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Notiziario Marketpress di
Giovedì 21 Novembre 2013 |
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AGISCE CONTRO L´ITALIA DAVANTI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RISPETTO DI UNA SENTENZA CHE IMPONE IL RECUPERO DI AIUTI ILLEGALI
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Bruxelles, 21 novembre 2013 - La Commissione ha adito la Corte di giustizia dell´Unione europea per la mancata esecuzione da parte dell´Italia di una precedente sentenza con cui la Corte confermava che taluni sgravi degli oneri sociali concessi alle imprese dei territori di Venezia e Chioggia costituivano un aiuto di Stato illegale e dovevano essere recuperati presso i beneficiari. La Commissione era già giunta a questa conclusione nel 1999, formulandola in una decisione. Trattandosi del secondo deferimento per il mancato rispetto di una sentenza precedente, la Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia di comminare sanzioni nei confronti dell´Italia. Dal 1995 al 1997 tutte le imprese situate nelle zone di Venezia e Chioggia hanno beneficiato di riduzioni o esenzioni dal versamento degli oneri sociali per la creazione e il mantenimento di posti di lavoro. Nel 1999 la Commissione ha ritenuto che alcuni di tali sgravi, il cui solo scopo era di salvaguardare posti di lavoro esistenti o che erano stati concessi a grandi imprese operanti in zone che non presentavano svantaggi regionali, erano incompatibili con le norme dell´Ue in materia di aiuti di Stato e ha imposto all´Italia il recupero degli aiuti presso i beneficiari (cfr. Ip/99/887). Il regime è stato sospeso a decorrere dal 1° dicembre 1997. Nel 2007 la Commissione ha constatato che l´Italia non aveva adempiuto all´obbligo di recuperare gli aiuti e ha agito nei suoi confronti dinanzi alla Corte di giustizia (cfr. Ip/07/648), la quale, nel 2011, ha stabilito che l´Italia non aveva attuato la decisione adottata dalla Commissione nel 1999 (causa C-302/09). Nel 2012, con una lettera di costituzione in mora, la Commissione ha avvertito l´Italia che se avesse continuato a non ottemperare all´obbligo di recuperare gli aiuti, sarebbe stata deferita per la seconda volta dinanzi alla Corte di giustizia. Dalla risposta dell´Italia risulta che, 14 anni dopo la decisione della Commissione e due anni dopo la prima sentenza della Corte di giustizia, è stato recuperato solo circa il 20% degli aiuti dichiarati incompatibili. La Commissione ha pertanto deciso di deferire l´Italia alla Corte di giustizia una seconda volta, al fine di chiedere a quest´ultima di comminare il pagamento di una somma forfettaria e di una penalità. |
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