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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Novembre 2013
 
   
  BIOTECH E FARMACO, DALLA REGIONE TOSCANA CONTRIBUTI AL SETTORE PER OLTRE 70 MILIONI

 
   
  Firenze, 11 novembre 2013 - La Toscana è una delle regioni più competitive nel comparto delle scienze della vita, grazie al peso crescente di Università e centri di ricerca pubblici e privati, alla presenza di una qualificata produzione industriale dove la farmaceutica fa la parte del leone, collocando la regione al terzo posto a livello nazionale dopo Lombardia e Lazio, con circa 20 imprese, di cui 4 multinazionali e una serie di piccole e piccolissime aziende, che rappresentano il 13% del fatturato complessivo nazionale del settore e danno lavoro a circa 6 mila addetti. A queste vanno aggiunte le circa 30 imprese che operano nel settore biotech, il 14% delle imprese a livello nazionale e contano oltre 3 mila lavoratori. Nel settore biotech, in particolare, la Toscana vanta un primato nel settore ricerca e sviluppo, con oltre 600 ricercatori che si aggiungono ai circa 800 che operano nella farmaceutica. Lo ha ricordato l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini intervenuto oggi all´incontro organizzato a Siena, nell´aula magna del Polo scientifico, sul tema "Biotech e farmaco, nuove possibilità di cura, un´opportunità per il paese". "E´ un patrimonio in competenze, ricerca e occupazione – ha detto Simoncini – che deriva dalle particolari condizioni esistenti in Toscana: presenza di università e centri di ricerca medica e biotecnologica, grandi imprese multinazionali e tante piccole e piccolissime aziende con una forte propensione all´innovazione. Un patrimonio che la Regione intende non solo salvaguardare, ma anche valorizzare ed accrescere, consapevole che questo settore costituisce una sorta di cartina di tornasole dello sviluppo italiano. E´ qui, infatti, che si concentrano competenze avanzate e professionalità specialistiche innovative e un forte intreccio fra ricerca, trasferimento tecnologico e mondo produttivo". E´ proprio la presenza di questo quadro che ha spinto alla creazione del Distretto delle scienze della vita, nell´ambito del quale sarà possibile far fare un salto di qualità alle politiche dell´innovazione e del trasferimento tecnologico, alle iniziative per rendere più competitive le imprese a livello internazionale, anche attraverso l´attività dei poli d´innovazione, che ne costituiscono una sorta di braccio operativo e di interfaccia fra ricerca e imprese". A contribuire a orientare il settore della farmaceutica e delle scienze della vita verso obiettivi sempre più alti di qualità e innovazione sono anche gli investimenti in ricerca e sviluppo che la Regione ha finanziato grazie al Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale. "Ad oggi – ha detto Simoncini – sono stati approvati 54 progetti (14 nel settore biotech, 7 nella farmaceutica, 33 nei dispositivi medicali, che coinvolgono 110 aziende e centri di ricerca per un investimento complessivo di 120 milioni a fronte di un contributo regionale di circa 70 milioni". Un risultato più che incoraggiante, a dimostrazione di una vocazione che la Regione intende continuare a sostenere anche con la prossima stagione di fondi europei. Così come continueremo – ha affermato – a incoraggiare con incentivi ad hoc le imprese toscane a fare rete, per aiutarle a fare gli investimenti necessari ad essere più competitive sui mercati internazionali. Per questo obiettivo puntiamo anche su strumenti come quello dei protocolli realizzati con le imprese, a livello territoriale, per consentirne lo sviluppo e il radicamento nel territorio, favorendo nel contempo l´occupazione e gli investimenti di qualità". Ma anche in questo caso, ha avvertito Simoncini, per quanto la Regione faccia la sua parte, sarà necessario un intervento a livello nazionale. "Ci auguriamo politiche nazionali per il settore – ha concluso Simoncini – che consentano, fra l´altro, di semplificare le procedure e i tempi di attesa per la messa sul mercato dei prodotti innovativi, in modo da adeguare il nostro paese agli standard europei più avanzati, a tutto vantaggio delle imprese ma anche del sistema sanitario e delle possbilità di cura dei cittadini".  
   
 

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