione dei costi standard, una legge dello Stato che ancora non viene applicata. "Se tutte le Regioni si comportassero come la Lombardia, principalmente sulla sanità, sul pubblico impiego e sulla gestione delle risorse nei bandi pubblici, si avrebbe un risparmio di 30 miliardi di euro, cioè un terzo degli interessi sul debito pubblico. Non è difficile, se ci riusciamo noi, possono farlo anche gli altri". I Parlamentari Si Uniscano Contro Il Patto - Infine Maroni ha fatto sapere di avere intenzione di rivolgere "un appello a tutti i parlamentari lombardi, affinché si uniscano nel proporre un emendamento alla Legge di Stabilità, per lasciare ai sindaci della Lombardia gli 8,5 miliardi che hanno a disposizione nelle loro casse, non per aumentare la spesa corrente, ma per fare investimenti e abbassare la pressione fiscale su cittadini e imprese". La Lombardia È Nata Per Correre - Chiudendo il suo intervento, il presidente di Confindustria Alto Milanese Mainini, ha citato il celebre pezzo di Francesco de Gregori ´W l´Italia´, sottolineandone la forza evocativa, soprattutto nella strofa che dice ´W l´Italia, l´Italia che non ha paura´. Chiosa ´cantautorale´ anche per Maroni, che, ribadendo ancora una volta il sostegno alle imprese come "priorità della Regione Lombardia", ha citato una canzone di Bruce Springsteen ´We were born to run´. "Come l´Italia, anche la Lombardia non ha paura - ha concluso - ma un altro cantante a me molto caro, Springsteen, cantava ´noi siamo nati per correre´. Questo è ciò che io intendo fare e, con l´aiuto delle imprese, ce la faremo".  
   
 

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