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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 30 Ottobre 2013 |
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CHIUDERE IL CICLO DI PRODUZIONE DEI TAPPETI
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Bruxelles, 30 ottobre 2013 - Le tendenze attuali mostrano che la domanda di tappeti in tutto il mondo cresce del cinque per cento l´anno e le proiezioni prevedono che la produzione raggiungerà i 18,6 miliardi di metri quadrati l´anno entro il 2016. Buone prestazioni ambientali e sostenibilità sono adesso priorità fondamentali in questo settore industriale che sta germogliando. Per affrontare questa sfida il progetto Euroc2c Carpetchains ("Towards closed loop chains in Europe"), finanziato dall´Ue, ha messo su un programma di restituzione e riciclo dei tappeti in collaborazione con produttori e imprenditori del settore della pavimentazione e aziende di raccolta e lavorazione dei rifiuti. "Per chiudere il ciclo di produzione, è essenziale essere in grado di recuperare e lavorare i vecchi tappeti", dice Marco van Bergen, della Desso, l´azienda che coordina il progetto. "Tradizionalmente, il settore della produzione dei tappeti ha funzionato in modo lineare - materie prime vergini sono trasformate in filati, base e altri elementi usati per fare i tappeti. Più tardi, alla fine della sua vita, i tappeti smaltiti vengono semplicemente gettati negli inceneritori, nelle fornaci per il cemento o nelle discariche". Il processo è, per definizione, insostenibile, poiché i tappeti moderni sono in gran parte fatti di materiali sintetici, derivati dei carburanti fossili, nocivi per l´atmosfera quando vengono bruciati e non rinnovabili. "Inoltre - dice van Bergen - stiamo vivendo in un mondo con risorse limitate dove l´economia lineare del ´prendi, fai e getta via´ è insostenibile. Esiste un modo migliore: riformare le aziende in modo che i prodotti siano fatti per essere fatti nuovamente in modo circolare come si vede in natura". Presso il quartier generale della Desso, nei Paesi Bassi, i ricercatori di Euroc2c Carpetchains hanno messo su un innovativo prototipo di impianto per la selezione e la separazione dei tappeti buttati via. "Il primo passo è determinare il tipo di filato", spiega van Bergen. "Per farlo usiamo uno speciale analizzatore quasi a infrarosso. Nel 2009 abbiamo sviluppato un´innovativa tecnica di separazione "Refinity", che ci permette di separare il filato e le altre fibre dal sostegno. Si producono così due principali categorie di materiali che si possono riciclare. Dopo un´ulteriore fase di purificazione, il filato, con la purezza necessaria, viene restituito al produttore di filati per la produzione di nuovi filati. "Per il processo è necessario un po´ di materiale vergine per compensare le perdite e l´inefficienza del processo. Per il filato poliammide 6, questo processo si svolge presso Aquafil, uno dei nostri fornitori di filati. Qui si possono trasformare le fibre dei tappeti in poliammide 6 consumati in nuova poliammide 6 più e più volte". Lo strato a base di poliolefine della base Ecobase di Desso si può riciclare completamente e in sicurezza, mentre la base di bitume attualmente usata nella maggior parte dei tappeti in Europa viene riutilizzata per le strade e i tetti. Tutte le frazioni non-riciclabili si possono usare come carburante secondario nell´industria del cemento. Uno dei risultati chiave del progetto, dice, è il recupero delle fibre di poliammide 6 dei tappeti per fabbricare nuova poliammide 6 più e più volte. In questo modo la poliammide 6 si può riutilizzare per la produzione di un nuovo filato, detto filato Econyl. "Continuiamo a sviluppare l´istallazione pilota", dice van Bergen. "Gli ulteriori miglioramenti comprenderanno un potenziamento dell´efficienza e aggiungeremo ulteriori fasi di purificazione, ma in definitiva crediamo di poter commercializzare questa tecnologia nel medio termine". Euroc2c Carpetchains ha ricevuto circa 800 000 euro di finanziamenti dall´Ue e si è concluso a luglio 2013. Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto http://eaci-projects.Eu/eco/page/page.jsp?op=project_detail&prid=1933 Desso Group http://www.Desso.com/ |
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