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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Novembre 2013
 
   
  MOLISE, TRENI MINORI, FRATTURA: MORETTI VUOLE DISMETTERLI, SI DIMETTA

 
   
  Campobasso, 30 ottobre 2013 - "La ragione di continuare a esserci ancora. A leggere le dichiarazioni dell´ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, questa ragione non c´è davvero più. Vacilla, si incrina e cade. Per i piccoli, si intende. Il supermanager del servizio di trasporto ferroviario non lascia spazio a fraintendimenti: "Ci sono infrastrutture non più utili a fare un servizio di qualità - sottolinea in una recente intervista -, e che hanno costi eccessivi. Vale la pena, come per qualsiasi insediamento industriale, dismetterle". Una cosa a Moretti va riconosciuta: la chiarezza. La chiarezza con la quale divide il Paese in zone che, a suo avviso, meritano servizi e in zone che non le meritano. La chiarezza con la quale dice ai piccoli territori: arrangiatevi, non siete utili e funzionali ai nostri investimenti. Un´idea di sviluppo, assistenza e progettualità, non c´è che dire, dall´evidente respiro generale. Moretti è capace di andare ben oltre lo storico blocco nord-sud che lede da sempre lo sviluppo complessivo dell´Italia. Moretti pensa e si dedica al meglio del meglio. Alle aree più produttive, più popolose, più servite da servizi. Poco importa il richiamo di attenzione che c´è da parte delle popolazioni e dei loro amministratori sempre più ai margini. Mentre l´Italia, tutta, si muove per costruire un futuro su ferro, l´ad di Ferrovie dello Stato stoppa questa giusta e non più rinviabile intuizione. Invoca per i territori più disagiati il recupero della gomma, in barba a tutto ciò che il treno offre per l´ambiente e per la socialità insita nel mezzo. Alta velocità sì e per pochi privilegiati. Stazioncine di periferia no, cancellate con un colpo di spugna. Lo sconcerto per tale visione è inevitabile: è una visione anacronistica. I grandi di Europa, a cominciare dalla Germania, stanno scommettendo sui treni regionali. Sono proprio i piccoli come noi che credono nel ritorno di una viabilità su ferro. È questa, la viabilità su ferro, che sa di futuro, non la gomma. Certo, condividiamo con Moretti il fatto che "operazioni a pioggia non hanno nessun senso", ma questo non significa eliminare. Significa, al contrario, programmare insieme un disegno di riorganizzazione e pianificazione di valore nazionale, in un dialogo serrato con i cittadini e gli amministratori. Significa studiare soluzioni per economie vere e utili alla società. Crediamo nel treno, anzi nel trenino come servizio efficiente, economico, pulito e veloce. Crediamo nel trenino come mezzo di pari opportunità da assicurare ovunque nel Paese. Se questo non potrà essere davvero più, Moretti dovrebbe assumersi la responsabilità di aver suggerito e avallato, lui, un´idea di sviluppo e ripresa a vantaggio di pochissimi. O meglio, lasciare la guida di un sistema che non gli è a cuore. L´italia, i suoi piccoli comuni, le sue piccole regioni non meritano costruzioni di disparità. Se Moretti ci invita ad arrenderci e a gettare la spugna, sappia che non ci siamo. Moretti lasci, lui. È, questa, la nostra richiesta: sia rimosso come amministratore di Ferrovie dello Stato. Non c´è spazio in Italia per due tesi così distanti. Noi preferiamo quella europeista, quella ambientalista, quella a vantaggio esclusivo dei cittadini. La vertenza nazionale contro questa visione elitaria dei servizi la facciamo partire da qui, dal nostro piccolo Molise, con le sue linee ferroviarie abbandonate e dimenticate da troppe gestioni malamente illuminate. Non abbiamo voglia né intenzione di farci chiudere da nessuno. Noi e le nostre stazioni". Questa, la dura presa di posizione del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, nei riguardi dell´ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, per le sue recenti dichiarazioni sulle tratte ferroviarie minori.  
   
 

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