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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Novembre 2013
 
   
  DERMATITE ATOPICA

 
   
  Roma, 11 novembre 2013 - La dermatite atopica è un disordine cutaneo infiammatorio e pruriginoso di tipo cronico recidivante che inizia in età neonatale o nell’infanzia e può, in un limitato numero di casi, perdurare nell’età adulta. Incidenza: La diffusione della dermatite atopica è più che raddoppiata negli ultimi 20 anni. I bambini con Da sono tra il 10-20% della popolazione in età scolare (tra il 2-10% invece nell´età adulta), questo comporta che in Italia circa un milione di bambini tra 0 - 14 anni presenta il problema. La dermatite atopica è lievemente più frequente nel sesso maschile, nelle classi socioeconomiche più elevate e nelle aggregazioni urbane. La spesa annuale media per il trattamento della dermatite atopica è di 1254 € a famiglia senza possibilità di aiuto economico pubblico nelle terapie. Sintomi: Si manifesta con pelle secca, arrossamento e prurito. Si riconoscono tre forme: acuta caratterizzata da prurito, papule eritematose e/o vescicole, essudato ed escoriazioni evidenti, subacuta con papule eritematose escoriate o desquamanti, cronica caratterizzata da placche cutanee ispessite che si uniscono ad elementi presenti nelle altre due forme. Diagnosi: In genere la diagnosi è semplice, per la presenza di lesioni caratteristiche, ma è necessario l’occhio esperto del dermatologo per non creare confusione con altre patologie cutanee pruriginose come la scabbia, la dermatite seborroica, la dermatite allergica da contatto o irritativa. I test cutanei (prick test) spesso non possono essere eseguiti a causa delle lesioni presenti nel paziente o per l’utilizzo di terapie antistaminiche o cortisoniche. I test ematici (Ige specifiche per allergeni alimentari, ambientali o ricombinanti) possono essere di supporto alla comprensione dello stato allergico del paziente. Cause: Le cause non sono ancora del tutto note ma fattori ereditario – genetici e una gran numero di fattori esterni partecipano al manifestarsi della patologia. Per quanto riguarda l’ereditarietà: figli di un genitore affetto da dermatite atopica ha il 60% delle possibilità di soffrirne, se entrambi i genitori sono affetti la percentuale arriva all’80%. Oggi sappiamo che un ruolo importante è rappresentato dalla alterazione della barriera cutanea a cui si unisce una reattività del sistema immunitario. L’organizzazione Mondiale della Sanità imputa l’inquinamento come prima causa d’insorgenza. Allergie alimentari o ambientali sono presenti in circa il 60-70% dei soggetti colpiti da dermatite a topica e il riconoscimento degli allergeni coinvolti è importante per una completa valutazione del paziente. Per esempio, lana, fibre sintetiche, abbigliamento ruvido, sapone, profumi, fumo, ecc possono aggravare la situazione. Terapia: La terapia ha tre obiettivi principali: la prevenzione delle riacutizzazioni, la prevenzione della comparsa di complicanze che sono soprattutto infettive, il miglioramento della qualità di vita del soggetto e della famiglia. La terapia farmacologica, sia nelle fasi acute che nelle recidive, prevede l’utilizzo di farmaci topici e se necessario sistemici. I topici più usati, anche se per brevi periodi, sono i cortisonici scelti in base al tipo e all’estensione delle lesioni. Gli immunomodulatori topici possono essere assunti dal secondo anno di vita del bambino. Quando il prurito è irrefrenabile è necessario utilizzare fasciature o speciali capi di abbigliamento. Un punto importante della terapia sta nel “rafforzare la barriera cutanea” attraverso l’utilizzo regolare di emollienti/idratanti, probiotici e tessuti idonei indicati dal medico specialista.. A cura di Ornella De Pità, Responsabile Laboratorio di Immunologia e Allergologia Idi  
   
 

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