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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Ottobre 2013
 
   
  ASSOCIAZIONI ASILI NIDO PREOCCUPATE PER APPROVAZIONE DELIBERA REGIONALE DEL LAZIO

 
   
  Roma, 29 ottobre 2013 - Le Associazioni Federsolidarietà Confcooperative Lazio, Legacoopsociali Lazio, Agcisolidarietà Lazio e Federlazio, esprimono la loro forte preoccupazione di fronte alla approvazione della delibera di Giunta regionale che, nell’abrogare le modifiche apportate dalla legge regionale 12/2011 sugli asili nido, relative al rapporto operatore bambini 1 a 7, sancisce la reintroduzione del vecchio rapporto operatore bambini 1 a 6 . Le Associazioni ritengono di non potere assolutamente accettare tale decisione della Regione Lazio e di contestarne totalmente gli assunti poiché si tratta di decisioni unilaterali prese senza alcuna concertazione, contro le manifestazioni di dissenso già espresse. Abrogare le modifiche alla legge 12/2011, tornando nel Lazio al precedente rapporto operatore bambini 1 a 6, avrà una portata devastante per i nidi convenzionati, già da tempo sottopagati e oramai giunti sull’orlo del collasso economico e finanziario. Il rapporto operatore bambini 1 a 7 e anche superiori è già previsto per i nidi, sia pubblici che convenzionati, da legislazioni vigenti in molte altre Regioni italiane dove si registrano importanti tradizioni ed illuminate esperienze di gestione dei servizi nel settore dell’infanzia. Gli enti gestori di asili convenzionati hanno dato ampia dimostrazione di un forte senso di responsabilità poiché, in un momento di generale Spending review, a fronte della sensibile decurtazione delle tariffe dei nidi di Roma Capitale, hanno potuto mantenere un servizio di altà qualità per le famiglie proprio in virtù delle economie di gestione introdotte dal più favorevole rapporto 1 a 7. Ci chiediamo ora dove verranno reperite le necessarie coperture economiche da parte della Regione, stante la situazione di forte disavanzo del bilancio regionale e la continua decurtazione dei fondi destinati al finanziamento delle Politiche sociali. Come sarà possibile rispondere in tale situazione di deficit regionale ai crescenti bisogni delle famiglie ed abbattere le sempre più lunghe liste d’attesa per i posti negli asili nido e nello stesso tempo garantire con tariffe economiche adeguate la qualità dei servizi e la stabilità di migliaia di posti di lavoro del settore dei nidi convenzionati? Ci chiediamo per quanto tempo ancora la rete degli asili nido convenzionati del Lazio sarà in grado di fornire i servizi ai bambini e alle loro famiglie.  
   
 

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