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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Novembre 2013
 
   
  LA CORTE DEI CONTI EUROPEA HA CERTIFICATO I CONTI DELL´UE, PUR SEGNALANDO CHE PERMANGONO ERRORI IN TUTTE LE PRINCIPALI AREE DI SPESA

 
   
  Lussemburgo, 6 novembre 2013 - Ieri è stata pubblicata la relazione annuale della Corte dei conti europea sull´esecuzione del bilancio dell´Ue per l´esercizio finanziario 2012. In qualità di revisore indipendente, la Corte ha certificato i conti dell´Unione europea per il 2012, come già avvenuto per ogni esercizio dal 2007. Tuttavia, la relazione della Corte indica che nella maggior parte dei settori di spesa del bilancio dell´Ue permangono non conformità alla normativa vigente. La Corte richiede una revisione delle norme che disciplinano la spesa dell´Ue e raccomanda una semplificazione del quadro normativo. Il periodo di programmazione 2014-2020 resterà probabilmente orientato alla spesa, cioè concepito per assegnare e spendere le risorse dell´Ue, piuttosto che concentrarsi sul valore aggiunto che tale spesa deve apportare. “I cittadini dell´Ue hanno il diritto di sapere per che cosa vengono spesi i loro soldi e se sono utilizzati in modo appropriato” ha dichiarato il presidente della Corte Vítor Caldeira, “e hanno anche il diritto di sapere se tali fondi forniscono un valore aggiunto, soprattutto nel momento in cui le finanze pubbliche sono soggette a notevoli pressioni.” Per il bilancio dell´Ue nel suo complesso, la Corte stima il tasso di errore per le spese dell´esercizio finanziario 2012 al 4,8 % (nel 2011 era del 3,9 %). Nel 2012 tutti i settori in cui sono state eseguite spese operative sono risultati inficiati da errori rilevanti. Il tasso di errore stimato dalla Corte non misura la frode o gli sprechi. È una stima delle risorse finanziarie che non si sarebbero dovute erogare perché non utilizzate in conformità della normativa vigente. Errori tipici comprendono pagamenti per beneficiari o progetti non ammissibili, per l´acquisto di beni e servizi o per investimenti effettuati non applicando debitamente le norme in materia di appalti pubblici. Nel 2012, l’Ue ha speso 138,6 miliardi di euro di cui circa l´80 % è eseguito in regime di gestione concorrente dalla Commissione e dagli Stati membri. La Corte ha criticato le autorità degli Stati membri, laddove disponevano di informazioni sufficienti a rilevare e correggere gli errori prima di richiedere il rimborso a carico del bilancio dell´Ue. Le norme per l´attuale periodo di spesa 2007-2013 non incentivano sufficientemente gli Stati membri ad utilizzare i sistemi di gestione finanziaria in modo più efficace. Ad esempio, nella spesa relativa alla coesione, le dichiarazioni di spesa errate possono essere semplicemente ritirate e sostituite senza che ciò comporti alcuna perdita di finanziamenti Ue. Le osservazioni ed i giudizi di audit della Corte prendono in esame come migliorare la gestione finanziaria dell’Ue. La Corte raccomanda pertanto che di essi si tenga pienamente conto nel completare le norme che regolano la gestione e il controllo per il quadro finanziario 2014-2020. Nota agli editori: La Corte dei conti europea è l´istituzione di audit indipendente dell´Unione europea. Le relazioni di audit ed i pareri che produce costituiscono un elemento essenziale della procedura con cui l´Ue assolve all´obbligo di rendere conto del proprio operato e vengono utilizzati, segnatamente nell´ambito della procedura annuale di discarico, per chiamare i responsabili della gestione dei fondi dell´Ue a rispondere dell’utilizzo di tali risorse: in primo luogo la Commissione, ma anche le altre istituzioni ed organismi dell´Ue. Anche gli Stati membri svolgono un ruolo importante nell´ambito della gestione concorrente. La Corte sottopone a verifica campioni di operazioni per ottenere stime, su base statistica, della misura in cui le entrate, le spese nel loro complesso, nonché i differenti settori di spesa (gruppi di politiche), sono inficiati da errori. A giudizio della Corte, i conti consolidati dell’Unione europea presentano fedelmente, in tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria dell’Unione al 31 dicembre 2012, i risultati delle sue operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data. Le entrate Ue su cui sono basati i conti per l’esercizio 2012 sono, in tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari. Gli impegni su cui sono basati i conti per l’esercizio 2012 sono, in tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari. I sistemi di supervisione e controllo esaminati sono parzialmente efficaci nel garantire la legittimità e la regolarità dei pagamenti alla base dei conti. Tutti i gruppi di politiche riguardanti spese operative sono inficiati da errori in misura rilevante. La Corte stima che il tasso di errore più probabile per i pagamenti in conto spesa sottostanti i conti sia del 4,8%. Per queste ragioni, a giudizio della Corte i pagamenti su cui sono basati i conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 sono inficiati da errori in misura rilevante. Il tasso di errore stimato per l’insieme della spesa a carico del bilancio Ue è aumentato anche nel 2012, passando dal 3,9% al 4,8%. Questo aumento è dovuto in parte (0,3 punti percentuali) a una modifica del metodo di campionamento della Corte. Il tasso di errore stimato è aumentato ogni anno dal 2009, dopo aver registrato un calo nel triennio precedente. Il settore Sviluppo rurale, ambiente, pesca e salute resta il settore di spesa più soggetto a errori, con un tasso di errore stimato del 7,9 %, seguito da Politica regionale, energia e trasporti con un tasso di errore stimato del 6,8 %. Gli aumenti maggiori del tasso di errore stimato si sono registrati per i settori di spesa Occupazione e affari sociali, Agricoltura: sostegno al mercato e aiuti diretti e Politica regionale, energia e trasporti. Per la maggioranza delle operazioni inficiate da errori nei settori a gestione concorrente (ad esempio Agricoltura e Coesione), le autorità degli Stati membri disponevano di informazioni sufficienti a rilevare e correggere gli errori. Il notevole scarto tra gli stanziamenti per impegni e quelli per pagamenti, assieme a una consistente quota di sottoutilizzazioni all’inizio dell’attuale periodo di programmazione, ha causato un accumulo equivalente a 2 anni e 3 mesi di impegni inutilizzati (217 miliardi di euro alla fine del 2012). Questo determina una pressione sulla dotazione per i pagamenti. Per risolvere siffatta situazione, è fondamentale che la Commissione pianifichi i bisogni a medio e lungo termine per quanto riguarda i pagamenti. Per molti settori del bilancio Ue il quadro normativo è complesso e scarsamente focalizzato sulla performance. Le proposte per l’agricoltura e la coesione per il periodo di programmazione 2014-2020 restano fondamentalmente basate sulle risorse (orientate alle spese) e pertanto concentrate più sulla conformità alle norme che sulla performance.  
   
 

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