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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Novembre 2013
 
   
  LEGGE DI STABILITA’: I BALNEARI REPLICANO AD ANGELO BONELLI PRONTI AD INCATENARCI INSIEME A LUI PER DIFENDERE 30.000 IMPRESE.

 
   
   "Bonelli dichiara che si incatenerà davanti al Parlamento se si giungerà alla vendita delle spiagge? Bene, se lo farà ci incateneremo insieme a lui – precisa Riccardo Borgo, presidente del S.i.b. Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/confcommercio – così avremo modo di spiegarli che oggi si sta parlando della vendita non delle spiagge ma delle piccole porzioni delle concessioni già occupate dalle strutture e dai servizi accessori che hanno definitivamente perso i caratteri della demanialità per la trasformazione subita dall’area di sedime. Ciò che avviene, pacificamente e da tempo anche per la realizzazione di strade, passeggiate, piazze o di lungomari ancora su aree demaniali e che i Comuni chiedono siano sdemanializzate per poterle destinare completamente a queste nuove funzioni. Del resto sembra che la vendita di questi ormai ‘relitti demaniali’ debba avvenire a prezzo non vile ma di mercato. Altro che svendita di spiaggia che non viene affatto toccata, né di svendita perché avverrebbe a prezzo conveniente per l’Erario. Purtroppo siamo costretti ancora una volta ad assistere a un “disco rotto” utilizzato da chi in qualche modo cerca una ribalta politica ormai persa fornendo un’immagine falsa di qualsiasi iniziativa legislativa che riguardi le nostre imprese e avvalorando preconcetti che non trovano corrispondenza nella realtà. Se Bonelli allargasse un po´ il campo della sua analisi e delle sue conoscenze, superando gli angusti confini della lente con la quale osserva questo settore, capirebbe che il sistema balneare costituito da 30.000 imprese è un mondo diverso da quello che rappresenta. Un mondo costituito da gente per bene, di lavoratori che rispettano le regole e che hanno come obiettivo non quello di devastare le coste (peraltro oggi, viste le rigide, severe e giuste regole, è materialmente impossibile anche se qualcuno lo volesse), come lui pensa e dice, ma invece quello di fornire servizi di qualità, di dare occupazione, di far crescere l´economia turistica del nostro Paese senza ledere i legittimi interessi dell´uso pubblico delle spiagge. Quindi, se domani dovessimo trovarci incatenati uno vicino all´altro, potremmo sfruttare l´occasione, finalmente, per ragionare e, forse, mettere fine a un accanimento nei nostri confronti che non ha ragione di essere e finirla con le strumentalizzazioni che, se non sono fatte in malafede, non hanno ragione di essere”.  
   
 

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