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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Ottobre 2013
 
   
  UN PROGETTO FINANZIATO DALL´UE MIGLIORA LA PROTEZIONE DEI DATI BIOMETRICI TRA I PARTNER L´UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 
   
  Bruxelles, 24 ottobre 2013 - Negli ultimi anni, abbiamo visto i software di riconoscimento facciale, vocale e digitale uscire dai film di fantascienza per materializzarsi in dispositivi reali e accessibili come smartphone e tablet. Il consorzio Tabula Rasa – che vede la partecipazione anche dell’Università di Cagliari - grazie agli investimenti Ue in ricerca e innovazione, si è impegnato a studiare l’efficacia di questi nuovi software, in particolare contro il crescente fenomeno dello “spoofing”, ossia l’impiego di pratiche di uso quotidiano, quali trucco cosmetico, fotografia e registrazione della voce, al fine di compromettere o sabotare il funzionamento dei sistemi biometrici. Un progetto finanziato dall´Ue migliora la protezione dei dati biometrici I sistemi biometrici si sono rivelati una delle soluzioni più efficienti in tema di sicurezza oggi. Permangono, tuttavia, una serie di vulnerabilità a livello di sensoristica, tra cui alcune ampiamente illustrate dai media internazionali. Il consorzio Tabula Rasa comprende 12 organizzazioni provenienti da 7 Paesi, che hanno collaborato per un periodo di tre anni all’individuazione del maggior numero possibile di queste vulnerabilità, al conseguente sviluppo di contromisure e, infine, all’approntamento di una nuova generazione di sistemi biometrici più sicuri. Nell’ambito del lavoro di ricerca di Tabula Rasa, si è tenuto lo “Spoofing Challenge”, nel quale ricercatori di tutto il mondo sono stati invitati a mettere a punto piani di attacco per tentare di ingannare varie tecnologie biometriche. I partecipanti non hanno mancato di dimostrare l’esistenza di molti e diversi modi per interferire con questi sistemi. L’espediente più innovativo fra quelli proposti durante la sfida consisteva nell’uso di make-up per ingannare un sistema di identificazione facciale bidimensionale, che ha in effetti erroneamente riconosciuto le fattezze della vittima dell’attacco. Altri ricercatori in gara hanno invece impiegato con successo noti artifici come fotografie, maschere o false impronte digitali (calchi in silicone) per “battere” i sistemi. Il Dott. Sébastien Marcel, coordinatore del progetto Tabula Rasa, ha commentato: “Sarebbe stato impossibile condurre una ricerca su così vasta scala e collaborare con tanti partner europei senza l’investimento da parte dell’Unione Europea. Oltre a migliorare la sicurezza dei dispositivi e delle informazioni in essi contenute, il software potenziato assicurerà log-in più rapidi e controlli più veloci e accurati alle frontiere, compresa la verifica dei passaporti. Crediamo che molti possano essere i soggetti potenzialmente interessati alle nostre ricerche; fra questi: i produttori di tecnologie e di dispositivi mobili, le poste, le banche e gli operatori che offrono servizi online”. L’ue ha investito 4,4 milioni di euro nel progetto Tabula Rasa, che, insieme con il milione e 600mila euro messi a disposizione dal consorzio stesso, sono stati impiegati per condurre l’ampio lavoro di ricerca e i test necessari. Il progetto di ricerca Tabula Rasa ha generato una vasta rassegna di possibili spoofing, valutando la relativa vulnerabilità dei sistemi biometrici e sviluppando contromisure che, ad esempio, sono in grado di rilevare segni vitali (ad esempio, ammiccamenti o traspirazione), potenziando quindi la sicurezza dei sistemi biometrici. Tabula Rasa ha già trasferito alle aziende il proprio know-how relativamente a cinque di queste contromisure. Sarà proprio questa conoscenza approfondita dei meccanismi di spoofing a consentire alle imprese europee di mantenere la propria leadership attraverso la futura ideazione di sensori biometrici migliorati e a prova di spoofing, in grado di mettere a frutto l’enorme potenziale delle tecnologie biometriche. L´università di Cagliari ha partecipato al progetto europeo Tabula Rasa con il laboratorio diretto dal Professor Fabio Roli (Pra Lab, http://pralab.Diee.unica.it) e con l´unità di ricerca sulle tecnologie biometriche diretta dal Professor Marcialis. I ricercatori cagliaritani hanno sviluppato una nuova tecnologia che impedisce a un malintenzionato di usare un’impronta digitale finta, ad esempio un dito di plastica, per frodare i sistemi di riconoscimento delle impronte digitali che sono oggi utilizzati negli aeroporti e che in un futuro lo saranno nei bancomat. È stato anche sperimentato l´uso combinato del riconoscimento facciale e delle impronte digitali come deterrenza contro i furti d’identità più sofisticati. Un video sulle tecnologie sviluppate è disponibile sul canale Youtube http://www.Youtube.com/watch?v=3ofb-uczhki  Sono in corso collaborazioni con aziende per il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca e il loro sfruttamento commerciale. Si prevede che il progetto Tabula Rasa crei occupazione nel tessuto delle Pmi europee a mano a mano che i risultati verranno integrati in soluzioni commerciali. Emblematico è il caso della Keylemon, start-up con sede in Svizzera, che ha integrato in un suo prodotto una delle contromisure sviluppate da Tabula Rasa per i software di riconoscimento facciale. L’esperienza maturata grazie al progetto Tabula Rasa ha aiutato la Keylemon ad aggiudicarsi un primo investimento da 1,5 milioni di dollari, creando posti di lavoro in azienda. Anche la Morpho (Safran), leader mondiale delle soluzioni biometriche, ha partecipato attivamente al lavoro del consorzio, contribuendo con la propria preziosa esperienza e visione del mercato. Ryan Heath, portavoce della Commissione Europea responsabile dell’Agenda Digitale e delle relative tecnologie, ha dichiarato: "Molti di noi conservano informazioni personali e confidenziali su smartphone e tablet; dobbiamo quindi avere la tranquillità di poter fare pieno affidamento sugli strumenti biometrici. La Commissione Europea è soddisfatta dei successi sinora conseguiti da Tabula Rasa. Ad oggi, nessun altro gruppo di ricerca ha ottenuto risultati tanto ambiziosi su questo fronte”. Il consorzio Tabula Rasa - Il progetto Tabula Rasa riunisce 12 partner del mondo della ricerca e della produzione provenienti da 5 Paesi della Ue, oltre a Svizzera e Cina. Capofila è l’Idiap Research Institute (Svizzera), mentre vi partecipano l’Università di Southampton (Gb), l’Università di Cagliari (Italia), l’Università di Oulu (Finlandia), la Universidad Autonoma de Madrid (Spagna), l’Eurecom (Francia), istituto universitario e centro di ricerca sui sistemi di comunicazione, Morpho (Safran) (Francia), leader mondiale delle soluzioni biometriche, Starlab Barcelona (Spagna), azienda specializzata nell’implementazione tecnologica di scoperte scientifiche, l’Accademia Cinese delle Scienze (Cina), Keylemon (Svizzera), produttrice di soluzioni di accesso pratiche e sicure basate sul riconoscimento facciale e vocale, Biometry (Svizzera), impresa che opera nella biometrica simultanea multimodale a risposta randomizzata, e il Centro per la Scienza, la Società e la Cittadinanza (Italia). Ricerca nel settore finanziata dall’Ue - Attualmente, la Commissione Europea sostiene la ricerca sulla cybersicurezza e la privacy online attraverso i suoi Programmi Quadro (giunti al settimo) e il Programma di sostegno alle politiche Ict per la competitività e l’innovazione. Nel periodo 2007-2013, sono stati investiti 350 milioni di euro in questo campo, mentre è probabile che se ne rendano disponibili almeno 500 nell’ambito di Horizon 2020. Attraverso questo progetto di ricerca, la Commissione punta a sviluppare soluzioni informatiche affidabili che garantiscano la sicurezza e la credibilità del digitale in Europa. La ricerca investe coerentemente gli ambiti della sicurezza e della confidenzialità dal punto di vista tecnologico, economico, giuridico e sociale, contribuendo a promuovere innovazione e crescita economica nell’Ue, tutelando, al tempo stesso, società, economia, patrimonio e diritti fondamentali nel continente. Sono attualmente in discussione presso il Parlamento e il Consiglio europei la Strategia per la Cybersicurezza (Cybersecurity Strategy for the European Union) e una direttiva concernente la sicurezza della rete e delle informazioni (Directive on Network and Information Security) presentate dalla Commissione Europea nel febbraio 2013 e volte a fare dell’ambiente online dell’Ue il più sicuro al mondo. Per ulteriori informazioni su Cybersicurezza e Privacy online, consultare i link: https://ec.Europa.eu/digital-agenda/en/node/39311  Brochure on Ict Trust & Security Research in Fp7 e Digital Agenda for Europe Maggiori informazioni sul finanziamento europeo per la ricerca e l’innovazione - Nel 2014 l’Unione europea lancerà un nuovo programma di finanziamento dedicato alla ricerca e all’innovazione, chiamato Horizon 2020, che durerà sette anni. Dal 2007 la Ue ha già investito circa 50 miliardi di euro in progetti di ricerca e innovazione con l’obiettivo di supportare la competitività economica dell’Europa ed estendere le frontiere della conoscenza umana. Il budget Ue dedicato alla ricerca rappresenta circa il 12% della spesa pubblica totale sulla ricerca da parte dei 28 Stati membri dell’Ue ed è focalizzato principalmente in aree quali la salute, l’ambiente, i trasporti, l’alimentazione e l’energia. Sono state anche create partnership per la ricerca con l’industria farmaceutica, aerospaziale, automobilistica ed elettronica per incoraggiare gli investimenti del settore privato a supporto di una crescita futura, oltre che per la creazione di posti di lavoro di alta competenza. Horizon 2020 si focalizzerà ancora di più sulla possibilità di trasformare idee eccellenti in prodotti, processi e servizi per il mercato.  
   
 

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