Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 12 Novembre 2013
 
   
  REGIONE UMBRIA ATTIVA GRUPPO DI LAVORO CONTRO DIPENDENZA DA GIOCO D´AZZARDO

 
   
   Perugia, 12 novembre 2013 - Una vera dipendenza "legale" e senza uso di sostanze: si tratta del gioco d´azzardo patologico che ha visto negli ultimi anni, anche in Umbria, un´espansione travolgente, trasversale a tutte le fasce d´età e condizioni socioeconomiche. Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle politiche sociali, Carla Casciari, dagli assessori regionali alla sanità, Franco Tomassoni e al Commercio, Fabio Paparelli, ha stabilito di istituire un gruppo di lavoro intersettoriale, composto da rappresentanti della Regione Umbria, dell´Anci, dell´Associazione Libera, dei due Consorzi delle Associazioni dei Consumatori, di Confcommercio e Confesercenti. Il gruppo di lavoro - coordinato dal Servizio "Programmazione sociosanitaria dell´assistenza di base ed ospedaliera", afferente alla Direzione regionale Salute, Coesione sociale e Società della conoscenza - dovrà definire un blocco di proposte operative per contrastare il fenomeno della ludopatia. Nello specifico dovrà acquisire i dati e le informazioni relativi alla diffusione del fenomeno in Umbria e dei problemi che vi sono connessi, per poi predisporre un disegno di legge regionale che disciplini, contenga e disincentivi l´attività di gioco d´azzardo. Tra gli obiettivi è prevista inoltre, la predisposizione di un piano formativo per gli operatori sanitari, sociali e scolastici, l´ individuazione di misure di incentivazione nei confronti degli esercizi che non ospitano slot machines, la stesura di una Carta deontologica che orienti gli operatori dei mass media a non trattare acriticamente e in forma seduttiva il gioco d´azzardo. "La forte diffusione del gioco d´azzardo - ha spiegato l´assessore Casciari - è legata a fattori molteplici tra cui la crescita dilagante di un´offerta estremamente differenziata di giochi legali, sostenuta da pervasive campagne pubblicitarie. A ciò si affianca un processo che, avviatosi con la parziale liberalizzazione di forme di gioco d´azzardo come le slot-machine, le scommesse sportive differenti dal tradizionale totocalcio ed il bingo, ha quindi portato all´ampia offerta di proposte ad alto rischio come le scommesse, i giochi di carte e da casinò attraverso tutti gli strumenti che l´attuale tecnologia mette a disposizione. Inoltre, è aumentata la promozione e l´incentivazione pubblicitaria vera e propria dei giochi, alcuni dei quali riconducibili integralmente nell´alveo dello Stato. E´ stata infatti creata un´organizzazione autonoma dei monopoli di stato (Aams), programmatica e strategica. Il gioco d´azzardo oggi si è trasformato anche in un modello di business per attrarre investitori. In Italia si spende una somma complessiva di denaro nettamente superiore a quella "investita" nel gioco in paesi come la Germania, la Francia e la stessa Inghilterra. Da noi vengono ad investire da tutto il mondo e il mercato italiano è diventato il più promettente, dove la diversificazione è più ampia". L´assessore Casciari ha quindi evidenziato che, "come ben descritto dagli studiosi, con l´aumentare delle difficoltà economiche per larghi strati della popolazione, aumenta regolarmente anche la quota di denaro che ogni anno viene affidata al gioco. E, all´aumento considerevole di situazioni limite, in termini di crescita progressiva del disagio economico nella popolazione generale, con importanti ripercussioni finanziarie e sociali sugli stessi interessati e sulle loro famiglie - aggiunge - si connettono poi forme rilevanti di disagio psichico anche grave". "Il gioco d´azzardo patologico è stato infatti riconosciuto ufficialmente come un disturbo psichiatrico inserito tra i disturbi delle abitudini e degli impulsi che si caratterizza con uno scarso controllo degli impulsi - ha precisato l´assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni - Nello specifico il gioco d´azzardo comporta in molti casi l´insorgere di forme insidiose quanto gravi di dipendenza, che trascinano i singoli e le famiglie in situazioni disastrose non solo sul versante economico e legale, ma anche su quello psicologico e relazionale, accompagnandosi peraltro in molti casi a forme di abuso di sostanze sia legali che illegali tra cui alcol, stimolanti e cocaina. Va comunque evidenziato che il gioco d´azzardo, quando diventa patologico, di per sé presenta quadri clinici assimilabili a quelli derivanti dalla dipendenza di sostanze, traducendosi in comportamenti ripetuti, compulsivi, problematici e francamente invalidanti, caratterizzati inoltre da perdita di controllo, lo sviluppo di fenomeni di intolleranza, la sindrome di astinenza e di craving crescente durante le fasi di sospensione del comportamento". Dagli ultimi dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) dell´Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa negli anni che vanno dal 2008 al 2011 la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che è venuta a contatto, almeno una volta, con uno dei tanti giochi presenti sul mercato, è passata dal 42 al 47per cento. Gli scommettitori, soprattutto maschi, disoccupati e con un basso livello di istruzione, sarebbero circa 19 milioni, di cui ben 3 milioni a rischio ludopatia. Dall´indagine del Cnr emerge con chiarezza i giocatori senza alcun profilo di rischio sono la maggioranza, mentre quelli classificabili a basso rischio sono già 2 milioni, pari all´11 per cento, mentre coloro che sono a rischio dipendenza patologica sarebbero circa 1 milione. "Con il decreto Balduzzi - ha detto Tomassoni - il legislatore statale è intervenuto a dettare disposizioni in materia di ludopatia, inserendo nei Livelli Essenziali di Assistenza le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone soggette a ludopatia e prevedendo iniziative di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza da gioco d´azzardo patologico, nell´ambito delle indicazioni dell´Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea dei rischi del gioco d´azzardo". L´assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli, ha spiegato che "la stessa normativa prevede per le attività commerciali il divieto di pubblicità, l´obbligo di esporre materiale informativo, il divieto di ingresso nelle sale gioco per i minori di diciotto anni e il rispetto delle distanze delle sale gioco dai cosiddetti luoghi sensibili. Frenare il dilagare della dipendenza da gioco d´azzardo - ha concluso Paparelli - è un segnale di civiltà, che non può prescindere dal coinvolgimento e dalla sensibilizzazione dei gestori delle attività commerciali. A tal fine, tra gli obiettivi del gruppo di lavoro è prevista anche l´individuazione di incentivi per gli esercizi che non ospitano slot machines"  
   
 

<<BACK