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Notiziario Marketpress di
Martedì 29 Ottobre 2013 |
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IL FUTURO DELLA DOC TRASIMENO STA NELLA RICERCA E NELLA TIPICITA´
PRODUTTORI ED ESPERTI A CONVEGNO IERI MATTINA A PALAZZO DELLA CORGNA A CASTIGLIONE DEL LAGO
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Senza ricerca non c´è futuro, così come non c´è futuro senza una tipicità che renda riconoscibile un vino in un territorio. La Strada del Vino Colli del Trasimeno ha già iniziato questo percorso, mettendo a confronto i massimi esperti con i produttori, come è avvenuto anche nel corso del convegno tenutosi a Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago dal titolo “Clima e ricerca sul campo, la Doc Trasimeno si presenta” a cui sono intervenuti - dopo un breve saluto introduttivo del Sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino – il Presidente della Strada del Vino Colli del Trasimeno Roberto Berioli, il Prof. Alberto Palliotti dell´Università degli Studi di Perugia, il Dirigente dell´Associazione dei Comuni del Trasimeno – Medio Tevere Louis Montagnoli e il Presidente del Consorzio di Tutela Doc Colli del Trasimeno Emanuele Bizzi. “Considerando che il turismo enogastronomico sta assumendo un ruolo sempre più importante nell´economia turistica italiana – ha esordito il Presidente della Strada del Vino Roberto Berioli - anche nella zona del Trasimeno stiamo lavorando per sottolineare la centralità della produzione vinicola in questo territorio e per valorizzarla e renderla fruibile in termini di offerta turistica. Per questo motivo la Strada del Vino Colli del Trasimeno mette in rete una App per smartphone e tablet per ricevere in tempo reale informazioni utili sul territorio: dall´elenco delle cantine con relative schede tecniche, agli itinerari turistici. Obiettivo di questa iniziativa è di portare gente nelle cantine del territorio, per raccontare la storia di ognuna e far entrare il consumatore in contatto diretto con il produttore”. L´importanza della ricerca è stato l´argomento centrale del convegno, in particolare la sperimentazione scientifica portata avanti dall´Università degli Studi di Perugia su “Tecniche colturali per il controllo in vigna dell´alcolicità potenziale dei vini”, spiegata dal Prof. Alberto Palliotti: “Fino a pochi anni fa, la preferenza dei consumatori era indirizzata verso vini decisamente strutturati, di forte carattere territoriale e caratterizzati da elevati tenori alcolici. Oggi, due nuovi fattori – noti come global warming e bere consapevole – portano a riconsiderare gli attuali modelli produttivi oltre a essere responsabili di un processo che per alcune aree vocate potrebbe voler dire perdere la propria vocazionalità, mentre altre che non lo erano potrebbero diventarlo. Alla base di queste necessità, l´anticipo di tutte le fasi fenologiche, l´accelerazione del processo di maturazione delle uve, l´accelerato depauperamento del quadro acidico dei mosti e aumenti rapidi del Ph con possibile instabilità microbiologica delle masse in fase di prefermentazione, disallineamento tra la maturazione tecnologica e fenolica dell´uva e l´aumento dei fenomeni di disidratazione veloce ed irreversibile degli acini. In questo contesto, è necessario puntare l´attenzione sugli scenari futuri e definire interventi programmatici e di messa a punto di tecniche colturali idonee a superare – almeno nel breve e medio periodo – gli effetti negativi di queste problematiche”. Una tendenza che in qualche modo potrebbe andare a incidere anche sulle prossime vendemmie, considerando che negli ultimi 56 anni il tempo della raccolta si è anticipato di circa un mese in funzione anche dei suddetti fattori. Intanto, la vendemmia 2013 ha fatto registrare una buona raccolta, quantitativamente superiore a quella del 2012, come spiega Emanuele Bizzi, Presidente del Consorzio Tutela Vini Colli del Trasimeno: “Le aziende consorziate, che messe insieme ricoprono una superficie di circa 270 ettari, nel 2013 hanno certificato nel complesso 2700 ettolitri e immesso sul mercato circa 360mila bottiglie. Molte delle aziende iscritte fanno parte anche della Strada del Vino e questo testimonia il forte sentimento di aggregazione e volontà di promuovere le eccellenze enologiche del Trasimeno. Negli ultimi 15 anni il Consorzio ha lavorato molto per affinare la qualità rivedendo nel disciplinare la base ampelografica introducendo vitigni internazionali e rivedendo parametri produttivi e di vinificazione tra cui la diminuzione della produzione di uva per ettaro e gradazioni alcoliche più elevate. Negli ultimi 5 anni si raccolgono i risultati di questo rinnovamento in vigna e in cantina” |
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