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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Novembre 2013
 
   
  SPIAGGE, REGIONE LIGURIA: AUMENTO IMPOSTA NORMA DI EQUITÀ

 
   
  Genova. La proposta di aumento dell´imposta regionale del canone demaniale è una norma di equità che consentirà alla regione Liguria di tenere in ordine le spiagge reinvestendo l´80 % del ricavato – dai 6 ai 9 milioni-( contro i 900 mila euro odierni), in ripascimenti, scogliere, pennelli frangiflutti, infrastrutture in grado di rilanciare un comparto-chiave per il turismo. Cascino ha poi riconosciuto come "l´aumento dal 10 al 100% dell´imposta sul canone demaniale possa apparire esorbitante ma che così non è, tenuto conto che mediamente una spiaggia di mille metri quadri tra canone demaniale e imposta regionale paghi poco più di duemila euro all´anno che con l´aumento di quest´ultima diventerebbero poco più di quattro mila". Per non parlare delle spiagge che ospitano costruzioni e altre opere di stretta pertinenza del demanio marittimo (esclusi dall´imposta regionale come i cantieri, le associazioni sportive, i porti ecc) che pagano anche 40 mila euro annui, a differenza del proprio vicino di litorale che ne paga duemila. Che l´impegno economico richiesto non sia così gravoso per le imprese balneari si desume dalla tabella allegata con il confronto fra i due tipi di concessioni demaniale. Le concessioni "pertinenziali" sono stabilimenti balneari che a seguito della procedura di incameramento pagano secondo parametri dell´Agenzia delle Entrate e quindi molto più. Dal raffronto tra alcuni stabilimenti dello stesso comune e simili per dimensioni e strutture ma con diverso trattamento fiscale, si nota come l´aumento richiesto per i "non incamerati non determinerebbe un dissesto finanziario. Né, risulta, infatti, che gli incamerati abbiano e/o vogliano restituire la concessione". "La mia posizione nei confronti del settore non è cambiata, è perfettamente coerente e conosciuto da sempre da tutti i rappresentanti delle associazione balneari ma anche da molti di loro personalmente. E´ strano come in pochi mesi io sia passato dal difensore della cosidetta lobby dei balneari contro l´applicazione della direttiva Bolkenstein a un loro "nemico" per la proposta di aumento della tassa regionale ".  
   
 

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