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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Novembre 2013
 
   
  LEGGE DI STABILITÀ, ZAIA: OGNI CITTADINO VENETO LASCIA A ROMA 4 MILA EURO L´ANNO. IL GOVERNO TRATTIENE IL 78% DELLE ENTRATE MENTRE TAGLIA IL 64% DELLA SPESA ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

 
   
  Venezia, 4 novembre 2013 - “Il patto di stabilità sta entrando nel porto delle nebbie dei palazzi romani, traghettato dalle immarcescibili burocrazie e da un Governo sordo e miope ai bisogni del Nord e di un Veneto che ogni anno lascia nelle casse centrali oltre 21 miliardi di euro. Si tratta di soldi che i veneti si sudano quotidianamente con il proprio lavoro. Per capirci: ogni cittadino veneto è costretto a cedere a Roma oltre 4 mila euro a fondo perduto. I nostri territori sono vicini al game over, il tempo è scaduto: serve una terapia shock chiamata federalismo e autonomia”. Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, interviene sulla legge di stabilità che entra nel vivo dell´esame del Parlamento. “Il Veneto – spiega Zaia – con i suoi 170 mila disoccupati e con imprenditori che si tolgono la vita dentro le proprie fabbriche, o che fuggono oltreconfine, non riesce più a sopportare che le risorse prodotte siano utilizzate per colmare i buchi delle Regioni sprecone e di un’amministrazione centrale che non ha ancora capito che il federalismo oggi è una necessità ancor prima che una ideologia”. “Negli ultimi anni – continua il Presidente – i 34 miliardi di tagli alla spesa pubblica hanno riguardato per il 64% le amministrazioni locali: risorse tolte ai servizi, alle imprese, ai lavoratori e alla comunità con lo scopo di giustificare l´esistenza di poteri e burocrazie. E mentre Roma si trattiene il 78% delle entrate, agli enti locali e territoriali si demanda la gestione dei servizi. Un sistema ormai asfittico, che toglie ossigeno ai territori che già fanno fatica e che rischiano di non reggere più”. “La strada maestra – conclude Zaia – è quella dell´applicazione senza altri indugi dei costi standard e dell´autonomia, unici a poter assestare uno shock innovativo al Paese e rimettere in moto la nostra economia garantendo le risorse necessarie per investire sulla crescita e sullo sviluppo”.  
   
 

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