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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Novembre 2013
 
   
  CORTE DEI CONTI EUROPEA: DISCORSO ALLA COMMISSIONE PER IL CONTROLLO DEI BILANCI DEL PARLAMENTO EUROPEO

 
   
  Bruxelles, 6 novembre 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Vítor Caldeira, Presidente della Corte dei conti europea alla Presentazione delle relazioni annuali 2012:” Signor Presidente, onorevoli deputati, Vorrei ringraziarvi per l’opportunità che mi date di presentare le relazioni annuali della Corte sull’esecuzione del bilancio dell’Ue e dei Fondi europei di sviluppo per il 2012. I cittadini europei hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi e se vengono impiegati in modo appropriato. Hanno inoltre il diritto di sapere se i soldi spesi apportano valore, specialmente in un momento in cui vi è tale pressione sulle finanze pubbliche. La Commissione è il primo responsabile della gestione dei fondi dell’Ue. Tramite i conti dell’Ue e le altre relazioni sull’uso di tali fondi, essa deve fornire informazioni sulla regolarità delle operazioni finanziarie e sui risultati ottenuti. Il ruolo della Corte è quello di fornire una valutazione indipendente di questi tre elementi della gestione finanziaria dell’Ue, in conformità al Trattato, ai princìpi professionali di audit e alle buone pratiche. Nella propria relazione annuale, la Corte presenta i risultati dell’esecuzione del bilancio Ue, al fine di assistere il Parlamento europeo nella procedura di discarico. Il capitolo 1 della relazione annuale della Corte contiene la dichiarazione di affidabilità concernente l’affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle operazioni finanziarie alla base dei conti stessi. I capitoli da 2 a 9 contengono valutazioni specifiche per le entrate e per i principali settori di spesa. Infine, il capitolo 10 tratta di come “Ottenere risultati dal bilancio dell’Ue”. Qual è dunque la valutazione della Corte circa la gestione finanziaria dell’Ue nel 2012? Il quadro complessivo è sostanzialmente simile a quello descritto nella relazione annuale dell’anno scorso. Ma nella relazione annuale di quest’anno vi è una serie di punti specifici sui quali vorrei attirare l’attenzione dei membri di questa Commissione. Questi punti riguardano: la legittimità e regolarità dei pagamenti; le rettifiche finanziarie e i recuperi; la pressione sulle finanze dell’Ue; ed infine l’esigenza di creare una cultura della performance nel corso del periodo del prossimo quadro finanziario. Inizierò dal quadro complessivo. I conti dell’Ue sono affidabili, e lo sono stati dal 2007. Le entrate e gli impegni alla base dei conti Ue sono legittimi e regolari in tutti gli aspetti rilevanti, ma i pagamenti continuano ad essere inficiati da errori in maniera rilevante. Per quanto riguarda l’“ottenere risultati dal bilancio dell’Ue”, la Commissione non è in grado di fornire, in un modo adatto alle finalità della procedura di discarico, elementi probatori sufficienti, pertinenti e attendibili su ciò che è stato conseguito dalle politiche dell’Ue. Il giudizio della Corte sulla legittimità e regolarità dei pagamenti è rimasto sostanzialmente lo stesso, riflesso di una realtà sottostante che non è significativamente mutata. La Corte formula un giudizio negativo sulla base degli elementi probatori ottenuti tramite la valutazione dei sistemi di supervisione e controllo e la verifica di campioni di operazioni. Come per gli esercizi precedenti, i sistemi di supervisione e controllo esaminati dalla Corte sono soltanto parzialmente efficaci nel garantire la legittimità e la regolarità dei pagamenti quando vengono spesi fondi Ue. Sulla base della verifica effettuata su campioni di operazioni, la Corte stima che il tasso di errore più probabile concernente i pagamenti in conto spesa sottostanti i conti Ue sia pari al 4,8 %. La Corte è certa al 95 % che il tasso di errore nei pagamenti si collochi tra il 3 % ed il 6 %. Detti errori non sono limitati ad uno specifico settore di bilancio. Tutti i gruppi di politiche riguardanti spese operative sono inficiati da errori in modo rilevante. La spesa amministrativa è il solo settore in cui non è stato riscontrato un livello rilevante di errore. Le stesse relazioni della Commissione confermano questo quadro complessivo. La Commissione riconosce che sono presenti errori in tutto il bilancio e che il loro livello complessivo è verosimilmente rilevante. Nelle rispettive relazioni annuali di attività, 14 direttori generali della Commissione formulano riserve circa la legittimità e regolarità delle spese, e la relazione di sintesi stima gli importi a rischio di errore tra l’1,9 % ed il 2,6 % dei pagamenti totali - un dato che la stessa Commissione riconosce essere verosimilmente sottostimato. Come può vedersi dal capitolo 1, la stima del tasso di errore più probabile complessivo effettuata dalla Corte è aumentata, passando dal 3,9 % del 2011 al 4,8 % del 2012. I tassi di errore più probabile stimati dalla Corte per Agricoltura, Politica regionale, Sviluppo rurale, Occupazione e affari sociali sono tutti più elevati rispetto al 2011. Il settore di spesa più soggetto a errori resta lo Sviluppo rurale, con un tasso di errore stimato del 7,9 %, seguito da Politica regionale, con un tasso di errore stimato del 6,8 %. Si registrano incrementi anche nel tasso di errore stimato per i gruppi di politiche Ricerca e altre politiche interne e Relazioni esterne, aiuti e allargamento. In questi ultimi casi, parte dell’incremento può essere attribuita a due miglioramenti metodologici che la Corte ha introdotto per l’audit relativo al 2012. I campioni di operazioni estratti dalla Corte per questi settori non includono più gli anticipi effettuati nel corso dell’anno. In altre parole, essi includono pagamenti intermedi, pagamenti finali e anticipi che sono stati liquidati nel corso dell’anno. Questa modifica è conforme ai princìpi della contabilità per competenza, e fornisce pertanto, a giudizio della Corte, un’immagine migliore della realtà alla base della gestione finanziaria dell’Ue. Il secondo miglioramento metodologico si riferisce al trattamento delle gravi inadempienze delle norme in materia di appalti. Dal 2012, le istituzioni e gli organismi dell’Ue sono trattati allo stesso modo delle autorità degli Stati membri e di altre organizzazioni internazionali. Queste modifiche migliorano la raffrontabilità tra gruppi di politiche diversi e miglioreranno la raffrontabilità tra esercizi diversi. Prese insieme, queste due modifiche fanno aumentare il tasso di errore più probabile stimato complessivamente dalla Corte per il 2012 di 0,3 punti percentuali rispetto al 2011. Signor Presidente, onorevoli deputati, La relazione annuale della Corte sull’esercizio 2012 include molti esempi illustranti gli errori riscontrati e una considerevole parte analitica. Insieme, gli esempi e l’analisi fanno luce sul dove e come insorgono gli errori e sul perché essi sono importanti. Ecco alcuni esempi dei risultati dell’analisi effettuata dalla Corte. In primo luogo, oltre due terzi del tasso di errore stimato si riferisce a domande di pagamento non ammissibili e a gravi inadempienze delle norme in materia di appalti. In secondo luogo, i settori che contribuiscono di più al tasso di errore sono quelli nei quali vengono spesi la maggior parte dei fondi, ossia la politica regionale, l’agricoltura, lo sviluppo rurale e l’occupazione e gli affari sociali. In terzo luogo, la verifica delle operazioni condotta dalla Corte mostra che in detti gruppi di politiche la percentuale di operazioni inficiate da errore è elevata, e va dal 35 % fino al 63 %. In quarto luogo, la verifica delle operazioni condotta dalla Corte indica che più della metà degli errori rilevati dalla Corte nell’ambito della gestione concorrente avrebbero potuto essere corretti dalle autorità nazionali prima che le domande di rimborso fossero presentate alla Commissione. Ma quanto riscontrato dalla Corte non suggerisce che gli errori siano presenti solo in specifici Stati membri. Nei fatti, le valutazioni effettuate dalla Corte sui sistemi di supervisione e di controllo esaminati hanno dimostrato l’esistenza di carenze presso un’ampia gamma di autorità nazionali e regionali. Né gli errori sono presenti solo nella spesa gestita congiuntamente agli Stati membri. La Corte calcola che il tasso di errore stimato per la spesa gestita in maniera concorrente sia del 5,3 %, rispetto al 4,3 % di tutte le altre forme di spesa operativa. Gli errori che la Corte rileva sono importanti, perché rappresentano casi in cui i fondi Ue non sono stati usati in conformità alla normativa applicabile, e quindi non sono stati impiegati secondo quanto desiderato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in qualità di legislatore e di autorità di bilancio. Sono altresì importanti perché gli errori rappresentano fondi che non avrebbero dovuto essere erogati. A volte è possibile recuperare tali fondi. Ciò mi conduce alla questione delle rettifiche finanziarie e dei recuperi. La Corte dedica a questo argomento molti capitoli della relazione annuale sull’esercizio 2012. Si tratta di un argomento complesso che la Corte e la Commissione affrontano da due prospettive diverse ma complementari. La Commissione cerca di proteggere il bilancio dagli effetti delle irregolarità; la Corte è obbligata a riferire in merito alla legittimità e regolarità delle operazioni. Nella relazione annuale sull’esercizio 2012, la Corte esplora gli effetti delle rettifiche finanziarie e dei recuperi sugli Stati membri, sui beneficiari e sulla dichiarazione di affidabilità. L’impatto delle rettifiche finanziarie dipende dalla normativa applicabile. Per l’Agricoltura, la maggior parte delle rettifiche finanziarie non fanno sì che gli Stati membri interessati recuperino i pagamenti dai beneficiari, mentre per la Coesione la maggior parte delle rettifiche sono rettifiche forfettarie, che non producono una rettifica dettagliata a livello di progetto. Dunque, in effetti, la maggior parte delle rettifiche finanziarie ricade sui contribuenti nazionali. La Corte pone enfasi su questo punto perché la relazione annuale è indirizzata anche ai parlamenti nazionali e alle autorità nazionali. Signor Presidente, onorevoli deputati, cercando di migliorare la gestione finanziaria dell’Ue, non possiamo permetterci di ignorare la crescente pressione sulle finanze pubbliche a livello Ue e nazionale. Nella relazione annuale sull’esercizio 2012, la Corte sottolinea i segni della crescente pressione sul bilancio Ue per i pagamenti. Come sapete, già nel 2012 la Commissione trovava difficoltà nel soddisfare tutte le richieste di pagamento. La pressione sui pagamenti si rifletteva anche nell’aumento dell’ammontare degli impegni ancora da liquidare. A fine 2012, questi rappresentavano più di due anni di pagamenti Ue iscritti in totale in bilancio. La Commissione dovrà altresì finanziare pagamenti per onorare le passività iscritte nel bilancio finanziario dell’Ue. Al termine dell’esercizio finanziario 2012, la somma degli impegni non ancora liquidati e delle passività da finanziare ammontava a circa 313 miliardi di euro. A giudizio della Corte, la Commissione dovrebbe pianificare i propri futuri fabbisogni in termini di flussi di cassa preparando e pubblicando una previsione di tesoreria a lungo termine. Signor Presidente, onorevoli deputati, Non sempre sono da biasimare gli attori per la qualità della performance, a volte il problema è nel copione loro assegnato. Gli attuali quadri normativi di spesa non sono sufficienti a promuovere una spesa di migliore qualità. Il periodo del nuovo quadro finanziario fornisce un’opportunità di cambiare ciò. La Corte concorda con la Commissione sul fatto che vi è l’esigenza di creare una cultura della performance. Ciò significherà eliminare le carenze riscontrate dalla Corte nell’attuale sistema di gestione e comunicazione della performance. Ad esempio: i programmi di spesa non usano in maniera sistematica obiettivi Smart e indicatori adeguati; i dati sulla performance non sono buoni abbastanza; e i progetti finanziati con fondi Ue troppo spesso non sono sostenibili. L’unione europea deve risolvere queste questioni se si vuole che la prossima generazione di programmi di spesa apporti, e sia ritenuta apportare, valore aggiunto all’Europa ed ai suoi cittadini. La Corte raccomanda che nel prossimo periodo di programmazione si ponga l’accento sulla performance. Ciò presuppone che vengano definiti obiettivi chiari, indicatori pertinenti e risultati attesi. Signor Presidente, onorevoli deputati, Le istituzioni dell’Ue dovranno lavorare assieme per migliorare la performance e la responsabilità dell’Ue nei prossimi anni. La Corte e le relazioni annuali da essa prodotte apportano - e continueranno ad apportare - un importante contributo al successo di questo sforzo collettivo. La Corte farà con entusiasmo la propria parte, a fianco del Parlamento europeo e delle altre istituzioni dell’Ue. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione.  
   
 

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