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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Novembre 2013
 
   
  INTERNAZIONALIZZAZIONE: ASSOCAMERESTERO, DA MONZA IL MESSAGGIO DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO: IL SISTEMA PAESE METTA A FRUTTO UNA RETE CHE SVILUPPA OGNI ANNO 300MILA CONTATTI D’AFFARI PER LE PMI ITALIANE SU 52 MERCATI ESTERI

 
   
  Monza, 13 novembre 2013 – Dalla Xxii Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie), che si sta svolgendo in questi giorni a Monza, parte il messaggio della rete alle Istituzioni italiane: sfruttare le risorse in campo per ottimizzare gli sforzi promozionali a vantaggio delle aziende sui mercati esteri. Esiste infatti nel mondo una rete di 78 organizzazioni - le Ccie - operanti in 52 Paesi il cui unico scopo è promuovere l’Italia assistendo le piccole e medie imprese. Il valore aggiunto che queste organizzazioni mettono a disposizione del Sistema Italia – grazie ai loro Presidenti e agli oltre 1.200 membri dei Board delle Ccie – è la qualificata esperienza imprenditoriale e di mercato che loro stessi - imprenditori di origine italiana che hanno avuto successo all’estero - trasmettono gratuitamente. Le Ccie sono associazioni senza scopo di lucro con un management di alto profilo: 78 Segretari Generali che coordinano 500 persone in tutto il mondo realizzando oltre 2.000 azioni di promozione, favorendo ogni anno circa 300mila contatti di business al servizio di 70 mila imprese. Nel 2013 le Ccie hanno investito esclusivamente in attività promozionali circa 50 milioni di euro, con un contributo da parte del Governo italiano di 4,4 milioni di euro. Ciò vuol dire che la stragrande maggioranza delle risorse messe in campo vengono reperite dagli “utenti” delle Ccie, ovvero dalle aziende che continuano a rivolgersi a noi, investendo di tasca propria affinché le azioni e i servizi vengano realizzati. Questo perché le imprese riconoscono il valore di una rete che realizza progetti coniugando bisogni delle imprese e opportunità dei mercati che presidiano e che, in questo modo, riesce a moltiplicare in valore di ben 10 volte la partecipazione statale. Grazie alla dedizione e allo spirito di servizio di questi imprenditori di successo che guidano le Ccie, l’Italia può mettere in pista un esercito di altissimo livello in ogni Paese a costi molto bassi! Oggi, in un momento di spending review, per ‘’spingere’’ l’export italiano e attrarre nuovi investimenti dall’estero, le Ccie chiedono al Governo di utilizzare le risorse in campo in maniera razionale, valorizzando la sussidiarietà tra i soggetti della promozione a vantaggio delle aziende, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. Ci sono compiti che spetta solo allo Stato portare avanti, e ciò significa, nel mondo della promozione, attraverso l’utilizzo delle professionalità delle Rappresentanze Diplomatico-consolari e degli uffici Ice, ma ci sono altri compiti per i quali il contributo delle Ccie può essere essenziale, soprattutto per il loro radicamento all’interno delle comunità d’affari locali e la loro natura di associazioni binazionali.  
   
 

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