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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Novembre 2013
 
   
  LOMBARDIA.BUROCRAZIA: BENE REGIONE ORA TOCCA A STATO

 
   
  Milano, 20 novembre 2013 - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava interviene su un tema caro sia al mondo agricolo, sia alla Regione: la burocrazia. "Il carico amministrativo al quale è sottoposta l´impresa agricola è senza dubbio oneroso, sia in termini di adempimenti che, di conseguenza, di tempi e di costi - afferma Fava -, ma è necessario muoversi congiuntamente nella direzione della semplificazione, ciascuno secondo il proprio ruolo. Fermarsi nel liquidare gli adempimenti come eccessivi non deve rappresentare un alibi". NO TAGLIO OBBLIGHI - Alcune distinzioni, tuttavia, sono doverose. "Si dovranno semplificare le regole per la tenuta dei registri veterinari dei farmaci, per le emissioni in atmosfera, per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza sul lavoro - chiosa l´assessore -, ma non si può pensare di eliminarle completamente, né immaginare di azzerare i costi per l´adempimento di obblighi che in un Paese civile sono, entro certi limiti, imprescindibili e a garanzia della sicurezza di un sistema, purché esso sia efficiente". GIÀ PRONTE LE PROCEDURE - Regione Lombardia ha già messo in cantiere alcune procedure, mirate a una completa revisione dei testi di legge sull´Agricoltura (legge 31/2008). Lo scopo è quello di predisporre interventi migliorativi entro la Legge di semplificazione regionale, che approderà in Giunta a gennaio. "Nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020 - aggiunge Fava - molte misure verranno riscritte, in base all´esperienza e alle segnalazioni derivanti dalla Vas, recentemente avviata. Contemporaneamente, sarà attivata una azione formativa continua per il servizio fitosanitario di Ersaf, preso atto che le normative fitosanitarie recepiscono direttive e regolamenti comunitari e spesso sono improntate a formule estremamente cautelative". SOLLECITARE MINISTERI - Le attività di formazione del personale degli Enti locali saranno condotte dalla Scuola ambientale di Arpa, l´Agenzia regionale per la protezione dell´Ambiente. "Come assessore all´Agricoltura - precisa Fava - proseguirò le azioni di sollecito nei confronti dei Ministeri delle Politiche agricole, dell´Ambiente e della Salute, con un coordinamento anche all´interno della stessa Regione Lombardia". NODI DA RISOLVERE - Due dei nodi ancora irrisolti non afferiscono esclusivamente all´Agricoltura, infatti, ma si intersecano con l´Ambiente ("ad esempio la Direttiva europea sui nitrati, che richiede una gestione collegiale e, soprattutto, la presa di coscienza che i fattori inquinanti del suolo e delle acque non possono assolutamente essere addossati al mondo agro-zootecnico; anche in questo caso la Lombardia sta predisponendo relazioni su base scientifica, che anticipano le ricerche di Ispra", avverte Fava) o con la Salute, come nel caso delle disposizioni sul benessere animale o legate alla veterinaria in generale. "In assenza di normative quadro di carattere nazionale e in assenza, soprattutto, di una sussidiarietà effettiva, che garantisce alle Regioni maggiore autonomia decisionale - spiega Fava - il processo di semplificazione rischia di non avere quella portata ampia che imprese e Istituzioni auspicano". RAFFORZARE INTERNET - Anche il rafforzamento delle reti si traduce in una riduzione della burocrazia. "Solo tre imprese agricole su dieci hanno un collegamento internet - osserva l´assessore lombardo all´Agricoltura - e questo limita di fatto la possibilità per le imprese stesse di gestire alcune fasi in completa autonomia, per ricorrere invece ai Centri di assistenza dei sindacati agricoli (Caa). Questo, tuttavia, comporta maggiori oneri per le aziende agricole, ma anche per la Regione. I Caa hanno costi annuali rilevanti. La Regione, infatti, versa ai Caa 3,5 milioni attraverso l´Organismo pagatore regionale (Opr), 1,3 milioni attraverso la Direzione generale e questo in base al costo di 70 euro per fascicolo, più le varie integrazioni. L´avvento della banda larga porterebbe una diminuzione dei costi". OMOGENEITÀ NEI CONTROLLI - Il coordinamento delle attività di controllo, poi, potrebbe avere un ulteriore effetto positivo sui costi di gestione. "Il problema maggiore a livello locale - afferma infatti Fava - è rappresentato da una certa disomogeneità nell´esercizio dei controlli, che sono affidati a numerosi enti, sia statali che regionali o provinciali, con il risultato che la stessa impresa è suscettibile di verifiche indipendenti da parte dei più diversi organismi, o, spesso, da singoli controllori che, a parità di ente, agiscono con criteri diversi da persona a persona  
   
 

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