|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 29 Ottobre 2013 |
|
|
  |
|
|
ALZHEIMER. MAGGIORI RISCHI PER CHI DORME POCO
|
|
|
 |
|
|
Lecce, 29 ottobre 2013 - Una ricerca pubblicata su Jama Neurology da parte dei ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora è arrivata ad una conclusione sorprendente: chi dorme poco, specie in età avanzata, ha maggiori possibilità di essere soggetto all’Alzheimer. Gli studiosi hanno scoperto che la carenza di sonno è associata ad una più elevata quantità di placche della proteina Beta amiloide che si formano intorno alle connessioni dei neuroni, segnale tipico della malattia che porta alla demenza. I ricercatori hanno misurato la quantità della proteina su 70 persone, in media di 76 anni di età, sottoponendole a tomografia Pet del cervello e confrontando i risultati con le ore di sonno dichiarate dai volontari, che andavano da un massimo di 7 ore a meno di 5 per notte. "La numerosità delle placche aumentava in modo proporzionale alle ore di sonno perse", ha specificato Adam Spina che ha diretto l´esperimento. Le proteine che si ammassano intorno alle connessioni dei neuroni sono un segnale tipico dell´Alzheimer. Non possiamo sostenere - ha sottolineato l´esperto - che ci sia un legame di causa-effetto fra carenza di sonno e malattia e la nostra scoperta è da approfondire, ma la difficoltà a dormire in età avanzata non va sottovalutata. Seppur limitata nel numero dei casi analizzati, le conclusioni della ricerca in questione, rileva Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si occupa anche dei problemi connessi alle malattie degenerative ed alla tutela dei malati e dei familiari, ci fa propendere a pensare, come sottolineato dagli scienziati, che il ricorso a terapie che facilitano il riposo potrebbe aiutare a prevenire o ridurre i segnali della demenza. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|