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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Novembre 2013
 
   
  UMBRIA, IMMIGRAZIONE: PRESENTATO DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2013

 
   
  Perugia, 14 novembre 2013 - In Umbria su 886 mila residenti, 93 mila sono cittadini stranieri, con un´incidenza del 10,5 per cento, un valore superiore a quello medio nazionale (7,4 per cento) e inferiore solo a quelli di Emilia Romagna e Lombardia: è quanto riportato nel capitolo dedicato all´Umbria dal Dossier Statistico Immigrazione 2013, a cura di Unar e Idos, la cui presentazione si è tenuta ufficialmente, ieri a Roma e, in contemporanea, in tutte le Regioni italiane. All´appuntamento umbro, organizzato a Perugia, al Salone d´Onore di Palazzo Donini, sono intervenuti la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, Luca Di Sciullo del Centro Studi e Ricerche Idos, che ha illustrato i punti salienti del Rapporto, il dirigente della Regione Umbria, Alessandro Maria Vestrelli. Dal rapporto si evince che a partire dal 2012, l´aumento della popolazione straniera residente è stato del 5,4 per cento, un dato inferiore rispetto al livello medio nazionale dell´8,2 per cento. Sempre durante lo stesso anno, il tasso di crescita naturale della popolazione immigrata è risultato del 14,3 per mille (contro una media nazionale del 17,6 per mille) e la quota di nati stranieri sul totale dei nati in regione è stata del 18,8 per cento. Le acquisizioni di cittadinanza italiana avvenute durante il 2012 in regione sono state quasi 1.200. La distribuzione degli stranieri sul territorio umbro mostra che in provincia di Perugia se ne concentra ancora il numero di gran lunga più alto (quasi 72mila, il 77,5 per cento di quelli residenti in regione). Il solo Comune capoluogo ne conta quasi 19.700, ma si evidenzia una presenza distribuita anche negli altri Comuni della provincia in particolari in quelli più piccoli. I dati del Ministero dell´Interno, elaborati dall´Istat, sui cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti ne attestano in Umbria poco meno di 68.500, di cui la maggior parte (51,4 per cento, oltre 35mila) sono donne, il 25 per cento (oltre 17mila) sono minori, mentre i titolari di permesso di soggiorno di durata illimitata sono oltre 37.800 (il 55,3 per cento). Tra i restanti oltre 30.600 possessori di un titolo soggetto a scadenza, il motivo prevalente del soggiorno è quello familiare (15mila casi, il 49 per cento del totale); seguono i motivi di lavoro (oltre 12.300, il 40,3 per cento). I motivi di studio assommano ad un ulteriore 5,2 per cento (quasi 1.600 soggiornanti), anche in virtù della presenza, a Perugia, dell´Università per stranieri. Per la restante parte (5,5 per cento) si tratta di motivi di asilo, umanitari o altri. Infine, se le collettività maggiormente rappresentate tra i non comunitari sono l´albanese (24,2 per cento, pari a circa 16.600 persone), la marocchina (15,9 per cento, quasi 11mila individui) e l´Ucraina (7,3 per cento, quasi 5mila), i dati dell´Istat sui residenti stranieri (comprensivi dei comunitari) al 1° gennaio 2011 attestano la presenza in Umbria di molti cittadini romeni, la prima collettività estera in regione per numerosità a tale data. Secondo il Ix Rapporto Cnel sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia, l´Umbria ha il 12 /mo più alto potenziale di integrazione degli immigrati tra le regioni italiane, con un indice di 53,3 su scala da 1 a 100. Inoltre, l´Umbria è 11/ma in Italia per capacità di attirare e trattenere al proprio interno quanta più popolazione immigrata presente a livello nazionale, grazie a un indice di attrattività pari a 50,4 su scala 1-100, mentre in riferimento all´inserimento sociale, con un indice di 60,2 su scala 1-100, l´Umbria si colloca al sesto posto, in fascia alta, nella graduatoria delle regioni per più alto grado di inserimento sociale degli immigrati. Nella graduatoria nazionale delle regioni a più alto grado di inserimento occupazionale degli immigrati l´Umbria è 13/ma, in fascia media, con un indice di 46,5 su scala 1-100, con punteggi di merito più alti, in rapporto al resto d´Italia, negli indicatori di tenuta occupazionale (79,1), di partecipazione al mercato occupazionale (64,9) e di impiego lavorativo (91,5). Un punteggio più basso (39,5) risulta attribuito alla regione per continuità dei permessi di lavoro, ovvero per quota di quelli scaduti senza venir rinnovati nel corso dell´anno, mentre il tasso di imprenditorialità straniero e di appena 2,1 per cento, più di 3 volte inferiore a quello complessivo della regione (6,9 per cento, per uno scarto negativo di 4,9 punti. "Il dossier - ha commentato la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari - rappresenta un valido strumento per orientare le politiche in materia di immigrazione. Lo studio ci conferma l´elevata presenza di cittadini stranieri nella nostra regione e, a livello nazionale, evidenzia aspetti importanti, come ad esempio il fatto che sull´occupazione complessiva, anche negli anni della crisi, seppure con ritmi contenuti, si segnala un aumento degli occupati stranieri in termini assoluti e con un´incidenza percentuale del 10 per cento sull´occupazione totale, anche se si tratta di impieghi a bassa qualificazione e retribuzione, poco ambiti dagli italiani". La vicepresidente ha sottolineato anche l´importanza della parte dello studio dedicata ai costi e benefici dell´immigrazione per le casse statali: "Il rapporto tra la spesa pubblica per l´immigrazione, da una parte, e i contributi previdenziali e le tasse pagate dagli immigrati, dall´altra, - ha detto - mostra che, anche nell´ ipotesi meno favorevole di calcolo, nel 2011 gli introiti dello Stato riconducibili agli immigrati sono stati pari a 13,3 miliardi di euro, mentre le uscite sostenute per loro sono state di 11,9 miliardi, con una differenza in positivo per il Paese di 1,4 miliardi. L´obiezione ricorrente secondo cui l´integrazione degli immigrati costa troppo all´Italia quindi, non trova riscontro nell´analisi delle singole voci di spesa. L´italia invece, sostiene una spese di rilevante portata, più per le politiche di integrazione, per interventi di contrasto all´irregolarità o gestione dei flussi in un´ottica emergenziale". Altra riflessione significativa per la vicepresidente Casciari è quella relativa all´integrazione degli immigrati, e al diritto di voto:"Il tema della cittadinanza per ´ius soli´ è attualissimo anche in Umbria - ha concluso Casciari - La giunta regionale infatti, ha aderito alla campagna ´L´italia sono anch´io´ promuovendo, in collaborazione con l´Ufficio Scolastico regionale, nelle scuole superiori di secondo grado percorsi di conoscenza per l´acquisizione della cittadinanza italiana al 18 anno di età con una semplice dichiarazione di volontà".  
   
 

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