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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Marzo 2007
 
   
  DIREKT MARKETING RIPENSARE IL MARKETING DI SECOND LIFE

 
   
   Milano, 14 marzo 2007 – Di seguito una sintesi dell’intervento di Mario Gerosa. Second Life è a un punto di svolta e anche il marketing all’interno di questo mondo virtuale presto andrà ripensato radicalmente. Fino a sei mesi fa si parlava poco di Second Life. E quando un esperto raccontava di questo mondo era ascoltato con una certa diffidenza. Da qualche tempo è esploso il boom, si parla ormai di “Secondlifemania”. Più di 4 milioni di residenti fanno effetto e soprattutto le grosse società sono attente a questo fenomeno in costante crescita. Per tale motivo oggi Second Life sta vivendo il periodo dell’ingresso in massa delle società grandi e piccole, che cercano di ricavarsi il proprio posto al sole in questo universo sintetico. Attualmente c’è una vera e propria corsa per accaparrarsi l’attenzione dei media, conquistandosi i posti rimasti dei “primi”, cercando di meritarsi la qualifica della “prima azienda di calzature in Sl”, di prima società sportiva, di prima società che realizza giunti per tubature ad essere presente in Sl. Contestualmente a questa ricerca spasmodica di essere primi, affiora però un’altra questione. Ormai le caselle dei “primi” si stanno esaurendo ed essere in Second Life diventa più una necessità che una virtù. Prima esserci era un segno di distinzione, ora non esserci è indice di emarginazione, non essere in Sl vuol dire essere out. In questo processo tendono ad essere avvantaggiati i modellatori, quelli che sanno creare rapidamente le architetture per le società che vogliono entrare in Second Life. Di questi tempi prevale una sorta di “guerrilla marketing” che punta esclusivamente sull’esserci, e soprattutto sull’esserci in fretta. Quindi non è detto che quello che si costruisce sia di grande qualità, basta farlo in tempi brevi. Purtroppo, facendo così, si vanifica la riflessione su un’ipotesi di marketing ponderata, non si creano location ed eventi originali, e si rischia anche di creare degli ecomostri virtuali. Dicendo questo, è implicito che crediamo che tale modello è destinato a cambiare presto. Le architetture-totem di Sl, pensate come icone pubblicitarie, sono tristemente vuote, e andrà riconsiderato tutto il modello di maketing interno, che per ora è piuttosto semplicistico, basandosi perlopiù sul ritorno di immagine ottenuto con poca spesa nel mondo vero. Un altro grosso problema, che penalizza il marketing in Sl, è la mancanza di un motore di ricerca sensibile. In Sl non c’è l’equivalente di Google: o conosci il nome esatto di quello che cerchi, oppure non lo trovi. Sarebbe invece auspicabile creare un motore di ricerca più raffinato, che possa addirittura contemplare e calibrare le preferenze dell’utente. Recentemente io e Laura Cassarà, un’ingegnere siciliana, abbiamo partecipato con un progetto per un motore di ricerca a un concorso per un businessplan indetto in Sl. La nostra proposta consisteva nell’elaborare un motore di ricerca in grado di reindirizzare continuamente l’utente da un luogo all’altro, elaborando i suoi gusti e le sue preferenze. In tal modo, se uno compra una camicia nel negozio di Tizio, viene consigliato ad andare nell’albergo d Caio o nell’isola di Sempronio. In tal senso si arriverebbe a un marketing più mirato e preciso. Tale modello, tra l’altro, potrebbe essere applicato anche alla casistica del mondo vero. .  
   
 

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