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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Novembre 2013
 
   
  MILANO (PICCOLO TEATRO STUDIO MELATO): SHAKESPEARE, STREGHE, RIBELLI E ALTRE PASSIONI - IN UNA DOPPIA EDIZIONE, AUTUNNALE E PRIMAVERILE, DAL 19 NOVEMBRE ALL’1 DICEMBRE 2013 E DAL 2 AL 13 APRILE 2014

 
   
  Dopo Miracoli a Milano, racconto del ‘miracolo’ della conoscenza, Laura Curino presenta un nuovo spettacolo, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, nel quale, come un sapiente e divertito taumaturgo, continua a manipolare le cose meravigliose alle quali l’etimologia della parola miracolo allude. Con Shakespeare, streghe, ribelli e altre passioni al Teatro Studio Melato, in una doppia edizione, autunnale e primaverile, dal 19 novembre all’1 dicembre 2013 e dal 2 al 13 aprile 2014, Laura Curino rilegge Macbeth dal punto di vista delle streghe, interroga le "anime nere" di Shakespeare, dando voce alla loro sconvolgente umanità: creature che quel mago di Shakespeare sa allontanare da un comodo inferno e sul palco offre loro la catapulta della poesia. Con un balzo ben calcolato, quegli scomodi personaggi ci saltano sopra e restituiscono allo spettatore tutto quello che è stato buttato addosso a loro. Esplodono voci non allineate, potenti, scomode, spiacevoli, estreme, appassionate. Il tutto per creare sorprese, emozioni e meraviglia e per rimettere al centro della favola nera… l’umanità. E’ la storia di Macbeth, raccontata dal punto di vista delle streghe, delle “orride sorelle”. Ogni più piccolo angolo della Scozia era abitato dagli esseri fatati. Ogni cespuglio, ogni albero, ogni casa. La sera conveniva lasciare la casa ben spazzata, la cucina rigovernata (anche se spesso le fate, di notte, si prendevano cura di lavare i piatti lasciati nell’acquaio). Meglio lasciare un pezzo di pane, una tazza di ceci sulla finestra, per nutrire gli spiriti erranti. La mattina dopo si poteva essere sicuri di trovare quel piatto vuoto. C’erano donne abituate a conversare con loro, a interrogarle (dicono sempre la verità) e che con loro condividevano segreti. Quelli della nascita e della morte soprattutto, così che a loro ci si rivolgeva per far nascere un bambino, per risanare i malati, per comporre i morti e naturalmente per conversare con questi ultimi, nella foresta, nella terra di mezzo, dove i vivi non sono più vivi e i morti non ancora morti. Quando anche la venatura di una foglia ha la sua gentile divinità nella foresta, è difficile sradicarne la presenza. Soprattutto se le creature fatate sono poste a custodia dei tesori della terra, invitano a goderne gioiosamente, ma impediscono a chiunque di attribuirsene la proprietà. Volendosi arrogare il diritto di disporre a proprio piacimento di risorse e di esseri umani converrà chiamare quelle creature “demonio” e “streghe” le donne che le frequentano. “Spiriti” gli esseri che le circondano. L’accanimento, la follia teorica e la crudeltà che per secoli hanno caratterizzato la caccia alle streghe hanno fatto sparire dai davanzali quei pezzi di pane posati sulle finestre. Hanno spogliato il mondo della sua parte femminile riducendola a genere impuro ma necessario alla prosecuzione della specie. Hanno svuotato di sacralità la natura, mettendola a disposizione della rapina. Shakespeare è immerso totalmente nei secoli tremendi della caccia alle streghe. Il Sovrano che lo protegge (Giacomo I) è addirittura l’autore di un testo teorico sull’argomento (La Demonologia). Eppure la sua immensa sensibilità poetica riesce a raccontare una storia che apparentemente rende le tre orribili sorelle responsabili della follia umana, e in realtà mostra come questa follia dipenda unicamente dagli esseri umani stessi. Ho tradotto Macbeth più di dieci anni fa, e da allora più volte mi è capitato di rimetterlo in scena e di rileggerlo, sempre con la sensazione di dover dare più attenzione alle “tre sorelle”. – dice Laura Curino - Sono state gentilmente imbrigliate, necessariamente tenute sullo sfondo e abilmente dipinte con le loro usuali orride fattezze e i loro sortilegi fatti di fatale cucina, ma continuano a dire: “Parla, chiedi, risponderemo”. Rispondono. Di se e delle proprie azioni. E dicono sempre la verità. Che meraviglia. Le streghe hanno smesso di esistere – ha detto Voltaire - quando noi abbiamo smesso di bruciarle. In realtà continuano ad accendersi roghi per chi è diverso e intimorisce i potenti. Le streghe, quelle vere, se la ridono di gusto. Mercoledì 20 novembre, alle ore 17.30, al Chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2 – M1 Cordusio), la compagnia di Shakespeare, streghe, ribelli e altre passioni incontra il pubblico nell’ambito del seminario Mercanti, streghe e potenti. Shakespeare al Piccolo è organizzato dal Piccolo Teatro in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. L’ingresso è libero con prenotazione a comunicazione@piccoloteatromilano.It . Continuano ad accendersi roghi per chi è diverso e intimorisce i potenti Info: www.Piccoloteatro.org  
   
 

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