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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Ottobre 2013
 
   
  RUICS 2012: PRESIDENTE MARINI, "REGIONI PROTAGONISTE NELLA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE COMUNITARIE"

 
   
  Perugia, 24 ottobre 2013 - "Le Regioni italiane hanno difeso con il Governo nazionale la necessità di poter utilizzare i fondi europei che deriveranno dalla programmazione 2014-2020 per politiche ed azioni che effettivamente consentano di puntare sulla crescita intelligente, sull´innovazione e sulla ricerca, evitando il rischio che questi fondi - gli unici che avremo a disposizione per politiche di sviluppo territoriale - vengano spesi per politiche ordinarie, spesso soggette ad essere cambiate con il cambiare dei Governi". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento di chiusura dei lavori di presentazione del rapporto Ruics 2012 ((Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard), che si sono svolti questa mattina a Perugia, presso il Centro Congressi della Camera di Commercio. "Con il Governo - ha aggiunto la presidente - abbiamo ormai definito un accordo in questo senso e stiamo ancora lavorando per stabilire modalità e criteri per l´utilizzo di queste risorse, ma deve essere chiaro che non potrà non esserci un protagonismo di territorio nelle scelte strategiche". "E´ l´Europa - ha proseguito Marini - che cresce poco in termini di sviluppo, appunto perché è in ritardo sui temi dell´innovazione. Se solo pensiamo che già oggi il mondo di internet ha modificato radicalmente, in positivo, le economie di molti Paesi che hanno effettuato grandi investimenti in innovazione e nuove tecnologie, possiamo comprendere quanto sia urgente questo cambio di rotta". "Abbiamo quindi bisogno di una programmazione che non sia astratta e che al contrario - ha affermato - sia coerente con gli obiettivi di crescita che vogliamo perseguire. Ed è dentro questi obiettivi che va collocato il tema della crescita intelligente. Perché anche l´Umbria - ed i dati Ruics lo confermano - soffre un ritardo in questa direzione. E´ necessario quindi indirizzare risorse a favore del mondo della ricerca, dall´Università a tutti gli altri centri che operano nella nostra regione, e delle imprese che hanno maggiore propensione all´innovazione che deve essere sia di prodotto che tecnologica". Secondo la presidente Marini l´Umbria ha già esperienze positive in questa direzione, ed ha citato quelle del "cluster tecnologico della chimica verde", i Poli dell´innovazione: "Ovviamente dovremo mettere in atto valutazioni più selettive per il futuro, che siano in grado di scegliere ambiti ed imprese - ha concluso - che abbiano una maggiore vocazione e propensione all´innovazione ed alla ricerca". Nel "Ruics 2012" (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard) l´Umbria, rispetto allo studio dello scorso anno, presenta un miglioramento in 18 indicatori evidenziando così un andamento superiore alla media nazionale. Il Ruics 2012 - giunto quest´anno alla sua settima edizione - è uno studio che si propone di valutare, mediante l´utilizzo di indicatori aggiornati in tutta la serie storica agli ultimi dati disponibili, il posizionamento dell´Umbria rispetto a tutte le altre regioni italiane in materia di innovazione e competitività. Lo studio, che offre quindi un quadro d´insieme delle principali caratteristiche, criticità e potenzialità del livello di competitività e della capacità innovativa dell´Umbria, nonché il suo attuale posizionamento nei confronti dell´Italia e delle altre regioni, analizza sia indicatori di "input", che esprimono lo sforzo per migliorare o mantenere la capacità innovativa - come il numero di laureati in discipline tecnico scientifiche, risorse umane dedicate ad attività di ricerca, spesa per R&s sul Pil e altro - sia indicatori di "output" che ne rappresentano gli effetti ed i risultati - tra cui l´occupazione nei settori ad alta e medio-alta tecnologia, numero di brevetti concessi, export su Pil, e altro. Il "Ruics 2012" si compone di 30 indicatori chiave, aggiornati agli ultimi dati disponibili, suddivisi in varie aree tematiche da cui si ricavano tre indici sintetici: il Ruis (Regione Umbria Innovation Scoreboard), volto a misurare la capacità innovativa del sistema economico regionale, che si compone di 19 indicatori, il Rumes (Regione Umbria Macroeconomic Environment Scoreboard), che valuta il potenziale competitivo dell´ambiente macroeconomico regionale, che si compone di 11 indicatori, il Ruics (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard), elaborato quale sintesi del complesso degli indicatori utilizzati diretto misurare il potenziale di crescita competitiva dell´economia umbra. In termini generali, gli indicatori per i quali si registra un miglioramento sono quelli relativi alla crescita del tasso degli investimenti fissi lordi delle imprese, e, conseguentemente, dell´intensità di accumulazione del capitale che si accompagna ad un lieve recupero della produttività del lavoro e ad un lieve miglioramento della spesa per la ricerca e lo sviluppo delle imprese (dove l´Umbria, pur presentando una tradizionale criticità, continua a registrare un lento, ma progressivo, miglioramento). Si registrano inoltre segnali positivi nell´area di internazionalizzazione del sistema economico (in particolare l´export in rapporto al Pil), nonché nell´utilizzo delle tecnologie informatiche. Per quanto riguarda l´innovazione l´Umbria si mantiene stabile ed in discreta posizione nell´area "risorse umane", dove si tende a superare la tradizionale dicotomia tra indicatori di sforzo e quelli di risultato ed è ben posizionata nell´area "innovazioni finanziarie di prodotto e di struttura di mercato", dove si avverte però un po´ di fatica testimoniata da un arretramento nel tempo, mentre continua a collocarsi tra le ultime regioni del centro-nord nell´area "creazione di conoscenza" dove, oltretutto, si registra un peggioramento generalizzato con la positiva eccezione della spesa delle imprese in R&s. Relativamente all´ambiente macroeconomico il quadro di sintesi del posizionamento dell´Umbria mostra un incremento di una posizione nell´area "Apertura all´esterno" e un deciso aumento nell´area "Crescita economica", anche se in quest´area non va sottovalutato il dato non positivo della caduta del "Pil" regionale superiore alla media nazionale. A livello generale, per il "Ruics 2012" non si segnalano significative variazioni relativamente al posizionamento nella gran parte delle regioni italiane: continua quindi ad esserci un blocco di regioni leader, rappresentato da Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, alle quali si agganciano anche Valle d´Aosta, Trentino Alto Adige e, un po´ più indietro, Friuli Venezia Giulia e Liguria. L´umbria continua ad essere in un secondo gruppo di Regioni "all´inseguimento", (Toscana, Veneto, Abruzzo, Marche, Umbria) con performance nella media, in cui da un anno all´altro possono verificarsi oscillazioni anche lievi che si riflettono sensibilmente sulla graduatoria finale. In fondo, decisamente più distante, il blocco delle regioni meridionali. Progetto Terrevi: la Regione Umbria è stata selezionata come uno dei dieci casi studio nell´ambito del progetto "Espon Terrevi" che si focalizza sulla produzione di dati e fatti utilizzabili nello sviluppo dei programmi finanziati con Fondi strutturali per il periodo 2014-2020. In particolare "Espon" è uno strumento utile a fornire informazioni comparabili, dati, analisi e scenari sulle dinamiche territoriali, che mettono in luce i "capitali" territoriali e le potenzialità delle regioni e delle aree vaste. A tal fine è stato redatto un report che analizza la situazione della Regione nell´ottica dello sviluppo della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 e del raggiungimento dei tre obiettivi della strategia Europa 2020. Per l´elaborazione dello studio il team Terrevi ha organizzato un workshop con le competenti autorità regionali incaricate della programmazione 2014-2020 che ha permesso di definire l´impostazione del report con i conseguenti indicatori utili da esaminare che per l´Umbria sono crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.  
   
 

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