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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Novembre 2013
 
   
  STUDIO NAZIONALE DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA PONE AL TOP LA SANITA’ VENETA. ZAIA: “RICONOSCIMENTO DI PRESTIGIO DA UN LAVORO RIGOROSO DAL QUALE FINALMENTE ESCE LA VERITA’”

 
   
  Venezia, 13 novembre 2013 - Il Veneto è stato inserito nel network delle Regioni top della sanità italiana. Lo dicono i dati emersi da uno studio valutativo realizzato dal Laboratorio Management e Sanità della prestigiosa Scuola Superiore Sant’anna di Pisa. “Un altro importante riconoscimento – sottolinea con soddisfazione il Presidente Luca Zaia - per una Regione che anche quest´anno ha saputo centrare l’obiettivo del bilancio sanitario in ordine, garantendo non solo l´erogazione dei Lea ma anche lanciando servìzi innovativi, che possono fare scuola in tutta la penisola, come l’apertura degli ambulatori ospedalieri, per esami strumentali e visite specialistiche, nelle ore notturne, il sabato e la domenica. Tutto questo sulla scia di un nuovo Piano socio-sanitario regionale che è il prototipo della sanità moderna disegnata in relazione ai bisogni di oggi e dei prossimi anni, ma anche in base alle risorse a disposizione”. Quello in questione è il Report 2012, l’annuario che riporta le valutazioni delle performances delle Regioni più virtuose, ad attribuire al Veneto altri sigilli di qualità. In pratica vengono presentati i risultati dei sistemi sanitari di otto fra Regioni e Province autonome: Basilicata, Liguria, Marche, Province autonome di Bolzano e di Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Il sistema valutativo, progettato dal Laboratorio Management e Sanita della Scuola Superiore Sant’anna, consente un confronto obiettivo a livello regionale e aziendale sulla scorta di circa 160 indicatori, di cui un centinaio di diretta valutazione. E’ un metodo che si integra con il sistema Agenas, puntando a misurare l’appropriatezza dei percorsi assistenziali e dell’assetto organizzativo delle strutture, l’efficienza nell’uso delle risorse, la qualità dei processi, la soddisfazione dei pazienti e dei dipendenti. La griglia comprende una serie di aspetti proiettati su diverse tematiche: i servizi clinici, la situazione economico-finanziaria, le opinioni di cittadini e operatori, le politiche sanitarie regionali, ma pure nuovi indicatori tarati sulle malattie infettive e sulla copertura vaccinale. Gli indicatori-bersaglio mostrano 5 fasce di valutazione in base ai risultati ottenuti. Ebbene, nell’ambito della prevenzione per il vaccino contro infezione da meningococco il Veneto presenta la migliore performance assoluta con il 94% dei bambini sotto i 2 anni vaccinati. Alle sue spalle, con percentuali pure di riguardo, Umbria e Toscana. Ultima della fila Bolzano con il 61%. Al di là, comunque, di miglioramenti generali come la diminuzione del tasso di ospedalizzazione, il Veneto delle best practices mette all’attivo risultati di eccellenza in quasi tutti gli indicatori. Gli oscar attribuiti riguardano governo della domanda, spesa farmaceutica, estensione e adesione agli screening, copertura vaccinale, appropriatezza prescrittiva farmaceutica territoriale, percentuale dimissioni volontarie. Il Veneto è nelle posizioni di vertice anche per speranza di vita, controllo del dolore, efficienza pre-operatoria, appropriatezza medica, qualità clinica, integrazione ospedale-territorio, assistenza patologie croniche, efficienza prescrittivi farmaceutica, materno-infantile. Il quarto posto, poi, per i ricoveri in day surgery e per il ricossi ai cesarei. “Insomma – conclude Zaia - pagelle in bechmarking, con un sistema che vede le Regioni stesse protagoniste dei propri valori aggiunti, in una visione che dovrebbe essere l’essenza del federalismo fiscale in sanità”.  
   
 

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