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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Novembre 2013
 
   
  DI NUOVO IN CALO LE IMPRESE PERUGINE AL TERZO TRIMESTRE DEL 2013

 
   
  Perugia, 4 novembre 2013 - Sono 73.545 le imprese operanti in provincia di Perugia al 30 settembre 2013. Il dato segna un regresso di 39 unità – lo 0,05% - che inverte la dinamica registrata nel Ii Trimestre ’13, quando la base imprenditoriale provinciale tornò, seppur di poco, al segno più. Rispetto a un anno fa il peggioramento è marcato: le iscrizioni mostrano un modesto incremento, mentre le cancellazioni (non d’ufficio) crescono addirittura di quasi il 36%. Sono sempre più gli scioglimenti e le liquidazioni d’impresa, + 41%, così come i fallimenti e le altre procedure concorsuali, che tuttavia contengono la crescita a un + 3,4%. “La contrazione della base imprenditoriale non è un bel segnale - commenta Giorgio Mencaroni, presidente della Cdc di Perugia" - soprattutto quando, al contrario, ci si aspettava qualche indicazione di una ripresa, magari contenuta, ma effettiva. La fiducia in questi momenti vacilla, ma tiene quella di giovani e donne, che sono quelli che danno forza alla voglia di fare impresa nella nostra provincia: un terzo delle nuove imprese sono rosa e un altro terzo under 35”. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni - Il terzo trimestre del 2013 mostra una leggera riduzione del numero di imprese nella provincia di Perugia, con le cessazioni “non d’ufficio” che superano le nuove iscrizioni di circa il 5%. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, si osserva un deciso peggioramento: le iscrizioni mostrano un modesto incremento, mentre le cancellazioni (non d’ufficio) aumentano addirittura di quasi il 36%. Aumentano di oltre il 41% gli scioglimenti e liquidazioni d’impresa, anche i fallimenti e le altre procedure concorsuali sono in crescita, anche se solo del 3,4%. Il dato di questo trimestre trova riscontro in quello dei primi nove mesi che mostra appunto una certa prevalenza delle cessate sulle nuove iscritte. Le tendenze sono in linea con quelle rilevate a livello nazionale, ma, per quanto riguarda cancellazioni e liquidazioni, molto più accentuate in senso negativo. Il risultato cumulato dei primi nove mesi, mostra un saldo tra iscrizioni e cessazioni negativo, pari a poco più del 3% il numero delle iscrizioni. Rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, le iscrizioni sono diminuite di quasi il 7%, mentre le cessazioni sono aumentate del 4% (vedi grafico 1). Va sottolineato che tutto il saldo negativo tra imprese nuove e cessate rilevato sia nel terzo trimestre che nei primi nove mesi dell’anno è dovuto al forte squilibrio negativo nell’ambito delle imprese individuali. Per quanto concerne le società di capitali, nell’ultimo trimestre le iscrizioni sono state quasi quattro volte le cessazioni d’ufficio; il saldo risulta positivo anche per le società di persone. Il dato complessivamente negativo tra iscritte e cessate è in una certa misura bilanciato dalla dinamica delle unità locali. Nel terzo trimestre 2013, le Unità Locali chiuse sono diminuite, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di oltre il 20%; in valore assoluto, sono, inoltre, state largamente meno di quelle aperte. L’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni nei diversi comparti produttivi - Il Commercio è il comparto con il maggior numero di iscrizioni nel terzo trimestre 2013 (quasi il 30% del totale delle classificate); seguito dalle Costruzioni con un valore intorno al 17%; seguono: il Turismo (11% circa) e, con valori intorno all’8-9%, i Servizi alle imprese, Manifatturiero e Agricoltura. Rispetto al terzo trimestre 2012, le Costruzioni danno un segnale positivo con un incremento di quasi il 21%; tutti gli altri principali comparti subiscono una forte diminuzione delle iscrizioni con punte per quanto riguarda i Servizi alle imprese (-35%) e Agricoltura (-17%) (vedi grafico 2). L’agricoltura presenta un picco di cessazioni piuttosto anomalo: assorbe infatti il 41% del totale, con un incremento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno di oltre il 204%. Nei primi nove mesi, l’aumento delle cessazioni tra le imprese agricole, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rimane molto alto a quasi il 46% (rispetto ad un valore nazionale del 25%). Un altro 28% del totale delle cessazioni ha riguardato il Commercio. In questo comparto, le cessazioni sono in diminuzione rispetto allo scorso anno, sia se si considera l’andamento del solo terzo trimestre (-4,6%), che invece il risultato cumulato dei primi nove mesi (-7,4%). Al terzo posto, le Costruzioni con il 14% del totale del terzo trimestre, in leggero aumento sia rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, che rispetto ai primi nove mesi. Iscrizioni di imprese femminili, giovanili e straniere - Nel terzo trimestre 2013, quasi un terzo delle nuove iscritte sono imprese femminili e altrettanto è costituito da quelle giovanili; le straniere si fermano al 15% del totale. Rispetto al terzo trimestre 2012, le iscrizioni di imprese femminili sono in aumento di oltre il 13%, mentre sono praticamente invariate quelle delle altre due tipologie d’imprese. Il dato aggregato ai primi nove mesi mostra, invece, un leggero incremento delle “femminili” e una consistente diminuzione delle giovanili e ancora di più delle straniere (vedi grafico 3). Andamenti, questi, tutti peggiori di quelli osservati per lo stesso intervallo temporale su base nazionale. Il 30% delle nuove iscritte femminili sono nel Commercio; relativamente frequenti anche le iscrizioni di questa tipologia di impresa nel Turismo e in Agricoltura. Il Commercio è l’ambito prevalente anche per le imprese giovanili, che però trovano spazio significativo anche nelle Costruzioni. Questo comparto è, invece, quello più frequentato dalle nuove iscritte straniere (quasi il 40% del totale). Scioglimenti, liquidazioni e procedure concorsuali - Le imprese entrate nella fase di scioglimento o liquidazione nel terzo trimestre 2013 sono state complessivamente 158, in aumento del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. Sono invece stabili i fallimenti e in aumento i concordati (ma su un valore assoluto piuttosto piccolo). Il maggior numero degli scioglimenti e liquidazioni si verifica tra le imprese di Commercio, Servizi alle imprese, Turismo e Costruzioni (vedi grafico 4). Nel Manifatturiero e Costruzioni si osservano la gran parte dei casi di fallimenti o altre procedure concorsuali (vedi grafico 5). Apertura e chiusura delle unità locali - Nel terzo trimestre 2013, le aperture di nuove Unità Locali nella provincia di Perugia sono state il 20% più delle chiusure, con un andamento analogo a quello osservato in Italia. Questo saldo positivo riguarda sia le unità locali di imprese perugine, che quelle di imprese delle altre regioni dell’Italia centrale. Anche le imprese della provincia di Perugia mostrano un buon dinamismo con aperture di loro nuove unità locali che superano anche in questo caso per circa il 20% le chiusure. Pur essendo forte la concentrazione delle unità locali nella stessa provincia di Perugia, si osserva che circa un terzo delle unità locali sono create al di fuori dell’Umbria.  
   
 

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