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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Ottobre 2013
 
   
  PETIZIONI AL PARLAMENTO EUROPEO: RAI E CONFORMITÀ CON NORMATIVE EUROPEE

 
   
  Strasburgo, 24 ottobre 2013 - La Rai, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo fino al 2015, e il pagamento del canone da parte dei cittadini italiani sono stati al centro dei lavori della Commissione petizioni il 17 Ottobre scorso. Oltre 14.000 le firme arrivate a Bruxelles attraverso le quali i cittadini, guidati dal Comitato per la Libera informazione, hanno chiesto al Parlamento Europeo di avviare una procedura d´indagine per verificare se il sistema televisivo pubblico italiano non sia: 1) in violazione dell´art. 10 Cedu (Convenzione Europea Diritti Uomo e libertà fondamentali) nonché della Carta di Nizza, per la limitazione del diritto di ciascun cittadino "... A ricevere o comunicare informazioni senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche" e in relazione al procedimento di recesso dal servizio pubblico, che prevede la sigillazione dell´apparecchio televisivo, impedendo di fatto di accedere ad altre emittenti; 2) in violazione dell´art. 10 Cedu (Convenzione Europea Diritti Uomo e libertà fondamentali) nonché della Carta di Nizza, per la limitazione del diritto di ciascun cittadino "... A ricevere o comunicare informazioni senza ... Limiti di frontiera" in relazione all´assenza di segnale rilevata e confermata dalla Rai stessa in alcune aree del paese; 3) in violazione dei Carta dei diritti fondamentali dell´Ue, laddove prescrive che tutti i cittadini hanno pari diritti e opportunità, in relazione alla esclusione di cittadini con disabilità visive e uditive, per il numero ridotto di programmi Rai audio descritti e sottotitolati; 4) in violazione delle disposizioni in materia di aiuti di stato, in relazione alla regolamentazione che disciplina la separazione del bilancio, tra parte privata e parte pubblica. Al riguardo è stata prodotta la sentenza di condanna del Consiglio di Stato, che nel 2013 ha affermato l´esistenza di uno squilibrio nel mercato televisivo per aver la Rai impedito agli utenti muniti di decoder Sky l´accesso ai programmi, riservati soltanto alla piattaforma Tv Sat. 5) in violazione della Direttiva sulla tutela dei consumatori per il mancato rispetto delle norme in materia di trasparenza di bilancio. Su tali denunce la Commissione europea ha eccepito l´ostacolo del principio di sussidiarietà, invocando la competenza del governo nazionale e dei relativi organismi di controllo. Dal canto suo la Rai ha documentato in un´articolata relazione la correttezza dei propri comportamenti sulla base della normativa vigente. Sull´assenza di copertura del segnale in alcune aree del territorio nazionale, la Rai ha presentato il proprio piano per porvi rimedio. Decisioni prese dalla Commissione petizioni I lavori si sono chiusi con la decisione unanime della commissione parlamentare di chiedere: - un´audizione della Commissione di vigilanza Rai; - chiarimenti alle autorità competenti in merito alla legislazione nazionale e al suo mancato adeguamento alle più recenti disposizioni normative europee; - alla Commissione europea (Dg Concorrenza) di fare una verifica sulla proporzionalità tra pubblico e privato e sul conseguente rispetto dei parametri europei e sul perché il canone non sia considerato un aiuto di Stato improprio.  
   
 

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